Domani, venerdì 26 febbraio, a partire dalle ore 18, Patrizio Del Prete, vicepresidente Anief Veneto, sarà presente a Telenuovo –Rete Nord per discutere dei problemi della scuola del Nord-Est
Domani, venerdì 26 febbraio, a partire dalle ore 18, Patrizio Del Prete, vicepresidente Anief Veneto, sarà presente a Telenuovo –Rete Nord per discutere dei problemi della scuola del Nord-Est
Molti docenti della scuola primaria hanno trovato ostica la nuova modalità di valutazione dei propri allievi per i primi scrutini. In considerazione della situazione attuale e della modifica sostanziale alcuni utenti ci hanno chiesto di aiutarli attraverso un corso mirato all’acquisizione delle competenze necessarie. Abbiamo pertanto chiesto alla nostra formatrice di modulare un percorso formativo che fosse estremamente pratico e fornisse esempi concreti su come adeguarsi ad analizzare qualitativamente e non numericamente un percorso educativo. Stiamo per avviare la seconda edizione del corso, dopo il grande successo del primo ciclo di incontri
Protrarre il contratto dei 60-70 mila docenti e Ata cosiddetti Covid fino al prossimo 30 giugno: lo chiede Anief da mesi, attraverso tutti i possibili canali legislativi e giudiziari; lo chiede ora anche la politica. Con un ordine del giorno rivolto al Governo l’on. Virginia Villani (del M5S) ritiene che “al fine di assicurare in tutti gli ordini di scuola la funzionalità di ogni singolo istituto nell’ambito dell’autonomia, il termine dei contratti sottoscritti ai sensi dell’articolo 231-bis, comma 1, del decreto- legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, deve essere prorogato al 30 giugno 2021”. Una decisione che sarebbe “fondamentale per agevolare il Governo al fine di far fronte all’emergenza pandemica, stabilendo una quota aggiuntiva di docenti e Personale ATA per le scuole”. La richiesta al Governo è di “valutare l’opportunità di trasformare i suddetti contratti in “supplenza fino al termine delle attività didattiche” con le conseguenti modifiche relative alle assenze per malattia al fine di garantire continuità e certezza in tutte le scuole italiane”.
Anief plaude all’iniziativa dell’on. Virginia Villani: il sindacato è stato sostenitore dello stesso emendamento all’interno del decreto Milleproroghe, nel quale si chiedeva, al comma 5, “al fine di assicurare in tutti gli ordini di scuola la funzionalità di ogni singolo istituto nell'ambito dell'autonomia”, di mettere mano al “termine dei contratti sottoscritti ai sensi dell'articolo 231-bis, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77” prorogandoli “al 30 giugno 2021”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Non è possibile che i precari siano ancora una volta considerati lavoratori di serie B. Questi insegnanti e dipendenti Ata hanno avuto già un pessimo trattamento per i problemi di pagamento dello stipendio e nelle loro buste paga non sono contemplate le ‘voci’ della retribuzione professionale docenti e del compenso individuale accessorio degli Ata, come già avviene ingiustamente con i supplenti temporanei. Ora, non si comprende perché la loro presenza a scuola debba concludersi con il termine delle lezioni: se le richieste della politica non dovessero avere seguito, noi comunque non ci rassegneremo”.
Giovedì 4 marzo 2021, dalle ore 16 alle 18, avrà luogo un incontro sulla piattaforma telematica Zoom rivolto a tutto il personale scolastico in servizio in Italia e all’estero. Interverrà Salvatore Fina, delegato Anief per il personale scolastico all'estero
La dispersione scolastica è rappresentata dall’insieme di cinque “tasselli”: abbandono nel corso dell’anno alla scuola secondaria di primo grado, abbandono tra un anno ed il successivo nella secondaria di primo grado, abbandono dopo la secondaria di primo grado (non si iscrivono a una scuola superiore, né a un percorso Ie FP, né ripetono l’anno), abbandono nel corso dell’anno e fra un anno e l’altro per la scuola secondaria di secondo grado
Essere perennemente connessi con la propria azienda “può influire negativamente sui diritti fondamentali dei lavoratori, sull'equilibrio tra la loro vita professionale e la loro vita privata, nonché sulla loro salute fisica e mentale e sul loro benessere”. È quanto si legge in una risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio scorso, con raccomandazioni alla Commissione sul diritto alla disconnessione dei lavoratori, attraverso la quale viene presentata anche una proposta di atto sul diritto alla disconnessione. Nella proposta si ricorda che “gli strumenti digitali utilizzati a scopi lavorativi possono creare una pressione e uno stress costanti, avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale e sul benessere dei lavoratori e condurre a malattie psicosociali o altre malattie professionali, come l'ansia, la depressione, il burnout, lo stress da tecnologia, disturbi del sonno e muscoloscheletrici”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si tratta di una richiesta sacrosanta: “Siamo d’accordo nel regolamentare la disciplina e per questo motivo siamo stati tra i sottoscrittori del contratto integrativo sulla didattica digitale integrata nella scuola. È stato un primo passo, siamo consapevoli che in questo quadro va ancora meglio contestualizzato il diritto alla disconnessione, perché il lavoratore non può diventare ostaggio delle nuove tecnologie. Basti solo pensare alle comunicazioni ufficiali che giungono ai docenti e al personale scolastico, che senza norme ad hoc potrebbero essere recapitate ai diretti interessati pure nei fine settimana e in orario notturno ai docenti”.
La mobilità è un tema delicato: il sindacato ha più volte sottolineato come sia importante conciliare il diritto al lavoro con quello alla famiglia: al fine di fare chiarezza, ha anche organizzato tre incontri on line dedicati ai docenti, al personale Ata e agli insegnanti di religione cattolica
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