Per l’approvazione del Disegno di legge di Bilancio 2024 arriva il maxi-emendamento. Tra le modifiche al testo vi sono anche quelle che riguardano l’Istruzione, l’Università a la Ricerca. Le nuove norme sono contenute nei commi dell'articolo 1 su (156-165) pensioni, (210-215 e 496) disabilità, (326-332) scuola e dirigenti scolastici. Rispetto alle norme approvate, Anief chiederà nei prossimi provvedimenti utili di estendere per tutta la durata del PNRR l'organico aggiuntivo e di potenziarlo, di prevedere il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria e una finestra senza penalizzazione con uscita dal lavoro a 63 anni per il personale scolastico, di adeguare gli organici fatto a quelli di diritto, come pure di trasformare i posti di sostegno in deroga in cattedre al 31 agosto, oltre che di assumere nello Stato gli assistenti all'autonomia e comunicazione. Infine, insieme a Udir si chiede di ripristinare i 25 milioni di euro ancora congelati al Fondo unico nazionale.
Si comunica che domani, venerdì 22 dicembre, la sede nazionale Anief sarà chiusa.
Nessun dubbio: la Retribuzione professionale docente va assegnata anche a chi svolge un solo giorno di supplenza, quindi pure ai precari con contratto “breve”. Lo ha ribadito il Tribunale di Velletri nell’assegnare 671 euro più interessi ad un insegnante che aveva svolto alcuni mesi di supplenza. Il giudice ha ricordato che con la clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva UE 1999/70/CE è stato ritenuto che “la retribuzione professionale docenti è attribuita a tutto il personale docente ed educativo, ricomprendendo nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla l. n. 124 del 1999”. Inoltre, lo stesso giudice ha rammentato che secondo la Cassazione, sezione Lavoro, ordinanza n. 20015 del 27.07.2018, “il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali "non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato”.
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