A ribadire la posizione dell’Anief è Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, all’indomani della manifestazione di protesta tenutasi davanti al Miur, nel secondo giorno di sciopero consecutivo, il quarto in cinque mesi, organizzato per sensibilizzare Governo e Parlamento ad approvare un decreto d’urgenza che salvi tanti docenti dal licenziamento. Il problema è oggi delle maestre con diploma magistrale, presto si allargherà ad altri profili di insegnamento pubblico. Ecco il motivo per cui quella di un decreto legge approvato dal Governo e ratificato dal Parlamento rimane l’unica soluzione plausibile e ragionevole. E non si venga a dire che i posti per assumere questi precari non ci sono.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): Onorevoli e senatori di Forza Italia, Fratelli d’Italia e di Liberi e uguali, con disegni di legge o pubbliche dichiarazioni, hanno chiesto apertamente quello che l’Anief rivendica da tempo attraverso una dettagliata bozza di decreto legge. Così, all’inizio della XVIII legislatura, dopo una netta chiusura registrata nell’ultimo quinquennio dall’ex partito di maggioranza, anche il PD sembra essere favorevole a fare passare gli abilitati nelle GaE. Altri partiti, come la Lega, hanno chiesto di eliminare il divieto delle supplenze introdotto dalla Legge 107/2015; altri ancora, a partire dal Movimento 5 Stelle, stanno interrogando la ministra. Si sta comprendendo che non c’è alcuna guerra tra poveri, perché deve essere solamente rispettato il diritto secondo il quale ognuno in possesso di un’abilitazione riconosciuta dallo Stato italiano deve essere assunto in base al punteggio ottenuto: il vulnus riguarda tutti i precari in possesso di un’abilitazione, al di là dell’ordine e grado. Se l’attuale maggioranza trasversale che si trova tra i gruppi parlamentari non dovesse concretizzarsi in un atto in tal senso, l’ultima strada rimarrebbe la trasformazione delle graduatorie d’istituto in permanenti e provinciali, con l’accorpamento della prima e seconda fascia per tutto il personale abilitato, l’aggiornamento annuale aperto ai nuovi abilitati e laureati, l’abolizione del divieto delle supplenze dopo 36 mesi e la conferma nei ruoli di tutto il personale assunto con riserva che abbia superato l’anno di prova. Ma di certo, non si può invocare un transitorio inutile e non risolutivo. Per questi motivi, siamo pronti a continuare la protesta fino a quando il diritto non sarà ripristinato.