I criteri irrinunciabili – previsti dall’ultima riforma della PA - di trasparenza, merito, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e gestionale possono esistere ed avere un senso soltanto se hanno come contraltare un efficace, imparziale ed equilibrato sistema di valutazione. Anche a livello di compenso: invece, i dirigenti scolastici percepiscono un decimo di quanto percepito dai primi e un settimo della quota percepita dai pari grado delle regioni e dei comuni. Inoltre, quest’anno, come in quello passato, secondo il Miur, la complessa procedura di valutazione, con annessa compilazione del portfolio da parte dei dirigenti scolastici, non “sarà connessa alla retribuzione di risultato”. Infine, c’è anche qualche ufficio scolastico regionale che si spinge oltre. Come quello della Sardegna, il cui Direttore Generale, con l’emanazione in data 15 marzo 2018 dell’aggiornamento del Piano triennale di valutazione, inventa una estemporanea composizione dei nuclei di valutazione inserendo tra i componenti ben 17 docenti in servizio nelle scuole sarde, ancorché mascherati da esperti. Si tratta di una decisione arbitraria che deve essere decisamente contrastata in quanto disattende un principio invalso da sempre nella P.A., secondo il quale alla selezione o alla valutazione del personale non può concorrere un dipendente di grado inferiore al profilo da esaminare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’esperto di finanza e risparmi pubblici conosce a fondo i problemi della scuola, perché a seguito dell’incontro da noi organizzato a Roma a Palazzo Bonadies, quando era Commissario per la spending review italiana, cambiò la sua idea iniziale sulla necessità di tagliare anche sull’istruzione pubblica: un concetto ribadito qualche mese fa, prima delle elezioni del 4 marzo, quando Cottarelli disse di non avere mai proposto tagli alla Scuola, perché per la pubblica istruzione e la cultura non spendiamo affatto troppo rispetto al prodotto interno lordo. Pertanto, il nuovo Governo, anche se provvisorio, è chiamato ad approvare un decreto urgente che assicuri il regolare avvio del nuovo anno: bisogna urgentemente riaprire le GaE, da dove sono stati scalzati decine di migliaia di maestri con diploma magistrale, una parte dei quali addirittura già immessi in ruolo; trasformare tutti i posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, che corrisponde ad un travaso di quasi 100mila cattedre e alcune decine di migliaia di posti di Ata; immettere quindi in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, attraverso il doppio canale di reclutamento.
Nel 2013 vennero presentati a Cottarelli dei dati che oggi più che mai rimangono attuali: mentre non sono stati toccati i costi della politica, delle società partecipate e delle consulenze, nell’ultimo decennio abbiamo assistito a ridimensionamenti importanti in settori chiave del nostro welfare. Ad iniziare dalla scuola, il più colpito con il 75% dei tagli di tutta la P.A.: basti pensare alla riduzione di un sesto del personale e dell’orario degli studenti, di un terzo dei dirigenti e delle scuole autonome, l'utilizzo perpetuo del precariato per il 15% dei posti in organico al fine di evitare il pagamento degli scatti di anzianità ora precluso anche ai neo-assunti.
Dopo anni di contratti a tempo determinato e il mantenimento nella posizione stipendiale iniziale, finalmente, grazie ai ricorsi Anief, altri tre precari della provincia di Crotone potranno usufruire delle progressioni di carriera in base agli anni di servizio effettivamente svolti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anief sempre al fianco dei precari per rivendicare i loro diritti. Non ci fermeremo fino a quando anche il CCNL non riconoscerà la loro professionalità e parità di trattamento.
Arriva una nuova vittoria per l'Anief, questa volta presso il tribunale del Lavoro di Crotone, sulle progressioni stipendiali riconosciute dal Miur solo ai lavoratori in servizio a tempo indeterminato: gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Leonida Bianchimano hanno tutelato i diritti di tre lavoratori precari e ottenuto il riconoscimento del loro diritto a vedersi equiparati ai lavoratori a tempo indeterminato anche per quanto riguarda le progressioni di carriera. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Non è concepibile che il Ministero dell’Istruzione continui la sua discriminazione a discapito dei lavoratori precari non contemplando, ai fini del diritto alla progressione di carriera, quanti svolgono il proprio lavoro con contratti a tempo determinato. Il nostro sindacato si è sempre schierato al loro fianco e continueremo a batterci anche ai tavoli della contrattazione per rivendicare parità di diritti”. L'Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
Gentile associata/o
Cedan S.r.l.s , società di servizi amministrativi in convenzione con Anief, (Caf aut. 00028) ricerca collaboratori su ogni scuola del territorio nazionale per la raccolta delle pratiche relative all’offerta dei servizi Caf e Patronato, al fine di offrire un’assistenza sempre più efficiente alla propria utenza.
I servizi Caf offerti includono 730, Unico, IMU e TASI, ISEE/DSU, RED/DET/INVCIV, successioni, assistenza contratti di locazione, assistenza colf e badanti.
I servizi del patronato comprendono consulenza e gestione pratiche di pensione, assegno sociale, invalidità, 104, verifica della posizione contributiva, ricongiunzione, totalizzazione e disoccupazione (Naspi).
Ti ricordo che per l’attività svolta è previsto un rimborso proporzionale al numero di pratiche raccolte.
Se vuoi collaborare con Cedan nella tua scuola o nel tuo territorio, trasmetti entro il 31 maggio 2018 il tuo CV, con autorizzazione al trattamento dei dati sensibili, alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. In risposta riceverai la proposta di collaborazione.
Il Presidente Nazionale Anief, Marcello Pacifico
ROMA, 27 MAG - Domani, lunedì 28 maggio, verranno pagati gli stipendi ai lavoratori della scuola e gli arretrati derivanti dagli incrementi previsti dal nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (C.C.N.L.) del comparto Istruzione e Ricerca per il periodo da gennaio 2016 a maggio 2018. L'effettiva disponibilità delle somme sui conti correnti può avvenire nell'arco dell'intera giornata, in relazione alle diverse modalità operative degli istituti bancari. Il pagamento riguarderà il personale con contratto a tempo indeterminato e supplenti con contratto al 30 giugno o 31 agosto nell'anno scolastico 2017/18. Gli arretrati dei supplenti temporanei, ovvero dei docenti e del personale Ata (amministrativo tecnico e ausiliario) che stanno svolgendo una supplenza che vada non oltre il termine delle lezioni nell'anno scolastico 2017/18, indipendentemente dal tipo di supplenza che hanno svolto negli anni precedenti. Per i supplenti temporanei ci sarà una emissione a parte, in una data che non è stata ancora comunicata. "Perché gli unici a non essere pagati nei tempi previsti devono essere i supplenti brevi e saltuari? Chi gestisce l'amministrazione pubblica continua ad operare come se debbano esistere dei precari di serie A e di serie B. Tutto questo è intollerabile", accusa Marcello Pacifico, presidente di Anief. Le cifre spettanti varieranno in base all'anzianità di servizio. A partire dal mese di giugno invece il valore mensile dello stipendio tabellare lordo sarà adeguato, a regime, ai nuovi valori previsti dal Contratto nazionale di lavoro. L'applicazione contrattuale interessa circa 1.200.000 dipendenti della Scuola, Istituti di alta formazione artistica e musicale ed Enti di ricerca. Il nuovo contratto, siglato definitivamente nell'aprile scorso, riconosce aumenti da 84 a 111 euro mensili in coerenza con l'Intesa del 30 novembre 2016 tra Governo e i sindacati, e prevede un elemento perequativo, che interessa soprattutto le qualifiche iniziali. (ANSA).
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