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Si intravede uno squarcio di luce per gli stipendi dei dipendenti, in particolare per quelli della scuola che percepiscono tra i redditi più bassi sia rispetto ai colleghi d’oltreconfine sia all’interno del comparto pubblico: i tecnici del Mef starebbero lavorando al decreto attuativo per il taglio del cuneo fiscale, con possibili estensioni dei beneficiari dagli attuali 26.600 euro fino a coloro che percepiscono redditi superiori a 35 mila euro e forse anche di più. Per fine settimana potrebbe già esserci l’incontro con i sindacati.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, accoglie positivamente la possibilità di incrementare gli stipendi attraverso tale modalità, a patto però che “siano garantiti all’interno del rinnovo del contratto, quindi non come una concessione transitoria legata al Governo di turno. Poiché siamo tutti d’accordo sull’indispensabilità di tale incremento, è bene che diventi permanente e quindi strutturalmente inglobata nelle buste paga dei dipendenti. È bene anche che lo si faccia subito, stanziando le risorse nel Documento di Economia e Finanza di primavera”
"Il nuovo anticipo pensionistico su cui starebbe lavorando il Governo è una polpetta avvelenata, perché rispetto a Quota 100 contiene una doppia grave penalizzazione: innalza da 62 anni a 64 anni la soglia minima d`accesso e riduce fortemente l`assegno di quiescenza, poiché ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo". E' questa la risposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla volontà dell`esecutivo di introdurre una sorta di 'Quota 102', l'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di introdurre una nuova età anagrafica minima a 64 anni, anziché i 62 attuali.
Sono 21mila i posti a disposizione per i nuovi corsi di specializzazione sul sostegno. Nelle prossime settimane le Università statali forniranno i dati relativi ai posti disponibili per i corsi di specializzazione al sostegno. Le selezioni per accedere saranno particolarmente dure, ma conseguire il titolo apre tante concrete possibilità lavorative
Più investimenti per istruzione e formazione, meno alunni per classe, potenziamento degli organici nelle aree difficili e a rischio abbandono dei banchi di scuola, allargamento del tempo scuola e dell’obbligo formativo con anticipo a 5 anni ed estensione fino alla maggiore età, sostegno delle istituzioni locali, un rapporto con il mondo del lavoro più orientato allo sviluppo del giovane: a chiederlo è il giovane sindacato rappresentativo, dopo avere appreso che “nel 2018 sono stati circa 62.000 i 'cervelli in fuga' che hanno lasciato l'Italia per andare all' estero” ma soprattutto “598.000 i giovani tra i 18 e i 24 che anni hanno abbandonato precocemente la scuola” fermandosi al diploma di terza media.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Diventa necessario esercitare una serie di interventi che vanno oltre le competenze del ministero dell’Istruzione. La scuola non può vincere questa sfida da sola. Servono senz’altro più risorse dal ministero dell’Economia, un coinvolgimento costruttivo con il dicastero del Lavoro, occorre introdurre un impianto normativo che supporti l’azione delle scuole attraverso interventi diretti da parte di altri agenti sociali istituzionali, a partire da quelli che operano nei territori”
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