A breve, dopo la prossima stipula dell’Atto di indirizzo presso la Funzione Pubblica, prenderà il via il confronto per il rinnovo contrattuale. Legge di stabilità 2017 permettendo, i docenti, come tutti i dipendenti della PA, si ritroveranno in busta paga nel 2018 circa 85 euro lordi in più. Una cifra irrisoria, che non cambierà il deprimente posizionamento stipendiale di Eurydice su 40 Paesi europei. Ben altra cosa, sarebbe il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale e un aumento stipendiale adeguato, pari ad un incremento netto in busta paga di 220 euro. Per Anief-Udir, assieme alle risorse per gli aumenti stipendiali, nel nuovo contratto dovranno essere riconsiderate altre questioni: il cumulo degli aumenti con il bonus 80 euro in modo che uno non escluda l’altro; il salario accessorio che sarà distribuito per merito; i capitoli su orari e ferie; la revisione dei permessi e delle assenze per malattia. Il silenzio su questi aspetti, non lascia presagire nulla di buono.
Marcello Pacifico (Anief-Udir): Qualsiasi intesa, senza il recupero del costo dell’inflazione, sarebbe un accordo contro i lavoratori e dirigenti della PA. Per noi, non rimane che impugnare tale politica, chiedendo ai lavoratori di inviare formale diffida al Miur oppure di aderire direttamente al ricorso rivolgendosi al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo, come previsto dalla Consulta, interrompendo pure i termini di prescrizione. Premesso questo, Anief e Udir chiedono che l’atto di indirizzo del Governo sai sottoposto al giudizio di tutti lavori della scuola, così come l’ipotesi di firma del nuovo contratto. La quale va certificata con uno specifico referendum. Va poi trovato il modo per reintrodurre il primo scaglione stipendiale. Come va ricordata la la posizione dei tribunali, a partire dai giudici di Lussemburgo, sempre più favorevoli ai risarcimenti, per mancata assegnazione degli scatti di anzianità per il pre-ruolo e il conferimento dei mesi estivi al personale precario.
Continuano ad essere attivi i ricorsi Anief e i ricorsi Udir per il recupero pieno dell’indennità di vacanza contrattuale illegittimamente negata.