Dopo l'avvio delle procedure di Mobilità 2017 e la denuncia dell'Anief sulle tante illegittimità ancora presenti nel CCNI, il sindacato vince ancora in tribunale e invita tutti i docenti interessati a dichiarare il servizio svolto nelle scuole paritarie e a ricorrere in tribunale per la tutela dei propri diritti.
I tribunali del Lavoro continuano a dare ragione all'Anief e a condannare il Miur per il mancato riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie ai fini dell'attribuzione del punteggio nelle procedure di Mobilità. Lo scorso 13 aprile altre due sentenze emanate dai Tribunali del Lavoro di Genova e Livorno danno ragione ai docenti che si erano rivolti al nostro sindacato per la mancata attribuzione di punteggio al servizio svolto nelle paritarie per le procedure di mobilità e dichiarano il loro pieno diritto all'attribuzione del punteggio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il CCNI 2016 è già stato dichiarato illegittimo e annullato dai tribunali del lavoro nella parte in cui non valorizza il servizio di insegnamento svolto negli istituti paritari e illegittimo è, ovviamente, il nuovo contratto integrativo siglato lo scorso 12 aprile che continua a violare la normativa primaria in materia. Invitiamo tutti gli interessati a dichiarare gli anni di servizio svolti nelle scuole paritarie seguendo le specifiche istruzioni fornite dal nostro sindacato e ad agire in tribunale per il riconoscimento dei propri diritti e del giusto punteggio.
L'Anief promuove specifici ricorsi contro il criterio della cosiddetta “temporizzazione” applicato ai responsabili amministrativi e agli assistenti amministrativi transitati nei ruoli di DSGA e per ottenere il riconoscimento integrale del servizio pregresso ai fini della ricostruzione di carriera.
La “temporizzazione”, infatti, è un criterio che consiste nel convertire il valore economico della retribuzione, convenzionalmente determinata, in anzianità di servizio rilevante ai fini dell'inquadramento nella nuova qualifica, senza alcun riferimento all'anzianità effettivamente maturata dal dipendente. L'Anief ritiene illegittimo tale criterio per manifesta disparità di trattamento e richiede l'applicazione dell'integrale riconoscimento dell'anzianità pregressa per tutto il personale transitato nei ruolo di DSGA che ha prestato precedente servizio come responsabile amministrativo o come assistente amministrativo cui l'Amministrazione ha applicato, invece, il criterio della temporizzazione. Più volte la Corte di Cassazione si è occupata dell'argomento, da ultimo con la Sentenza n. 9144/2016 rilevando l'illegittimità del criterio della temporizzazione nel caso di passaggi dei dipendenti da un ruolo all'altro dello stesso comparto e censurando proprio questo criterio applicato dal MIUR in favore dell'obbligo per l'Amministrazione di effettuare l'integrale ricostruzione di carriera del dipendente in base all'effettivo servizio prestato nel ruolo precedente.
Possono aderire al ricorso tutti i DSGA che hanno svolto servizio pregresso come responsabile amministrativo o come assistente amministrativo transitati nel ruolo di DSGA dopo l'1/09/2000 cui l'Amministrazione ha applicato il criterio della temporizzazione della carriera.
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A Verbania un docente con 14 anni di supplenze ottiene il massimo previsto dalla legge: 25mila euro per l’assunzione ritardata oltremodo e le progressioni stipendiali mai corrisposte. Il giudice ha voluto rendere giustizia per l'abuso perpetrato dal Miur nei confronti del docente, condannato per troppo tempo, oltre i 36 mesi massimi consentiti, a sottoscrivere solo contratti a tempo su posti vacanti. Il fatto che fossero liberi era assodato, poiché sempre con scadenza 31 agosto, quindi utili per assumerlo. Così il giudice ha proceduto per il corposo risarcimento. Dello stesso avviso i Tribunali di Roma, Tivoli, Vicenza e tanti altri ancora.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): queste sentenze confermano la liceità della nostra posizione sul precariato scolastico italiano: abbiamo patrocinato l’ennesima azione legale vincente costringendo il Miur a risarcire i danni in favore di un altro docente precario, per troppo tempo sfruttato, discriminato e umiliato, malgrado le direttive Ue, a partire dalla n. 70 del 1999, fossero dalla sua parte. Nonostante questo, il docente ha sempre lavorato con la massima professionalità, nel corso dei 14 anni di lavoro a tempo determinato. Ora è giunto il momento della resa dei conti. Ancora una volta aveva ragione l'Anief e i tribunali del lavoro di tutta Italia stanno accogliendo le tesi da sempre sostenute dal nostro sindacato e confermate dalla Cassazione.
È ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
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Siamo presenti in tutte le province.