Sul concorso dei docenti religione cattolica da svolgere entro la fine dell’anno arriva l’ufficialità: la norma è diventata legge da ieri, con l’approvazione del Decreto Milleproroghe. Secondo quanto contenuto nel testo, il ministero dell’Istruzione è autorizzato a bandire il concorso per i docenti di religione cattolica entro il 2021. I posti destinati al concorso sono quelli che si prevedono vacanti nell’arco di tempo che va dal prossimo anno scolastico e il 2023/2024. Anief ricorda che si tratta di un atto dovuto: la stessa Legge 159 del 2019 ha previsto che bisogna tenere conto dei docenti con almeno 36 mesi di supplente, già provvisti di idoneità dai loro ordinari diocesani.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “per il reclutamento dei docenti di Religione è necessario non solo prevedere concorsi triennali ordinari, come disposto dall'art. 3, comma 2 della Legge 186/2003, ma occorre garantire l'accesso di tutti gli idonei nelle graduatorie di merito: pertanto, sia gli idonei nell’ultimo concorso sia i candidati che verranno valutati tali nella prossima procedura vanno gradualmente immessi in ruolo. Inoltre, i tempi sono però anche maturi per l’avvio di una procedura automatica riservata a chi ha svolto almeno 36 mesi di servizio, con la quale riconoscere il servizio specifico svolto da ogni docente di Religione, così che vengano anche valutati”.
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Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dalla sua pagina Facebook in diretta, ha comunicato che è saltato l’emendamento al Milleproroghe che riguardava la mobilità professionale di migliaia di docenti che si sono trasferiti da casa loro in parti lontane del paese e che vivono questo distanziamento dalle loro famiglie in modo ancora più duro a causa del Covid-19 e trovano ancora più irragionevole questa situazione perché ci sono oltre 200mila posti vacanti. Pacifico ha affermato che “non è giusto partire con il taglio di due emendamenti, su trasferimenti personale e organico Covid. Domani avremo la prima riunione con il neo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi”: la scuola ha bisogno di soluzioni concrete, bisogna porre attenzione a quello che diciamo. Faccio un appello, dimentichiamoci del Milleproroghe, è un’occasione persa sì ma da domani rimettiamoci subito a lavoro. Nel primo decreto legge diamo priorità alla sicurezza a scuola, alla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Il sindacato può aiutare lo Stato a sistemare le cose, altrimenti continueremo a dire ciò che non va e a denunciare anche in Europa le ingiustizie. L’uomo non deve assuefarsi alle ingiustizie, bisogna raggiungere il fine di avere una scuola più giusta”.
Il decreto Milleproroghe è giunto in Aula alla Camera, dopo la sospensione dei lavori per la crisi di Governo: “abbiamo vissuto – dice a Italia Stampa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - una situazione politica che ha portato la maggior parte degli emendamenti a essere dichiarati inammissibili, anche perché non c’era la tempistica per analizzarli. Tra le richieste di modifica saltate purtroppo ve ne erano due particolarmente importanti per la scuola: la prima riguardava la mobilità professionale di migliaia di docenti che si sono trasferiti” da casa loro “in parti lontane del paese e che vivono questo distanziamento dalle loro famiglie in modo ancora più duro a causa del Covid-19 e trovano ancora più irragionevole questa situazione perché ci sono oltre 200mila posti vacanti”. L’altra questione da risolvere è quella dei docenti e Ata cosiddetti Covid assunti su organico aggiuntivo, ai quali deve essere sottoscritto un contratto fino al 30 giugno e con stipendi non più decurtati
“Siamo fermamente convinti del fatto che l’istruzione necessiti di una scuola sicura e giusta. Da qui il nome della nostra lista ‘Insieme con Anief per una Scuola giusta’ per il rinnovo delle cariche del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Invitiamo tutti a seguire, in diretta sulla pagina Facebook ufficiale di Anief, giovedì 25 febbraio, dalle ore 17 alle 18, la presentazione delle due candidate per la scuola dell’Infanzia Lucia Aparo e Angela Piscopio”: questa la dichiarazione di Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief. Le parole sono state pronunciate durante il seminario sulla Legislazione scolastica organizzato per la provincia di Messina stamattina; relatori sono stati Pacifico e Giovanni Portuesi, presidente regionale Anief Sicilia e segretario generale del sindacato. Al seguente link è possibile visionare l’intero calendario dei seminari.
Anief ha predisposto un’area dedicata sul sito: da qui possibile accedere a programma, faq e lista candidati al Cspi.
“È pronto l’aggiornamento della III Fascia per le graduatorie d’Istituto Ata, ma si deve poter partecipare per il profilo di collaboratore scolastico anche con il diploma di scuola secondaria di I grado, così come accade per coloro che vengono assunti dalle cooperative”. A pronunciare queste parole è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, durante il seminario di stamani sulla Legislazione Scolastica organizzato per le province di Livorno e Massa-Carrara, tenuto da Pacifico e Lorenzo Venza. Al seguente link è possibile visionare l’intero calendario.
Il sindacato continua la sua battaglia a favore del personale Ata e ricorda che è possibile ricorrere con Anief proprio per ottenere l’accesso al profilo di collaboratore scolastico nelle graduatorie d’istituto di III Fascia con il diploma di scuola secondaria di I grado , anche per il personale che non era precedentemente inserito in III fascia graduatorie d’istituto per il medesimo profilo.
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L’Ambito territoriale di Torino ha inviato alle scuole della provincia una circolare in cui afferma che il servizio prestato come ITP ricorrente con nomina da graduatoria di seconda fascia delle vecchie G.I. viene considerato come prestato di fatto e non di diritto, valido quindi ai soli fini economici ma senza diritto alla maturazione del punteggio.
Marco Giordano (ANIEF Piemonte): "Decisione incomprensibile, il servizio è pienamente valido fino alla data di pubblicazione delle sentenze negative. Siamo già pronti per impugnare al Giudice del lavoro questi decreti e i licenziamenti che dovessero derivarne".
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.