Tutti gli iscritti ANIEF hanno accesso alla copertura assicurativa valida per gli infortuni derivanti, esclusivamente in ambito lavorativo, da tutte le attività professionali scolastiche e parascolastiche. Tali attività devono essere organizzate e/o autorizzate dall'lstituto presso cui è espletata l'attività professionale, sia all'interno che all'esterno dei locali dove vengono svolte le lezioni (gite ricreative ed educative, stages, attività ginniche, giochi della gioventù, ecc.), in qualunque orario ed in qualunque giorno, compresi i festivi, per tutta Ia loro durata anche se si protraesse di varie ore rispetto a quella dichiarata nel programma, sempreché siano autorizzate dal Consiglio di Circolo/lstituto o dal Direttore/DirigenteScolastico. In garanzia è compreso inoltre il tragitto da casa all'lstituto Scolastico e viceversa, nei limiti di tempo di un'ora prima dell'inizio delle lezioni o dell'attività esterna ed un'ora dopo il termine delle stesse, compreso l'eventuale tragitto per il trasferimento del personale che svolga servizio presso più lstituti Scolastici e/o Sedi.
Con tre sentenze definitive, l’alta giustizia amministrativa conferma in via definitiva la posizione del Tar Lazio che aveva previsto l’annullamento della disposizione del D.D.G. n. 82/2012 la quale, cercando di alzare l’“asticella” del merito per l’accesso al Concorso a cattedra, aveva introdotto il punteggio minimo di 35/50 da conseguire nella pre-selettiva (che corrisponde a 7/10 anziché i 6/10 previsti per legge). Erano stati migliaia coloro che, quattro anni fa, dopo aver svolto la prova preliminare (rispondendo ai 50 quesiti dei 3.500 precedentemente resi pubblici), furono illegittimamente esclusi; poi, una parte di loro ha presentato ricorso ed è andata avanti, in diversi casi, sino a vincere la selezione seppur con riserva che ora viene “sciolta” una volta per tutte.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è stata una lunga battaglia, ma non avevamo dubbi sulla validità delle nostre tesi. Come sempre, è stato un grande gioco di squadra quello che abbiamo messo in campo: gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Irene Lo Bue, Nicola Zampieri e l'intero settore contenzioso nazionale del nostro sindacato si sono impegnati a rispondere colpo su colpo all'azione del Miur e abbiamo vinto su tutta la linea. Trovano, così, conferma piena le diverse immissioni in ruolo attuate negli scorsi anni, attraverso le graduatorie concorsuali del 2012.
Accordo raggiunto, tra quasi tutti i sindacati della scuola e il ministro dell'Istruzione, sulla mobilità degli insegnanti nell'anno scolastico 2017/2018. Un'intesa realizzata velocemente, visto il pochissimo tempo da cui il nuovo ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, si è insediata. E probabilmente a facilitare il raggiungimento dell'accordo è stato anche il fatto che la nuova titolare dell'istruzione sia una ex sindacalista. L'intesa riguarda dunque la spinosa questione del trasferimento dei docenti, uno dei capitoli più controversi della legge 107 (Buona Scuola). E si tratta di un accordo "politico", come sottolinea il Miur: la firma del contratto integrativo di mobilità del personale docente avverrà nel mese di gennaio. A siglare sono stati oggi Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Non ha firmato la Gilda, che non si è ritenuta soddisfatta dall'accordo. Riserve sono state espresse anche dall'Anief. "Quella siglata oggi è un'intesa a favore della scuola. Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione" ha commentato il ministro. "Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta" ha aggiunto Fedeli. Ci sono state, ha detto, anche "una qualità e un'assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell'accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell'amministrazione, delle rappresentanze dei docenti". Soddisfatti i sindacati firmatari, che sottolineano il "cambio di metodo coerente con l'accordo firmato lo scorso 30 novembre tra Governo e Sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest'ultima" nonché "l'atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo" del ministro. Interviene anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che parla di "un bel segnale" e "un buon accordo che dimostra quanto sia utile e conveniente, per tutte le parti e per l'interesse generale, valorizzare il confronto con le parti sociali". Ma quali sono le novità? Sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall'obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Si tratta di una misura straordinaria: resta fermo infatti l'obiettivo prioritario, indicato dalla legge 107, della continuità didattica. La mobilità avrà un'unica fase per ciascun grado scolastico. Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5. Questo varrà sia per gli spostamenti all'interno che fuori dalla provincia. Quanto all'individuazione dei docenti per competenze, i criteri saranno identificati in un accordo separato, che sarà sottoscritto insieme al contratto sulla mobilità. La Gilda, che non ha firmato l'intesa, spiega che "pur in presenza di aperture quali la deroga al vincolo triennale per tutti e la possibilità di esprimere alcune preferenze su scuola per tutti, non si possa accettare che la maggior parte dei docenti venga collocata negli ambiti territoriali e sottoposta alla individuazione per competenze ovvero alla chiamata diretta". Rifiuta i "facili trionfalismi" l'Anief, che parla di "solo un passo in avanti, ma non certo la vittoria finale contro le norme ingiuste e discriminanti, focolaio di tensioni tra il personale, introdotte con la cosiddetta Buona Scuola del 2015".
Il Consiglio di Stato pubblica altre tre sentenze in cui dà piena ragione ai ricorrenti Anief che avevano proposto ricorso contro la cosiddetta “soglia 35” imposta dall'Amministrazione nel Bando di concorso 2012 rigettando l'appello del MIUR e confermando, così, le ragioni patrocinate dal nostro sindacato. Migliaia di docenti nel 2012 erano stati illegittimamente esclusi dal Ministero dell'Istruzione per non aver raggiunto la famigerata “soglia 35/50” alle prove preselettive del concorso, ma l'Anief aveva detto subito il suo secco NO a una previsione che risultava essere illegittima e ha patrocinato, mettendo in campo la grande professionalità dei propri legali, i diritti dei tanti candidati esclusi. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) “È stata una lunga battaglia, ma non avevamo dubbi sulla validità delle nostre tesi. Come sempre è stato un grande gioco di squadra quello che abbiamo messo in campo: gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Irene Lo Bue, Nicola Zampieri e l'intero settore contenzioso nazionale del nostro sindacato si sono impegnati a rispondere colpo su colpo all'azione del MIUR e abbiamo vinto su tutta la linea”.
Spariscono le fasi di presentazione delle domande, per fare spazio ad un’unica “finestra” temporale durante la quale tutti i docenti potranno o dovranno presentare domanda di trasferimento; cambierà la tabella di valutazione dei titoli posseduti, con la probabile successiva equiparazione del servizio pre-ruolo a quello di ruolo; per le sedi di destinazione, si introduce la possibilità di esprimere fino a 15 preferenze, una parte riguarderanno le singole scuole e l’altra gli ambiti territoriali. Inoltre, si è stabilito che il 60% dei posti vacanti sarà assegnato alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità, il 10% alla mobilità professionale. Viene data la possibilità di presentare domanda di trasferimento indipendentemente dagli anni in cui i docenti sono rimasti in ruolo nella provincia in cui insegnano. Diventeranno comunicanti gli ambiti territoriali e la titolarità su scuola. Tra i punti che occorreva scardinare con l’accordo sulla mobilità, invece rimasti intatti, ci sono poi la valutazione del servizio nella scuola paritaria e il blocco di cinque anni sull’insegnamento del sostegno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa intesa conferma quanto sostenuto sempre dall’Anief sulla mobilità, ovvero che ambiti territoriali e paletti temporali imposti a neo-assunti e personale già di ruolo introdotti con la Legge 107/15 erano e rimangano un vero affronto verso centinaia di migliaia di docenti. Con questo accordo di massima assistiamo ad un minimo avvicinamento a quella libera circolazione dei lavoratori sul territorio, da noi indicata, a tutela del ricongiungimento alla propria famiglia. Certo, siamo contenti che si siano realizzate le premesse per accogliere, nella nuova prossima tabella dei titoli di valutazione, la richiesta formulata da tempo dall’Anief di equiparare il servizio svolto con contratti di lavoro a tempo determinato a quello svolto dai colleghi di ruolo; peccato, però, che questo principio possa valere solo ai fini della costituzione delle graduatorie della mobilità. Su blocco quinquennale sostegno e valutazione del servizio svolto nella scuola paritaria, vorrà dire che per tutelare i diritti dei lavoratori si continuerà ad agire nelle aule di giustizia.
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