Si comunica che domani 6 gennaio la segreteria Nazionale Anief sarà chiusa, le normali attività riprenderanno lunedì 9 Gennaio.
Con il contratto collettivo nazionale che rimane vergognosamente bloccato da otto anni consecutivi, l’Aran apre il 2017 tentando di rassicurare i lavoratori statali segnalando loro la frequente assegnazione del salario accessorio, ovvero della parte retributiva legata a premi, indennità e progressioni economiche. Peccato che si sottolinei che la Scuola è il comparto dove si firma più spesso, per portare al personale cifre non certo roboanti, in media qualche centinaio di euro lordi, mentre si sorvoli sul fatto che non era mai accaduto di vedere gli stipendi di docenti e Ata surclassati dal costo della vita come, invece, avviene oggi. Ecco perché Anief rilancia il ricorso per ottenere l'allineamento dell'indennità di vacanza contrattuale, ovvero l’aumento in busta paga mensile del 10% da settembre 2015. Per aderire vai al seguente link.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): viene da chiedersi perché l’Aran si sofferma su vicende contrattuali importanti, ma molto meno dei rinnovi del Ccnl fermo dal 2009. Se poi si vuole parlare di contrattazione di secondo livello, allora ci sono diversi altri punti da chiarire. Cosa ha escluso o integrato la Legge 107/15 con il famoso ‘merito’, visto che sinora l’assegnazione dei 23mila euro ad istituto si è tradotta in una spartizione spesso rivolta ad un ristretto numero di docenti senza che la dirigenza abbia fatto nulla per rendere la procedura trasparente? Perché in una scuola su due i tempi sono slittati oltre il 30 giugno, dal momento che per legge l’accordo andrebbe sottoscritto entro il 30 novembre dell’anno prima? Perché i presidi vogliono pagare fino a dieci ‘figure di sistema’, come previsto dalla ‘Buona Scuola’, anche quando ciò non è stato previsto dal Ptof approvato entro il 31 ottobre? Perché se il Fondo d’istituto nasce per incentivare l’offerta formativa e le attività progettuali aggiuntive, in troppi casi i dirigenti scolastici tendono ad indennizzare le figure organizzative?
La formazione di tutti i docenti di una Scuola ed il miglioramento del singolo, creano un miglioramento complessivo dell’intera scuola. Da parte del Miur negli ultimi anni sono stati dati numerosi input di crescita ed incentivi economici per agevolare la riqualifica professionale e consentire alle scuole di raggiungere più agevolmente i propri obiettivi formativi.
Il “PIANO PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI 2016-2019” rappresenta il quadro di riferimento istituzionale per la formazione in servizio, la quale diventa “ambiente di apprendimento continuo”. Nel Terzo Capitolo si specifica l’importanza di formarsi per migliorare la propria scuola, e la valorizzazione delle risorse umane è uno degli aspetti più importanti: “È indispensabile avere a scuola persone di cultura, professionalmente preparate, consapevoli della loro responsabilità pubblica (OECD, 2011). Tuttavia non è solo il singolo insegnante, ma piuttosto l’insieme dei docenti a caratterizzare una scuola o un sistema di scuole e a determinarne la qualità. Il capitale professionale dei docenti è la risorsa immateriale che rende grande una scuola ed il suo paradigma è la cultura professionale collaborativa. Questa consapevolezza è rafforzata, nella pratica, da tre strumenti: il Piano Triennale per l’Offerta Formativa, il Piano di Miglioramento della scuola e il Rapporto di Autovalutazione (RAV).”
Eurosofia in collaborazione con l’Anief, individuando anticipatamente la complessità e gli aspetti ostici legati all’elaborazione di un Piano Individuale, mette a disposizione un team qualificato per offrire un servizio informativo ed un ausilio concreto per la stesura del vostro “Piano Individuale” che sia inerente alle vostre peculiarità e che esprima le vostre esigenze e le vostre priorità.
Gli standard di un istituto scolastico, si elevano non soltanto attraverso la crescita e l’aggiornamento del corpo docente ma anche attraverso la formazione e la qualificazione del Dsga e del personale Ata, che giocano un ruolo fondamentale, nella gestione dei servizi, dell’attività scolastica della fruizione dei locali.
La neo-designata Ministra Fedeli ha inserito nel recente Atto di indirizzo del 22 Dicembre 2016 alcuni diktat, indirizzati specificamente alla formazione del personale scolastico, indicando peculiari linee guida sugli aspetti da rivoluzione nell’ambito della gestione delle attività formative di tutti i componenti della scuola.
Le iniziative formative e di riqualificazione professionale, realizzate all’interno della rete d’ambito, dovranno essere suddivise in tre fasi fondamentali:
1. Incontri di formazione in presenza della durata complessiva di 12/14 ore aventi l’obiettivo di trasmettere nuove competenze di carattere teorico-pratico ai corsisti. Le lezioni dovranno garantire l’utilizzo di metodologie didattiche innovative e l'interazione fra corsisti.
2. Laboratori formativi dedicati della durata complessiva di 6 ore (ad eccezione della qualificazione relativa all’area professionale B) con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e di stimolare la collaborazione con tutta la comunità scolastica: personale ATA, docenti, Dirigenti scolastici, alunni e genitori.
3. Redazione di un elaborato finale nel quale verrà analizzato un argomento/problema pratico con il coinvolgimento anche dei docenti e del dirigente scolastico della scuola in cui il corsista presta servizio.
Sarà destinatario delle attività formative il personale ATA appartenente alle seguenti Aree:
Secondo le indicazioni della Cassazione, soltanto chi dimostra di aver avuto più di 36 mesi di contratti su posto vacante, può chiedere il risarcimento per abuso dei contratti a termine, indipendentemente se docente o ATA, anche se ha stipulato contratti al 30 giugno. Per questo l'Anief ha predisposto specifiche istanze di accesso agli atti propedeutiche all'azione giudiziaria presso il tribunale del lavoro che potrebbe portare anche al riconoscimento di un'annualità in più di stipendi arretrati. Ancora da definire, invece, la responsabilità dello Stato italiano per il mancato adeguamento tra il 2001 e il 2015 della normativa scolastica alla direttiva UE. In attesa delle prime pronunce sui ricorsi pilota depositati dall'Anief presso il Tribunale Ordinario di Roma, risulta necessario, per tutti gli interessati, inviare una lettera/diffida interrutiva dei termini di prescrizione. Resta salva la possibilità di avviare già i ricorsi specifici per il personale precario e per i neoimmessi in ruolo per ottenere la ricostruzione di carriera valutando per intero il servizio preruolo.
Durante le vacanze natalizie, il sindacato Anief ha sviluppato una serie di modifiche normative che il Parlamento ha l’occasione di esaminare attraverso il decreto legge n. 244 del 30 dicembre 2017, il cosiddetto Milleproroghe, con la riapertura dei lavori prevista la prossima settimana.
Le modifiche riguardano una serie di punti chiave: dalla proroga dei termini per attuare le nove leggi delega previste dalla Legge 107/2015, all'inserimento degli abilitati nella fascia aggiuntiva GaE; dal reclutamento di 20mila Ata e 8mila maestri d’infanzia, alla stabilizzazione di 500 educatori in organico potenziato; dal reclutamento dei vincitori dell'ultimo concorso a cattedra, alla validità delle Graduatorie di merito dove inserire tutti gli idonei all'organizzazione di prove suppletive dello stesso concorso per i candidati laureati o educatori ricorrenti; dall'estensione del corso-concorso per presidi ai ricorrenti del 2011, alla cancellazione del limite-beffa di 36 mesi di servizio svolto per la stipula di contratti a termine. Infine, in ambito universitario e di ricerca, Anief reputa sempre più impellente l’esigenza di assumere a tempo indeterminato i ricercatori e la proroga del del blocco per i distacchi e i comandi di docenti e personale Ata presso enti e Università.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per Governo e Parlamento è un’occasione importante, al fine di evitare che il prossimo anno i problemi organizzativi si ripercuotano negativamente sulla didattica e sulla formazione degli alunni. L’opera del nostro sindacato non si fermerà qui: nei prossimi giorni saranno infatti presentate ulteriori proposte, sempre attinenti allo spirito del provvedimento che non permette abrogazioni o soluzioni innovative se non già adottate in provvedimenti analoghi passati.
Tanti supplenti temporanei continuano a ricevere lo stipendio con forti ritardi. Molti di loro attendono ancora il pagamento di novembre e dicembre, tredicesima compresa. Una parte deve percepire anche i mesi precedenti. MIUR e MEF continuano a rimbalzarsi le responsabilità. Il problema è il portale Sidi, che presenta diverse difficoltà di connessione, ma soprattutto la ricarica dei POS delle scuole: le segreterie scolastiche, infatti, non possono autorizzare pagamenti se il “borsellino” virtuale di cui dispongono è vuoto. Anief non lascerà soli i supplenti: il sindacato, qualora l’annunciato pagamento degli arretrati fissato dal Miur per il 18 gennaio non venisse rispettato, è pronto a diffidare lo stesso Ministero e a procedere con successivo ricorso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): un Paese moderno non può lasciare i suoi lavoratori, peraltro che operano anche alle dirette dipendenze dello Stato, senza stipendio per così tanti mesi: in diversi casi, peraltro, si tratta di docenti e Ata assunti a tempo determinato anche a centinaia di chilometri da casa. Gli articoli 35 e 36 della nostra Costituzione parlano chiaro: lo stipendio è un diritto, ancora di più quando serve per pagare affitti, mutui, spese vive e per i trasporti che servono proprio a raggiungere la sede di lavoro.
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