Per adeguare gli stipendi della scuola all’inflazione accumulata nel triennio 2022-2024 servono 240 euro di aumento medio, che corrisponde ad un incremento dell’8,2% rispetto al 5,78% che propone il Governo attraverso l’ultima legge di bilancio già approvata: la stima sugli aumenti stipendiali minimi necessari per docenti e personale Ata della scuola pubblica è stato realizzato dall’Anief, alla vigilia della pubblicazione dell’Atto di indirizzo necessario all’avvio della trattativa per il contratto 2022/24, peraltro già illustrato a inizio luglio ai sindacati rappresentativi. L’Anief ha quindi calcolato che per garantire gli aumenti mensili e chiudere al più presto il Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Università e Ricerca è indispensabile che chi governa il Paese destini al comparto, mettendoli in bilancio, circa 4 miliardi.
“L’anno scolastico inizierà con una valanga di supplenti, probabilmente 35.000 in più rispetto al normale, creando disagi per alunni, studenti, famiglie e per la qualità dell’insegnamento”: a scriverlo sono i docenti idonei del concorso 2020 ad esaurimento, che si pongono in stato di agitazione lamentando “solo 45mila assunzioni e 35mila supplenze in più”. Il Movimento, in collaborazione con altre organizzazioni, contesta con forza la bozza di Decreto per le Assunzioni presentata dal Direttore generale del Personale del Ministero dell’Istruzione, Dott. Serra, ai sindacati lo scorso 23 luglio: perché lo scorrimento delle graduatorie di merito degli idonei 2020 sarà possibile solo per poche unità sparse in Italia, contraddicendo quanto dichiarato dalla maggioranza politica. Il movimento mette ritiene un numero insufficiente di assunzioni per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico e per permettere lo scorrimento degli idonei 2020: il Decreto prevede, infatti, l’assunzione di 45.124 docenti a fronte di 64.156 posti liberi e vacanti. Inoltre,” gli idonei non sono nemmeno menzionati nell'”allegato A” che disciplina le modalità di assunzione, creando confusione tra vincitori e idonei”.
Sulla scuola i nodi mai sciolti stanno venendo al pettine. Le blande modifiche apportate alla Camera sul disegno di legge del decreto 31 maggio 2024, n. 71 - che non hanno tenuto conto delle decine di emendamenti al DL suggeriti da Anief e riproposti in audizione in VII commissione lo scorso 18 giugno – stanno producendo gli effetti disastrosi previsti dallo stesso sindacato autonomo: il primo è quello della mancanza di personale nelle segreterie con disservizi a catena. Oltre al mancato supporto ai progetti collegati al Pnrr, gli uffici amministrativi delle scuole stanno soffrendo per la scarsità di risorse umane per la complessa gestione delle graduatorie di terza fascia e GPS. In queste ore la stampa specializzata inquadra la questione sostenendo che si sta andando verso “una estate bollente per le segreterie scolastiche con pochi amministrativi”. Sabino Cassese, ministro della Funzione pubblica del governo Ciampi e giudice della Corte costituzionale, sul Foglio arriva a parlare di “mito delle classi pollaio”, addirittura perché nel 2014/15 i docenti italiani erano 788mila, mentre otto anni dopo sono arrivati a quasi 944mila.
E-sofia s.r.l., prosegue la sua azione formativa e informativa dedicata al personale scolastico che si ritrova ad affrontare costantemente nuove sfide, nuove modalità operative, la gestione delle scuole è in costante divenire e spesso le segreterie scolastiche navigano a vista non avendo ancora delle istruzioni chiare e complete che tengano conto di tutte procedure.
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