L’Italia si conferma tra i paesi più poveri d’Europa sul fronte dell’educazione: è una piaga che sembra sempre più ereditarsi di generazione in generazione. La tendenza emerge da uno dei sei capitoli del Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, giunto alla 36esima edizione, che affronta una lettura duale della realtà, temi che l’Eurispes ritiene rappresentativi della attualità politica, economica e sociale del nostro Paese: nel 2022 il nostro Paese si è classificato al penultimo posto tra i Paesi europei, con il 41,7% della popolazione tra i 25 e i 74 anni in possesso di un titolo di studio inferiore al diploma e solo il 18,5% ha conseguito la laurea.
Si è appena concluso il confronto sindacale sulla nascita del nuovo liceo del made in Italy, presenti per Anief il vice presidente Gianmauro Nonnis e la segretaria generale Daniela Rosano.
Continua, incessante, il recupero della Carta del docente da parte dei precari che presentano ricorso al giudice del lavoro: anche a Velletri, dove il tribunale ha assegnato ad una supplente “la somma di € 3000,00, oltre al maggior importo tra interessi al saggio legale e rivalutazione monetaria”, dopo che la docente, difesa dai legali che operano per l’Anief, ha sollevato il problema derivante da sei annualità di lavoro da precaria, dal 2018 ad oggi, senza ricevere un euro dall’amministrazione per pagarsi l’aggiornamento professionale.
Continua all’Aran l’esame sulla sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21, relativa ad argomenti organizzativi di particolare complessità e di non facile soluzione: il 5 giugno i sindacati rappresentativi e firmatari del Ccnl sono stati convocati dalla parte pubblica alle ore 11,30 per un confronto sulla “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48”; il giorno dopo, la mattina del 6 giugno, alle ore 15,30, le stesse organizzazioni sindacali si ritroveranno all’Aran per procedere con una ulteriore riunione sulla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero”.
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