In un’intervista con il presidente Anief Marcello Pacifico, affrontiamo il delicato tema della mobilità.
"Da oggi, 9 maggio, si apre una nuova fase per la mobilità, del personale della scuola ed in questo caso riguarda tutto il personale neo-assunto, in fase B e C e quindi in organico potenziato. Gli dovrà essere assegnata una sede definitiva per il prossimo triennio, nell’ambito territoriale di riferimento, quindi dovranno cambiare ancora una volta sede, rispetto a quella che hanno avuto durante l’anno di prova e successivamente anche coloro che sono stati assunti nelle fasi 0 e A potranno fare domanda per scegliere un’altra provincia".
Con sentenza breve n. 5362/16, il Tribunale amministrativo regionale ha dato il via libera ad un altro plotone di candidati estromessi ingiustamente dal regolamento firmato dall’allora Ministro Francesco Profumo. Ora, dopo le pronunce del Consiglio di Stato e gli appelli del Miur respinti sui nuovi ricorsi presentati dai legali dell’Anief, l’attenzione si sposta sull’attuale concorso: si attende il parere della Camera di Consiglio del 19 maggio, che ci dirà se anche stavolta chi ha intrapreso un percorso universitario per fare l’insegnante potrà o meno partecipare alla selezione nazionale. In caso di parere positivo, il Miur dovrebbe predisporre l’immediata calendarizzazione delle prove suppletive.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il pregiudizio è così grave e irreparabile che, se non accolto nelle misure cautelari richieste in merito all’ammissione con riserva, potrebbe travolgere tutta la procedura visto che, comunque, già la Legge 107/2015 è stata rimessa dallo stesso Collegio al vaglio della Corte costituzionale per l’esclusione dei docenti di ruolo.
Le ultime stime sono terrificanti, ma in linea con quanto preventivato dall’Anief. Gli attuali trentenni andranno in pensione sempre dopo, perché nel frattempo la speranza di vita si allungherà ancora: potrebbero rischiare di uscire addirittura a 76 anni e 4 mesi. Con un assegno molto più basso di quello che acquisirono i loro padri con 10-15 anni di età in meno. Ancora una volta, la scuola rappresenta il comparto più penalizzato: quest’anno -40% di pensionamenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tutto ha avuto inizio dal tradimento del patto generazionale, nel 2001, quando i neo assunti, a seguito d’uno scellerato accordo sindacale, si sono visti improvvisamente decurtare quasi un terzo delle vecchie liquidazioni nel passaggio da TFA al TFR, dove però, non opera la trattenuta illegittima del 2,5%. Poi sono arrivate le riforme pensionistiche, sino all’ultima che obbligherà a lavorare una vita per avere meno dell’assegno sociale. Chi, a queste condizioni, parla di macelleria sociale non esagera.
Viene da chiedersi come mai la retribuzione di risultato dei nostri presidi rimanga così bassa. Perché la Legge Brunetta 150/09 prevede che sia pari addirittura al 30% dell’intera retribuzione. Per Anief-Dirigenti, se si vuole aumentare la retribuzione di risultato, il sistema è solo uno: aumentare le risorse di una categoria ferma alla metà dei colleghi inquadrati nello stesso ruolo, sia nello Stato che nel privato. La strada è stata tracciata con la Buona Scuola. Peccato che la copertura riguardi solo un anno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): con questi presupposti, la valutazione rischia di rimanere lettera morta. Come, purtroppo, già accaduto negli ultimi 15 anni. La nostra proposta è quindi quella di rendere permanenti le risorse una tantum introdotte con la Legge 107/15. In caso contrario, parlare di valutazione rappresenterebbe l’ennesima operazione presentata in pompa magna ma poi nei fatti vuota di contenuti.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.