Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha rassicurato famiglie e imprese: la manovra di bilancio 2025 sarà “equilibrata” e non richiederà loro alcun sacrificio. Quelli ricadranno sulle strutture pubbliche: l’onere del reperimento delle risorse necessarie a finanziare le misure espansive, pari a circa 25 miliardi di euro, ricadrà infatti su ministeri ed enti pubblici, che dovranno affrontare “tagli significativi”. Lo ha annunciato lo stesso Giorgetti precisando che il Consiglio dei Ministri per l’esame del Documento programmatico di bilancio (Dpb) si riunirà il 15 ottobre.
Dopo un mese di attesa, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha finalmente sbloccato la Carta del Docente: da domani, 14 ottobre, a partire dalle ore 14.00, circa 650.000 insegnanti potranno nuovamente accedere ai 500 euro di quest’anno scolastico, confermati in toto, e agli eventuali residui del precedente. A generare i voucher per l’acquisto di beni e servizi finalizzati all’aggiornamento professionale, tramite il portale internet dedicato, saranno però solo i docenti di ruolo. “Quella di estromettere gli insegnanti precari dall’accesso alla card del docente per l’aggiornamento costituisce una discriminazione evidente che non ci trova assolutamente d’accordo, che lo stesso Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiesto di rivedere al suo Governo cercando di reperire dele risorse nella Legge di Bilancio del 2025”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Stanno giungendo al sindacato Anief sempre più segnalazioni circa Dirigenti Scolastici che in modo arbitrario costringono docenti supplenti individuati dall’ATP di Napoli, quindi al 30 giugno, a firmare contratti di supplenza breve fino al termine delle lezioni.
Dagli insegnanti precari che lavorano fuori sede continuano a giungere sacrosante testimonianze e lamentele sulle difficoltà ad arrivare a fine mese:Luigi, 31 anni, insegnante precariocome tanti altri, racconta, in un’intervista a Il Tirreno ripresa daOrizzonte Scuola, la sua quotidianità fatta di sacrifici economici per far quadrare i conti con uno stipendio da docente che definisce “non all’altezza delle esigenze quotidiane”. Ogni giorno percorre 40 minuti in auto per raggiungere la scuola dove insegna, con una spesa mensile di circa 250 euro solo di benzina. A questo si aggiunge l’affitto di 550 euro per un bilocale, più spese e bollette. Con uno stipendio netto di circa 1.600 euro, come risulta dal suo cedolino di giugno, la metà della retribuzione se ne va per i bisogni primari.
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