L’ultimo stipendio percepito risale ad aprile. Per i responsabili dei pagamenti c’è una ‘mancanza di copertura dei fondi da parte del MIUR sul capitolo di bilancio’. Ma secondo il sindacato si tratta di un comportamento ingiustificabile, ancora di più perché si determina dopo che la tanto decantata doppia riforma della scuola e della PA, con tanto di digitalizzazione dei sistemi di pagamento, avrebbe dovuto superare questo genere di problemi. Anief ricorda che fino a prova contraria i rapporti di lavoro sono regolati dagli articoli 35 e 36 della Costituzione, in base ai quali ‘la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni’ e che ‘il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto’. A poco serve sapere se la colpa è del Miur o del dicastero di Via XX Settembre. A rendere insopportabile la situazione sono poi i periodici richiami della Ministra dell’Istruzione a incrementare gli stipendi dei docenti e a ricordare che l’insegnamento non è una missione, ma una preziosa professione da remunerare in modo adeguato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): molti di questi insegnanti che attendono l’accreditamento dello stipendio, pur di lavorare sono disposti ad allontanarsi da casa anche di centinaia di chilometri. Sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto, oltre che per tutto il resto. Non si può dire loro che l’amministrazione sta verificando la disponibilità dei fondi a disposizione. Il rifornitore di carburante, il bigliettaio, il proprietario dell’appartamento e il cassiere del supermercato vogliono essere pagati subito: cash, come si usa dire in tutto il mondo. Per noi, quindi, l’attesa è finita: il sindacato ha deciso di mettere a disposizione, di tutti i precari in attesa di stipendio, un modello di diffida e messa in mora.
A Lussemburgo, i giudici dell’Ue hanno dato impulso alla questione pregiudiziale sollevata dal Tribunale di Trapani, alla quale hanno partecipato i legali dell’Anief: la Commissione UE concorda con loro, accogliendo la causa, per abuso dei contratti a termine rispetto alla soglia di 12 mensilità accordate. Per la Curia di Lussemburgo, dovrebbero essere risarciti altre 24 mensilità per ogni precario assunto dalla pubblica amministrazione, inclusi i 100mila precari della scuola chiamati ogni anno. A questo punto, la normativa italiana potrebbe essere dichiarata nuovamente illegittima perché contraria al diritto dell’Unione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): prima ancora che arrivi l’orientamento dei giudici transnazionali, sono già migliaia le domande risarcitorie riconosciute dai nostri tribunali. Con il Miur condannato a risarcire ogni dipendente con decine di migliaia di euro. Anche per l’assegnazione degli scatti di anzianità ai precari, come ribadito dalla Cassazione il mese scorso. Ora che potrebbe pure cadere il limite delle dodici mensilità, siamo convinti che l’amministrazione scolastica sarà molto meno propensa a reiterare i contratti a termini, pur in presenza di precari titolati e posti vacanti. Ancora una volta, il giovane sindacato della scuola con il suo team di avvocati agisce per sconfiggere la piaga della precarietà.
Nel frattempo, Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire gli aumenti di stipendio e gli arretrati, sia per chi è precario sia per chi è già di ruolo con periodi di supplenza. Nel frattempo, il sindacato, dopo la discussione della petizione presso il Parlamento Europeo e la presentazione del reclamo al consiglio d’Europa, si sta rivolgendo alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, per consentire la stabilizzazione di tutto il personale docente e Ata scolastico. A tal proposito, si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda pure i decreti per la ricostruzione di carriera: chi volesse presentare ricorso con Anief, per ottenere anche la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ancora decidere diricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti.
Anche il Tribunale del Lavoro di Palmi accoglie i ricorsi patrocinati dall'Anief e condanna il Miur all'immediato reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento di una docente cancellata per mancato aggiornamento. Ultimo giorno per aderire ai ricorsi Anief volti al reinserimento o all'inserimento in GaE per chi ha inviato lo specifico modello predisposto dall'Ufficio Legale Anief entro lo scorso 8 luglio.
Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Leda Badolati danno una nuova lezione al Miur con la conferma che impedire la possibilità di reinserimento dopo la cancellazione per mancato aggiornamento, ha violato - e continua a violare - la normativa primaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘i Decreti Ministeriali di periodico aggiornamento delle GaE sono stati più volte dichiarati illegittimi per violazione della normativa primaria di riferimento e lo ha confermato anche la recente sentenza della Cassazione. Sono anni che chiediamo al Miur una presa di coscienza, ma per ora tutto tace e noi non possiamo che proseguire nella tutela dei diritti dei lavoratori della scuola presso o competenti tribunali del lavoro’. Ultimo giorno per aderire ai ricorsi Anief volti al reinserimento o all'inserimento in GaE per chi ha inviato lo specifico modello predisposto dall'Ufficio Legale Anief entro lo scorso 8 luglio.
In base al DM n.496 del 7 luglio scorso, risultano sì ridotte di quasi 80 unità le dirigenze scolastiche a livello nazionale e anche incrementate quelle sottodimensionate (diventano 354) prive del loro preside, ma andando in pensione 487 capi d’istituto arriverà a 1.900 il numero di scuole che andranno in reggenza. Considerando che il totale delle dirigenze scolastiche scenderà sotto quota 8mila, questo significa che in Italia una scuola su due avrà un preside costretto a gestire due scuole autonome, con almeno una decina di plessi complessivi. La problematica è poi ancora più complessa se si pensa che sempre dal prossimo 1° settembre mancheranno all’appello ben 1.700 Direttori dei servizi generali e amministrativi. Con delle regioni dove la situazione sarà a dir poco critica: in Lombardia, a esempio, saranno vacanti ben 416 posti di Dsga su 1.132.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisogna partire con urgenza con i concorsi, perché altrimenti, andando avanti di questo passo, la situazione diventerà ingovernabile. Chiediamo anche che entrambi tengano conto delle precedenti tornate selettive e di chi ha permesso in questi anni di condurre comunque le scuole, affiancando o sostituendo i presidi o i Dsga. I continui rimandi del concorso per presidi, con il test preselettivo ora sembra slittato in autunno, e la bocciatura, nel decreto vaccini di ieri in Senato, dell’emendamento che dava il via libera al concorso per Dsga, non fanno presagire nulla di buono.
Il giovane sindacato ribadisce inoltre l’esigenza di far partecipare alle prove anche i precari laureati, con cinque anni di servizio svolto, come stabilito dal Tar Lazio e dalla Corte di Giustizia europea: è già attivo il ricorso contro l’esclusione illegittima dal concorso per dirigenti scolastici. Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsi in presenza e a distanza per prepararsi alle prove del concorso a preside.
Inoltre, l'Anief promuovespecifici ricorsi contro il criterio della cosiddetta ‘temporizzazione’ applicato ai responsabili amministrativi e agli assistenti amministrativi transitati nei ruoli di DSGA e per ottenere il riconoscimento integrale del servizio pregresso ai fini della ricostruzione di carriera. Il sindacato ricorda, infine, che in collaborazione con Eurosofia, ha predisposto un corso formativo per il Concorso DSGA, specifico per affrontare e superare le prove selettive.
Si comunica che domani, venerdì 14 luglio 2017, la sede Anief sarà chiusa a partire dalle ore 13.30, in occasione della festa patronale di Palermo.
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