L’obbligo del Green Pass sta facendo crescere le tensioni nell’ambiente della scuola: l’ultima riguarda i tamponi salivari, che pur non essendo validi per ottenere il Green Pass (serve il tampone nasofaringeo) e non sono utilizzati su larga scala nemmeno per il tracciamento, sarebbero invece molto utili per monitorare i contagi all’interno anche delle singoli classi. E pure tra il personale, come chiesto nei giorni scorsi da Anief al premier Mario Draghi e a tutti i Ministri competenti sulla materia. Il problema, scrive oggi Orizzonte Scuola, è che “in Italia ancora c’è incertezza sul suo reale utilizzo per il tracciamento: in Francia si è già avanti e il Ministero dell’Istruzione ha annunciato un’operazione su larga scala: 600mila tamponi salivari ogni settimana per lo screening”.
Sul tema, stamane c’è stato un incontro tra i sindacati ed il ministro dell’Istruzione, che ha fornito alcune specifiche sui finanziamenti, sulle quali tuttavia permangono diversi punti da chiarire. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, una cosa è certa: “Il numero degli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori post diploma, va incrementato, almeno per avvicinarci ai numeri degli altri stati europei. E soprattutto i finanziamenti alle imprese, importanti per loro natura, dovrebbero essere ancorate ad un tasso di assunzioni adeguato, anche perché gli ITS e gli istituti professionali e tecnici è assodato che debbano essere la risposta efficace alla richiesta occupazionale delle imprese”.
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