La presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Pubblica Amministrazione hanno pubblicato il DPCM che autorizza l’avvio della procedura di reclutamento per 1.740 posti di docente di educazione motoria per l’anno scolastico 2023-24: il provvedimento, a firma del ministro della PA Paolo Zangrillo e di quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti, prevede che per partecipare al concorso è necessario essere in possesso di uno dei seguenti titoli: laurea magistrale LM-67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative; laurea magistrale classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport; laurea magistrale nella classe di concorso LM-47 Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie; titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233: laurea 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie; 75/S Scienze e tecnica dello sport; 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative. Sono necessari i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche di cui al DM 616/2017.
Le previsioni dell’Anief erano corrette: sulle pre-selezioni per accedere ai Tfa sostegno - ottavo ciclo con 28.986 posti complessivi a disposizione, come previsto dal decreto ministeriale 694 del 30 maggio scorso - siamo al caos totale. È esemplare quanto successo nelle ultime ore all’Università di Cassino, dove a test preselettivo iniziato i candidati si sono accorti che le domande sui tablet, che avevano ricevuto in dotazione, si ripetevano più volte, creando un clima di confusione: nonostante gli sforzi dell’Unicas nel fornire supporto logistico, anche con bevande e acqua offerte ai candidati, sono intervenute le autorità ed è stato necessario l’intervento del personale sanitario per assistere alcuni candidati colti da malore. Il Rettore è stato costretto prima a sospendere e poi ad annullare la prova.
L’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica si riunisce mercoledì 5 luglio, per proseguire i lavori avviati la settimana scorsa: aarà l’occasione, come anticipato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, per attivare alcuni “Tavoli di lavoro” in relazione a questioni urgenti, rispetto alle quali i componenti dell’Osservatorio potranno esprimersi, per poi lasciare al decisore politico la scelta o le scelte da compiersi. Non sono ancora noti i tavoli di lavoro da attivare, mentre, almeno per chi nella scuola lavora ogni giorno, gli argomenti da trattare sono davvero molti; secondo Anief, di questi alcuni risultano non più ulteriormente rinviabili (lo scorso anno l’allora Ministro liquidò tutto con una Nota dai contenuti approssimativi, trascurando, fra l’altro, di ricordare alle scuole che i nuovi modelli di PEI e la relativa normativa si applicano esclusivamente agli alunni e alle alunne con disabilità nel passaggio di grado di istruzione (art. 16 del d.lgs. 96/2019), nonostante il richiamo operato da parte del CSPI, Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Ancora una sentenza che decreta l’assegnazione della Retribuzione professionale docente, pari a circa 175 euro mensili, anche ai precari con contratti di breve durata: a emetterla è stato Tribunale di Padova, sezione Lavoro, rispondendo in questo modo al ricorso, presentato dai legali Anief, di un insegnante della scuola secondaria di secondo grado che ha svolto delle supplenze con “il Ministero dell’Istruzione negli anni scolastici 2016/2017, 2017/18 in attività di docenza mediante la stipula di vari contratti d’insegnamento a tempo determinato”. Al docente il giudice ha assegnato circa 1.800 euro più interessi legali.
Il giudice ha dapprima appurato “che le mansioni svolte dal ricorrente, e più in generale dai docenti titolari di incarichi a breve o brevissimo termine, non appaiono, sulla base delle difese svolte dalle parti, differire dal punto di vista qualitativo da quelle svolte dai docenti a tempo indeterminato o da quelli assunti a tempo determinato con termine fissato al 30 giungo o al 31 agosto”. Quindi, il Tribunale veneto ha fatto sottolineare che la Corte di Cassazione ha ritenuto che “l’art. 7 del CCNL 15.03.2001 per il personale del comparto scuola, interpretato alla luce del principio di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/90/CE, attribuisce al comma 1 la Retribuzione Professionale Docenti a tutto il personale docente e d educativo, senza operare differenziazioni fra assunti a tempo indeterminato e determinato e fra le diverse tipologie di supplenze”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i Tribunali hanno appurato che la Retribuzione professionale docente e la Cia per il personale Ata risultano un diritto di tutti i lavoratori, anche di chi svolge un solo giorno di supplenza. Estrapolare dallo stipendio la Rpd è discriminante, perché si vanno a privare dei lavoratori già pagati molto meno di quello che meriterebbero, di circa 175 euro mensili. Per questo l’Anief è sempre più determinata nel presentare, con i propri legali, i ricorsi ad hoc per il recupero della Retribuzione professionale docente: ogni docente potrà valutare direttamente con le nostre strutture territoriali quale è l’entità della somma da recuperare istanza di recupero delle somme”.
Sono in pieno corso di svolgimento i test preselettivi per l’accesso ai corsi di specializzazione Tfa sostegno ottavo ciclo con 28.986 posti complessivi a disposizione, come previsto dal decreto ministeriale 694 del 30 maggio scorso: ieri, nei tanti atenei coinvolti, dal Lazio alla Toscana alla Puglia, si è svolta la prova per la scuola dell’infanzia; oggi della primaria; domani toccherà agli aspiranti ai corsi di Tfa sostegno della scuola secondaria di I grado; dopo domani, 7 luglio, toccherà ai candidati per la scuola secondaria di II grado. Anche quest’anno la ripartizione dei posti è stata prestabilita direttamente del ministero dell’Università e della Ricerca, sulla base della disponibilità degli atenei e non delle effettive esigenze territoriali: come gli altri anni, il sindacato Anief è in prima linea per denunciare le illegittime programmazioni dei numeri di accesso slegate dai veri fabbisogni e del mancato accesso diretto ai percorsi dei docenti con più di 36 mesi di servizio.
Stamani Marcello Pacifico, leader del sindacato rappresentativo Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia stampa. Il sindacalista ha parlato della carta docenti e ha sottolineato come grazie “all’operato del sindacato nel decreto salva-infrazioni sia stato riconosciuta ai precari con contratto al 31 agosto”. Ha anche ribadito come “ciò non basta, è necessario estenderla a tutti i supplenti. Per questo è necessario aderire all’azione legale promossa da Anief”.
Il CdM ha approvato il Decreto PA che determina le nuove prove concorsuali per i concorsi riservati ai docenti precari
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