Domani, 17 luglio, prendono ufficialmente il via le operazioni per le immissioni in ruolo di oltre 50mila docenti e quasi 200mila supplenze annuali per l’anno scolastico 2023/24: fino al 31 luglio i candidati all’assunzione a tempo indeterminato potranno inserire la loro richiesta all’interno della piattaforma Polis Informatizzazione Nomine Supplenze: lo stesso vale per coloro che aspirano alle supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche. Il personale docente interessato dovrà seguire le indicazioni pubblicate dall’USR di proprio interesse: per partecipare è necessario lo Spid (in alternativa si può accedere con CIE, eIDAS o CNS). Ogni aspirante potrà esprimere ai fini del conferimento delle supplenze fino a 150 preferenze (scuole, comuni, distretti) per tutte le classi di concorso e tipologie di posto per cui è inserito nelle GPS o nelle GAE. Gli aspiranti all’immissione in ruolo da prima fascia sostegno GPS (e dal correlato elenco aggiuntivo) potranno esprimere ulteriori 150 preferenze max. finalizzate al ruolo.
“Il testo del nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università potevamo certamente non firmarlo, per diversi motivi, ad iniziare dalle tantissime cose che andavano cambiate e dagli stipendi ancora troppo bassi, però avremmo perso la possibilità di distribuire le risorse aggiuntive conquistate con due anni di trattativa. E comunque anche chi non ha firmato il testo approvato ieri secondo noi sottoscriverà il contratto definitivo”. Questo commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’ipotesi di accordo, sottoscritto all’Aran, del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021. Il sindacato è il primo a chiedere più risorse e nell’immediato una indennità di vacanza contrattuale reale: ha già predisposto appositi ricorsi in tribunale per il suo recupero pieno e l’assegnazione di cospicui arretrati.
“Siamo abbastanza soddisfatti di quello che siamo riusciti a ottenere: ovviamente i fondi non erano quelli che ci aspettavamo e dunque abbiamo fatto il possibile”: sono le parole di Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief, intervistata dalla “Tecnica della Scuola”, a ridosso della firma definitiva di oggi all’Aran per il rinnovo contrattuale 2019/21 di Istruzione, Università e Ricerca che riguarda circa 1.300.000 lavoratori.
Il contratto è stato firmato: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, riflette sul perché della firma del sindacato, rilasciando un'intervista a Orizzonte scuola. “La firma della seconda parte del contratto arriva dopo un confronto serrato che ha visto prima chiedere ai ministri competenti di rimettere alcune risorse economiche destinate per legge ai contratti poi convincere il tavolo sulla possibilità di distribuire in maniera equitativa le poche risorse disponibili per un triennio che è passato da due anni, il 2019/2021. Ma qualcuno si chiede in che cosa Anief ha contribuito a cambiare questo contratto rispetto alla bozza iniziale? In tanti punti, certo potevamo fare di più ma prima non c'eravamo. Esempio posizione economiche? Bloccate da 12 anni. Oggi le raddoppiamo e semplifichiamo le nuove selezioni. Permessi retribuiti ai precari? Siamo riusciti a fare pagare tutti e tre i giorni rispetto a ipotesi iniziale di due. Indennità DSGA? Da 6 euro mensili l'abbiamo portati a 60 euro mensili. Avevamo chiesto 300 euro e menomale. Oggi abbiamo consentito di prendere anche i compensi del MOF preclusi da anni. E per i docenti? Abbiamo fatto aumentare per tutto il personale i compensi, per lo straordinario dal 3,90% di aumento al 10%. Abbiamo rimesso alla contrattazione integrativa la possibilità che voleva essere preclusa di fare riunione collegiale online. Abbiamo esteso i mesi di congedo delle donne vittime di violenza”, ha affermato Pacifico.
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