“A questo punto se si dovesse riaprire a maggio chiediamo al ministro dell’Istruzione di chiudere l'anno così senza mettere a rischio personale e studenti per un mese a pochi giorni dal picco contagio che dobbiamo ancora raggiungere. Basta dare indicazioni su come valutare scrutini ed esami”, dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief. La Scuola deve riaprire per ultima
È questione di ore, al massimo un paio di giorni: il Consiglio dei ministri si accinge a riunirsi per produrre un nuovo Dpcm contenente la proroga dei blocchi e delle chiusure previste fino per il 3 aprile. Una decisione inevitabile per contrastare con l’unica strada percorribile, l’isolamento a casa, il contagio del Covid-19. La nuova data limite rientra in un range che va dal 12 al 18 aprile. La linea è stata anticipata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha detto che nel corso dell’ultima riunione del Comitato tecnico scientifico “è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione".
Marcello Pacifico (Anief): “Le scuole non sono aziende. Ma dentro vi operano più di otto milioni di alunni e un milione tra docenti e personale. I giovani, secondo i virologi sono i maggiori portatori del virus: il rischio, se si avrà fretta, è che possa di nuovo propagarsi il contagio. Non bisogna avere quindi fretta. Le scuole non possono certo riaprire ad aprile. E forse nemmeno a maggio. Nel frattempo, Governo e ministero dell’Istruzione dovrebbero concentrarsi sull’organizzazione di fine anno, evitando disparità di trattamento e predisponendo gli esami finali per le scuole medie e superiori, andando anche a cambiare le norme in vigore. Noi abbiamo tracciato la strada anche per affrontare le problematiche impellenti, come reclutamento, contrasto alla precarietà e incentivi per le famiglie, con 15 emendamenti al DL n. 18 del 17 marzo 2020. Se non ci si muove – conclude il sindacalista – finiremo l’anno scolastico male e il prossimo sarà pregiudicato”.