I docenti assunti a tempo determinato “non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato”: lo ha detto la Corte di Giustizia europea specificando che la sua interpretazione dei fatti è di tipo “incondizionato e può essere fatta valere dal singolo dinanzi al giudice nazionale, che ha l'obbligo di applicare il diritto dell'Unione e di tutelare i diritti che quest'ultimo attribuisce”. Ne consegue che sottrarre i 175 euro al mese della "Retribuzione professionale docenti" dagli stipendi dei precari per brevi periodi non è un’azione legittima. Il concetto è contenuto anche nella sentenza, dello scorso 6 dicembre, emessa dalla sezione Controversie del lavoro del tribunale di Cosenza, che ha accordato a un insegnante la “somma di € 2019,54 oltre interessi come per legge” come risarcimento per le mancate assegnazioni in busta paga della “voce” Rpd.
Il sindacato Anief ricorda che il nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 prevede che oltre le 40 ore annue extra-didattiche, previste per le attività funzionali all’insegnamento, tutte le altre unità orarie di formazione dovranno d’ora in poi essere remunerate “con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”. Perchè, riporta ancora il Ccnl sottoscritto da quasi tutti i sindacati lo scorso 14 luglio e nei prossimi giorni alla firma definitiva all’Aran, “la formazione continua costituisce un diritto ed un dovere per il personale scolastico”. Di recente, anche il ministro Giuseppe Valditara, ha detto che “la formazione” del personale scolastico deve “avere un processo continuo e” di conseguenza va “correlata a riconoscimenti economici per coloro che la svolgono”.
Su richiesta del mondo sindacale si è tenuto stamani un confronto sindacale ai sensi del art. 22 del CCNL 2016-2018 in materia di formazione della comunità educante: il confronto odierno si è svolto dopo il precedente incontro, che è stato vissuto con una certa irritazione per la mancanza di alcuni documenti inerenti gli accreditamenti e le qualifiche degli enti di formazione.
Oggi si è tenuto un incontro all'USR Sicilia sulla questione inerente la gestione da parte delle pratiche "Passweb" con le organizzazioni sindacali rappresentative. In rappresentanza dell'Anief, su delega del presidente regionale Giovanni Portuesi è intervenuta la dottoressa e Dsga Francesca Gabriele. "Come Anief – ha dichiarato Gabriele - abbiamo sottolineato in primis l'illegittimità della gestione delle pratiche Passweb da parte delle segreterie, ricadendo l'adempimento in capo all'INPS in assenza di disposizioni legislative contrarie".
È proseguito oggi il confronto sulla revisione dell’ordinamento del personale Tecnico e Amministrativo del comparto Ricerca. In apertura di riunione, l’Aran ha proposto al tavolo di rinviare al prossimo CCNL la discussione sulla revisione dell’ordinamento del personale Ricercatore e Tecnologo: sul punto, Anief si è dichiarata immediatamente e fermamente contraria a questa del tutto nuova e molto preoccupante ipotesi, sottolineando che il Settore Ricerca non può essere frammentato e che l’eventuale revisione dell’ordinamento deve riguardare necessariamente tutto il personale e in contemporanea.
I maestri e gli insegnanti precari “rendono una prestazione equivalente se non identica, per qualità, a quella del docente con contratto a tempo indeterminato o con contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza al 31 agosto o al 30 giugno, da cui si differenziano solo per ragioni di quantità o durata della prestazione”: quindi, sottrarre i 175 euro al mese della "Retribuzione professionale docenti" non è un comportamento corretto.
Domani, 15 dicembre, a più di un milione di lavoratori della scuola – tra docenti, educatori, amministrativi, Dsga, tecnici e collaboratori scolastici - verrà accreditato lo stipendio tabellare assieme a tredicesima e anticipo di vacanza contrattuale: gli importi netti, visibili da giorni sul portale NoiPA, tranne che per i supplenti per brevi periodi, variano a seconda del profilo e degli anni di servizio svolti. Nello stesso cedolino stipendiale sarà presente anche l’ultima tranche relativa all’erogazione dell’una tantum 2023 che il personale della scuola ha cominciato a percepire da luglio con gli arretrati e poi mensilmente, nella misura dell’1,5% dello stipendio. Infine, sempre domani tutto il personale di ruolo della scuola riceverà l’anticipo dell’indennità prevista per il 2024: l’anticipazione – che non riguarderà i precari - sarà pari a 6,7 volte l’ammontare dell’indennità annuale (art.3 del Decreto-legge 145 del 18 ottobre 2023), pari in media a poco più di 1.000 euro lordi (media netta di 576,93) a lavoratore e l’importo verrà poi riassorbito col rinnovo contrattuale.
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