ROMA, 1 LUG - Per il personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) della scuola "si è toccato il fondo". Lo afferma l'Anief riferendosi al decreto interministeriale Miur-Mef che sancisce la cancellazione di oltre 2mila Ata. "Una manovra inspiegabile, visto che gli studenti sono aumentati di oltre 8mila unità e nelle scuole sono stati assunti quasi 50mila docenti 'potenziatori'. Incurante di tutto ciò, l'amministrazione a fronte dei 205.554 posti autorizzati 24 mesi fa, è passata a quota 203.534" spiega il sindacato che rilancia i ricorsi contro "questa assurda politica". "Il Governo trovi le economie e - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - assuma il prima possibile tutti gli Ata su posti vacanti, più almeno altri 20mila sotto forma di organico potenziato. In caso contrario, le scuole continueranno a vivere in emergenza. Eppure, l'incremento di organico Ata era indicato nella Buona Scuola. Programmare il potenziamento delle scuole autonome, senza fornire loro le risorse umane, rappresenta l'ennesimo bluff. E che dire dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, per i quali non si svolge un concorso pubblico da circa 20 anni? Lo stesso vale per i Coordinatori del Dsga". (ANSA).
La Relazione 2016 sul costo del lavoro pubblico evidenzia quanto denunciato da tempo dal sindacato Anief: tra il 2008 e il 2014 il personale docente di ruolo è sceso di 9 punti, i dirigenti scolastici sono stati ridotti di oltre il 30%, si è risparmiato sugli automatismi stipendiali bloccando gli scatti di anzianità, si è negato il rinnovo contrattuale e l’adeguamento stipendiale anche al solo costo della vita. Dopo il dimensionamento degli istituti, è così arrivato pure quello del personale e del relativo trattamento economico. Nel 2014 un docente ha guadagnato in media 30.699 euro lordi; un dirigente scolastico 62.890 euro, mentre un dirigente di seconda fascia dell’Università ha percepito 94.455 euro; un dirigente delle Regioni 93.450 euro; un dirigente ministeriale di prima fascia 178.301 euro. Per il personale Ata, i compensi rasentano la soglia di povertà: 22.000 euro. A scanso di equivoci, è bene sapere che la riforma della Buona Scuola, approvata un anno fa, se si eccettua l’immissione in ruolo di circa 47.000 nuovi docenti “potenziatori”, non ha sanato nulla.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nella cinica visione del Mef, assecondata dal Miur, razionalizzare gli stipendi di chi opera nella scuola porta un sicuro ritorno risparmio per le casse dello Stato. Solo che si fa colpendo al cuore chi lavora a favore delle nuove generazioni: dipendenti, pluri-titolati, abilitati, laureati, specializzati, a cui la Costituzione riconosce un compenso equo, adeguato all’impegno profuso, e rispondente almeno all’inflazione. I nostri governanti non sanno cosa significa vivere nel 2016 con mille euro al mese, lo stipendio di un collaboratore scolastico. Oppure l’umiliazione che deve subire un insegnante, dopo una vita di studi, a percepire 1.280 euro al mese per i primi dieci anni della sua carriera. E che dire dei dirigenti scolastici, che guadagnano meno della metà dei colleghi di altri comparti, pur avendo responsabilità decuplicate?
Il decreto interministeriale Miur-Mef sancisce la cancellazione di oltre 2mila amministrativi, tecnici e ausiliari. Una manovra inspiegabile, visto che gli studenti sono aumentati di oltre 8mila unità e nelle scuole sono stati assunti quasi 50mila docenti “potenziatori”. Incurante di tutto ciò, l’amministrazione a fronte dei 205.554 posti autorizzati 24 mesi fa, è passata a quota 203.534. Anief rilancia i ricorsi contro questa assurda politica.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il Governo trovi le economie e assuma il prima possibile tutti gli Ata su posti vacanti, più almeno altri 20mila sotto forma di organico potenziato. In caso contrario, le scuole continueranno a vivere in emergenza. Eppure, l’incremento di organico Ata era indicato nella Buona Scuola. Programmare il potenziamento delle scuole autonome, senza fornire loro le risorse umane, rappresenta l’ennesimo bluff. E che dire dei Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi, per i quali non si svolge un concorso pubblico da circa 20 anni? Lo stesso vale per i Coordinatori del Dsga.
Il Tribunale del Lavoro di Roma risarcisce i precari: dopo essere stati illegittimamente assunti e licenziati oltre il limite consentito dei 36 mesi, il giudice ha puntato il dito contro l’interminabile serie di contratti a tempo determinato stipulati in aperta violazione delle disposizioni dettate dalla normativa comunitaria. La tesi degli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo, legali del sindacato Anief che per primo si è mosso in tribunale per la tutela dei lavoratori precari della scuola pubblica, era corretta: uno Stato che reitera le supplenze, cade nella discriminazione e nell’abuso del lavoro a termine. Il corposo risarcimento danni imposto all’amministrazione scolastica riguarda anche gli scatti di anzianità, mai riconosciuti ai lavoratori precari, e il pagamento delle spese di lite. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo nuovamente indicato il "corretto cammino", anche ai tanti sedicenti esperti di diritto e di legislazione scolastica che negli ultimi mesi si sono ‘assurti’ come difensori dell’ultima ora dei lavoratori precari della scuola; questi non possono far altro che seguire la ‘scia’ segnata dall’Anief in Tribunale e avvalersi della favorevole e granitica giurisprudenza ormai ottenuta in tutti i settori dal nostro sindacato per la tutela dei diritti del personale scolastico italiano.
ROMA, 30 GIU - Da un'analisi del decreto Miur già inviato al Consiglio superiore della pubblica istruzione, per recepirne il parere, "emerge che il colloquio verterà sulla risoluzione di un caso specifico riguardante la funzione del dirigente scolastico: una sorta di problem solving". Lo segnala l'Anief, informando che al concorso per dirigenti scolastici "saranno formulate anche domande di informatica, sul funzionamento del PC e dei software applicativi più diffusi. I candidati presidi dovranno anche dimostrare di ben conoscere una lingua straniera a scelta tra francese, inglese, tedesco e spagnolo: saranno chiamati a leggere e tradurre un testo scelto dalla commissione, cui seguirà una breve conversazione". Inoltre, viene ricordato, per partecipare il Miur richiede il diploma di laurea e 60 mesi di docenza, quindi "se la richiesta dell'Anief di far valere anche il periodo di precariato non continuativo sembra essere stata accolta, permane l'esclusione dei precari abilitati". "Se il Miur dovesse negare la possibilità di accesso ai supplenti laureati e abilitati all'insegnamento, già con cinque anni di servizio, nonché a coloro già immessi in ruolo ma reputati in difetto di titoli di servizio, avvieremo di sicuro un contenzioso", afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico, secondo il quale "diverse sentenze ci dicono che non si può". (ANSA).
Da un’analisi del decreto Miur già inviato al Consiglio superiore della pubblica istruzione, per recepirne il parere, emerge che il colloquio verterà sulla risoluzione di un caso specifico riguardante la funzione del dirigente scolastico: una sorta di problem solving. Saranno formulate anche domande di informatica, sul funzionamento del PC e dei software applicativi più diffusi. I candidati presidi dovranno anche dimostrare di ben conoscere una lingua straniera a scelta tra francese, inglese, tedesco e spagnolo: saranno chiamati a leggere e tradurre un testo scelto dalla commissione, cui seguirà una breve conversazione. Per partecipare, il Miur richiede il diploma di laurea e 60 mesi di docenza: se la richiesta dell’Anief di far valere anche il periodo di precariato non continuativo sembra essere stata accolta, permane l’esclusione dei precari abilitati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se il Miur dovesse negare la possibilità di accesso ai supplenti laureati e abilitati all’insegnamento, già con cinque anni di servizio, nonché a coloro già immessi in ruolo ma reputati in difetto di titoli di servizio, avvieremo di sicuro un contenzioso. Diverse sentenze ci dicono che non si può.
Il Tribunale del Lavoro di Roma risarcisce i precari: dopo essere stati illegittimamente assunti e licenziati oltre il limite consentito dei 36 mesi, il giudice ha puntato il dito contro l’interminabile serie di contratti a tempo determinato stipulati in aperta violazione delle disposizioni dettate dalla normativa comunitaria. La tesi degli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo, legali del sindacato Anief che per primo si è mosso in tribunale per la tutela dei lavoratori precari della scuola pubblica, era corretta: uno Stato che reitera le supplenze, cade nella discriminazione e nell’abuso del lavoro a termine. Il corposo risarcimento danni imposto all’amministrazione scolastica riguarda anche gli scatti di anzianità, mai riconosciuti ai lavoratori precari, e il pagamento delle spese di lite.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo nuovamente indicato il ‘corretto cammino’, anche ai tanti sedicenti esperti di diritto e di legislazione scolastica che negli ultimi mesi si sono ‘assurti’ come difensori dell’ultima ora dei lavoratori precari della scuola; questi non possono far altro che seguire la ‘scia’ segnata dall’Anief in Tribunale e avvalersi della favorevole e granitica giurisprudenza ormai ottenuta in tutti i settori dal nostro sindacato per la tutela dei diritti del personale scolastico italiano.
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