Sono peggiori delle aspettative le ipotesi di localizzazione delle competenze dello Stato che il Consiglio dei Ministri si accinge a discutere, probabilmente già questa sera, con i rappresentanti delle regioni. Se il testo verrà approvato così com’è, Veneto e Lombardia si ritroveranno a gestire, in base alle esigenze del territorio, finalità e programmazione dell’offerta formativa, la valutazione, l’alternanza scuola-lavoro, oltre che i trattamenti stipendiali, le modalità di reclutamento e di mobilità di docenti, Ata e presidi. Anief si oppone a queste prospettive. Perché si determinerebbero discrepanze ulteriori tra le regioni. E si differenzierebbe il trattamento di figure professionali che svolgono lo stesso lavoro, con l’aggravante di andare paradossalmente a penalizzare, pagandole meno, proprio quelle che operano in condizioni oggettivamente più difficili. Infine, c’è da dire che già oggi le regioni detengono ampie competenze ed attività in ambito scolastico, l’esempio della Sicilia vale per tutti, e non si comprende il motivo di allargarle. Marcello Pacifico (Anief): L’autonomia differenziata ci porterà dritti verso l’abolizione del valore legale del titolo di studio.