Esplora il significato del termine: Al Nord meno prof che al Sud, e nessuno vuole trasferirsi: boom di domande nelle regioni meridionali, dove le chance di assunzione diminuiscono, e penuria in quelle del nord, dove invece gli uffici scolastici dovranno ricorrere ai supplenti (non abilitati)Al Nord meno prof che al Sud, e nessuno vuole trasferirsi: boom di domande nelle regioni meridionali, dove le chance di assunzione diminuiscono, e penuria in quelle del nord, dove invece gli uffici scolastici dovranno ricorrere ai supplenti (non abilitati). Continua a leggere.
Le Sezione Unite della Corte hanno stabilito che oltre 200mila lavoratori precari del pubblico impiego potranno ricorrere contro lo Stato italiano per ottenere un risarcimento che varia da 2,5 a 12 mensilità, come per il settore privato.Già pronti i ricorsi.Per i docenti della scuola pubblica, la Legge 107/2015 riconosce già un fondo apposito per risarcire i pagamenti disposti dai giudici del lavoro: solo che si tratta di una “mancia”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): quello che serviva prioritariamente era stabilire, per legge, i criteri di risarcimento danni nei confronti dei tanti precari assunti e licenziati per anni, anche decenni, in violazione di norme e direttive, a partire dalla direttiva Ue 70/1999 CE. Per la scuola, l’ultima parola sulla stabilizzazione però ancora si deve pronunciare: aspettiamo, intanto, la metà di maggio, quando si esprimerà la Consulta.
Iniziano i ricorsi dei lavoratori del pubblico impiego per i risarcimenti.
ROMA, 6 APR - "Nessuno del nostro sindacato ha mai sconsigliato i docenti precari a partecipare al piano assunzioni della scorsa estate: se hanno rifiutato, la responsabilità è tutta di chi amministra la scuola che ha scelto di svilire le immissioni in ruolo introducendo la chiamata diretta senza una legittima progressione di carriera". Replica così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alle dichiarazioni rilasciate dal Capo del Governo a proposito del suo rammarico perché "qualche professore" avendo sentito "il parere di qualche sindacalista stratega, non ha accettato il posto...". Premettendo che secondo la Corte Costituzionale "coloro che stipulano un contratto a tempo indeterminato sono portatori dei medesimi diritti garantiti per anni ai colleghi entrati precedentemente in ruolo" e "pertanto non esistono insegnanti di serie A e serie B", Pacifico ricorda che "quasi il 20% degli assunti con le fasi b) e c) della Buona Scuola, sono stati collocati dall'algoritmo secretato del Miur in una regione diversa. Specie nel corso della fase b), mentre grazie al 'potenziamento', la fase successiva, nessuno insegna più la sua materia". "Senza dimenticare - aggiunge - che ora, con la nuova mobilità, assisteremo a un esodo di massa. È un destino inevitabile, perché i docenti che fanno parte dell'organico potenziato, dovendo finire negli ambiti territoriali, sono destinati a essere confermati o trasferiti ogni triennio come docenti nomadi, erranti, transumanti. In base alle regole introdotte con la Legge 107/15, decine di migliaia di neo-assunti l'hanno scampata il primo anno per aver confermato la sede dove svolgevano la supplenza annuale. Con il nuovo anno, però, potranno essere dirottati altrove. E dopo tre anni gli si potrebbe chiedere ancora di ripartire. Così come - conclude Pacifico - i docenti di ruolo coinvolti nei nuovi trasferimenti". (ANSA).
Dal 28 sino a fine maggio previste le verifiche “computer based”. Mancano però ancora diversi commissari e presidenti. Come in Lazio e in Sicilia, dove sono stati allungati i tempi del loro reperimento, allargando anche ai pensionati. Come ci sono problemi per il reperimento delle aule informatiche. A mettere a rischio il regolare svolgimento delle prove non è di certo l’ondata di ricorsi prodotti dagli esclusi, circa 25mila solo con l’Anief, visto che le domande ordinarie presentate sono risultate inferiori alle attese: 165mila, anziché più di 200mila.
A porre il dubbio, rivolgendosi al Ministro Giannini, è stato stamane Mario Mauro, senatore del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, nonché presidente dei Popolari per l'Italia, che ha presentato un'interrogazione per chiederle cosa intender fare qualora il Tar dovesse ammettere alle prove i candidati non abilitati: siamo dinanzi ai soliti annunci governativi rumorosi ai quali seguono incertezze e confusione così come accaduto per l'omicidio stradale, le unioni civili, il pagamento del canone Rai.
Marcello Pacifico (presidente Anief): in assenza dei vecchi criteri di selezione, presidenti e commissari latitano perché dovrebbero svolgere un lavoro super-impegnativo, in cambio di un compenso misero, appena 700 euro lordi, da svolgere principalmente in piena estate. Quando toccherà loro passare al vaglio anche 500 partecipanti. Il problema, quindi, non sono di certo alcune decine di migliaia di ricorrenti.
Francesca Puglisi, responsabile nazionale Scuola del Pd, ha detto di non avere la certezza che il nuovo sistema, che sta procedendo speditamente, entri in vigore con il nuovo anno scolastico. Lo stesso Renzi ci ha appena spronato dicendoci che siamo un po’ in ritardo.
Anief ricorda che nelle intenzioni della maggioranza di Governo, la riforma del settore dovrebbe essere finanziata con un meccanismo che prevede la copertura del 50% a carico dello Stato e dell’altro 50 % da dividere tra Regioni, Comuni e famiglie (sulla base dell'Isee). Ma viene da chiedersi: come potranno diverse regioni e comuni, con i bilanci in rosso, finanziare il progetto ed incrementare finalmente l’attuale copertura esigua del 25% del servizio in età prescolare?
Marcello Pacifico (presidente Anief): i docenti della scuola dell’infanzia statale e di riflesso i bambini che frequentano gli istituti sono relegati all’ultimo posto. Anche a seguito del concorso a cattedre, saranno meno di 7 mila i maestri d’infanzia curricolare ad essere assunti nel prossimo triennio, a fronte di decine di migliaia di posti liberi: quelle immissioni in ruolo, non copriranno nemmeno il turn over. La realtà è che servono risorse umane, finanziarie e aggiuntive da assegnare al Miur e alle scuole frequentate da bambini fino a 6 anni. I docenti ci sono: sono i vincitori e gli idonei dei concorsi, ma anche gli abilitati che stanno da anni e anni nelle GaE. Ma continuano ad essere lasciati in ‘letargo’.
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