Dal rapporto Draghi, ripreso oggi dalla stampa specialistica, giungono notizie allarmanti sul finanziamento dei programmi educativi e formativi del nostro Paese: se l’Unione Europea destina il 4,7% del PIL a queste “voci”, includendo sia le scuole che le università, in Italia la percentuale scende al 4,2% del PIL, come riportato dall’Istat: l’Italia si trova poco sopra la media europea, trascinata soprattutto dal Nord. A livello UE, l’inadeguato investimento pubblico per l’Istruzione comporta che solo l’8% degli studenti europei raggiunga un alto livello di competenza in matematica, un dato inferiore rispetto ai coetanei asiatici, che vede in testa Singapore (secondo i dati OCSE-PISA), seguita da Giappone, Estonia e Repubblica di Corea.