Grazie ad Anief, per la prima volta nella storia delle contrattazioni sindacali, un dipartimento di Direttori SGA, Condir, è stato presente in sede di firma, dopo avere partecipato a tutte le fasi della trattiva riguardanti il personale ATA
Grazie ad Anief, per la prima volta nella storia delle contrattazioni sindacali, un dipartimento di Direttori SGA, Condir, è stato presente in sede di firma, dopo avere partecipato a tutte le fasi della trattiva riguardanti il personale ATA
Dopo avere spostato da febbraio ad aprile la prima sessione selettiva del 2024, Governo e Ministero dell’Università e della Ricerca stanno seriamente valutando l’opportunità di cancellare il numero chiuso per immatricolarsi al primo anno di Medicina e Chirurgia. C’è anche una proposta politica, la S915, ora all'esame della settima Commissione del Senato della Repubblica. Le intenzioni di chi amministra e gestisce l’Università sono state confermata dalla stampa: “Un eventuale accesso libero al primo semestre alle Facoltà di Medicina e Chirurgia sul modello francese sarebbe secondo noi opportuno, lo riteniamo un primo passo utile per superare la carenza di personale specializzato nell’ambito sanitario ed in particolare di personale medico”, ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Il sindacato Anief si considera soddisfatto del rinnovo contrattuale sottoscritto in via definitiva due giorni fa all’Aran perché migliora diversi aspetti normativi e prima di tutto tutela maggiormente i precari e le donne: a dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista ad Orizzonte Scuola. “Quando si discuteva se, in base alle risorse, finanziare due o tre giorni di permesso per i precari come il personale di ruolo, noi abbiamo cercato di farli finanziare tutti e tre – dice Pacifico - : questo è l’esempio di come un sindacato lotti per la parità di trattamento sancito dalla normativa europea. L’altro grande tema, che per noi è importantissimo, è l’aumento del congedo dei giorni retribuiti per le donne vittime di violenza”.
La riforma in atto sul pagamento delle liquidazioni, da assegnare ai dipendenti statali, non sembra migliorare più di tanto la situazione penalizzante: “i dipendenti pubblici continuerebbero a ricevere la liquidazione a pezzi, con attese comunque molto più ampie rispetto a quelle che si verificano nel privato”, annuncia la stampa specializzata. Anief non ci sta: non è possibile che un dipendente pubblico attendi “più di 5 anni prima di ricevere quanto gli spetta contro i 45 giorni del privato”.
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