Il CdM ha approvato il Decreto PA che determina le nuove prove concorsuali per i concorsi riservati ai docenti precari.
Dopo i fatti accaduti negli ultimi giorni a seguito degli scrutini di fine anno, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato la volontà di introdurre una riforma significativa del sistema di valutazione della condotta nelle scuole secondarie: per il voto in condotta farà riferimento all’intero anno scolastico e la sua valutazione avrà impatto sulla media e sui crediti per l’esame di maturità. Per le scuole secondarie di I grado, viene ripristinata la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e avrà un impatto sulla media generale dello studente, modificando così la riforma del 2017. La normativa attuale, caratterizzata da diverse criticità e ambiguità, prevede che la bocciatura, a seguito di un voto di 5 per la condotta, sia applicata solo in caso di gravi atti di violenza o commissione di reati. Con la riforma l’assegnazione di un 5 e la bocciatura potranno avvenire anche in presenza di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. Il ministero ha spiegato che occorre dare un peso maggiore a eventuali atti violenti o di aggressione sia nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico, sia nei confronti degli studenti.
Ai docenti precari va assegnata “la medesima progressione economica” dei colleghi di ruolo: lo ha confermato il Tribunale di Verona nell’esaminare la richiesta di corretta collocazione stipendiale da parte di un docente assistito dai legali Anief che ha svolto alcuni periodi di supplenza con contratti a tempo determinato, a partire dal 25.9.2006, senza però che questi avessero alcuna ripercussione nelle fasce stipendiali. Oltre all’aumento stipendiale, conseguente alla ricollocazione in una fascia superiore, l’amministrazione è stata condannata “a pagare alla ricorrente, la somma di € 2.170,63 a titolo di differenze retributive tra quanto percepito in forza dei contratti a termine con retribuzione iniziale e quanto dovuto in applicazione della medesima progressione stipendiale dei docenti di ruolo oltre alla maggior somma tra rivalutazione ed interessi legali dalla data della maturazione dei singoli crediti sino al saldo”.
Dopo l’arrivo dell'educazione civica, nelle scuole a breve potremmo assistere anche alle lezioni di educazione finanziaria: richiesta arriva dal sindacato Anief, attraverso una specifica proposta di modifica del disegno di legge "Competitività dei capitali" (Atto Senato 674). Con la richiesta, inviata alla VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato che sta esaminando gli emendamenti al decreto, si intende modificare l'articolo 21 del testo introducendo l'insegnamento dell’educazione finanziaria in ogni ordine e grado scolastico: le lezioni si svolgerebbero durante le ore di educazione civica.
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