I 175 euro al mese della "Retribuzione professionale docenti" vanno assegnati negli stipendi di tutti gli insegnanti, nessuno escluso, quindi anche dei precari con supplenze “brevi” di pochi giorni. A ricordarlo è stato il Tribunale del Lavoro di Rovigo, che ha ricordato il parere della Corte di Cassazione e dato ragione alla tesi degli avvocati dell’Anief che hanno operato in difesa di un supplente risarcendolo anche con 3.282 euro più interessi. Il giudice del lavoro ha citato, nella fattispecie, “l’ordinanza delle Sezione Lavoro n. 20015 del 27/07/2018”, con cui “la Suprema Corte ha deciso che il ricordato art. 7, comma 1, del c.c.n.l. per il personale del comparto scuola del 15 marzo 2001, che attribuisce la "retribuzione professionale docenti" a tutto il personale docente ed educativo, si interpreta - alla luce del principio di non discriminazione di cui alla clausola 4 dell'accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE - nel senso di ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste”.