Pubblichiamo alcuni articoli su Decreto Scuola, su prossima uscita del Bando e sull'emergenza supplenti anche per il sostegno.
Pubblichiamo alcuni articoli su Decreto Scuola, su prossima uscita del Bando e sull'emergenza supplenti anche per il sostegno.
Roma, 2 feb. - (AdnKronos) - "Finalmente dal Governo arrivano investimenti per il reddito dei cittadini: è di queste ore, l'annuncio del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di introdurre un reddito minimo, pari a circa 320 euro al mese, per un milione di poveri, accompagnato da un piano per la loro inclusione sociale. Tale piano, che negli anni coinvolgerà 4 milioni di italiani in povertà assoluta, - si legge in una nota dell'Anief - è già a buon punto perché, spiega la stampa nazionale, l'Esecutivo in carica ''ha approvato la scorsa settimana il disegno di legge delega, entro sei mesi dal via libera del Parlamento arriveranno i decreti attuativi''.
Si fa di ora in ora più difficile il problema della copertura dei posti: le scuole sono costrette ad accettare le disponibilità mandate con la semplice messa a disposizione. Si nominano laureandi come supplenti e, intanto, prima del loro arrivo, si smistano gli studenti nelle classi per 20 giorni. A tal proposito, un dirigente dell’Ambito territoriale ha oggi ammesso che “i posti di ruolo per il sostegno rimangono spesso non assegnati” e aggiunge “dei 100 che avevamo a disposizione a Verona, come fase C, ne abbiamo assegnati solo un paio”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): avevamo previsto che la supplentite non sarebbe terminata. Ora, il Governo è riuscito a superare la nostra previsione, perché si sta verificando l’esatto opposto di quanto promesso. Lasciati ai margini più di 100mila docenti delle graduatorie d’Istituto, i quali, se inseriti nelle GaE, avrebbero potuto tamponare questa emergenza, scaricando sulle scuole la copertura delle cattedre vacanti. Le soluzioni ci sono, basta legiferarle: portando al 100% l’organico di diritto del sostegno e approvando in Senato gli emendamenti Anief al “Mille proroghe 2016”.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla lotta comune Anief - Cobas contro la cattiva scuola, l'enigma del concorso a cattedra, bufera sull'aggiornamento delle Gae.
Ancora una volta, viene impedita la possibilità ai 55mila precari rimasti nelle Graduatorie ad esaurimento di spostarsi da una provincia all’altra dopo un triennio di purgatorio. Il risultato è che nei prossimi anni il Miur continuerà a chiamare come supplenti quei precari delle graduatorie d’Istituto che non vuole stabilizzare e quei laureati a cui intende impedire l’accesso al concorso a cattedra.
Marcello Pacifico, presidente Anief: il Parlamento avrebbe dovuto consentire l’aggiornamento annuale e l’inserimento dell’intero personale abilitato nelle ex-graduatorie permanenti, come già disposto vent’anni fa quando la scuola funzionava. Com’è possibile, infatti, da una parte impedire il trasferimento inter-provinciale dei precari, dopo una precisa sentenza della Corte Costituzionale e prevedere, invece, un piano straordinario di mobilità per il personale di ruolo? A volte, nell’approvare le norme di legge, basterebbe un po’ di logica, di razionalità e pure di buonsenso.
Pubblichiamo alcuni articoli sulle sentenze Anief, sulla programmazione di una lotta comune tra Anief e Cobas, sul Concorso che tarda ancora e sull'iniziativa gratuita Anief dedicata al sostegno.
E’ evidente che il ritardo di quasi tre mesi rispetto a quanto previsto dalla legge rinvierà l’assunzione di 63.712 docenti: per le commissioni d’esame, infatti, sarà impossibile realizzare le prove scritte (due per gli insegnanti tecnico pratici), il colloquio e formare le graduatorie dei vincitori in appena cinque mesi. Visti i lunghi tempi di svolgimento delle precedenti selezioni, è verosimile che prima del 2017 non ci sia alcuna assunzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): risulta irragionevole l’assenza di un canale riservato ai precari con 36 mesi di servizio e l’esclusione dei laureati che, a questo punto, fanno bene a conseguire le abilitazioni all’estero. Insensata, infine, la previsione di pochi posti a bando per l’infanzia, la primaria e il sostegno. Siamo pronti a dare battaglia in tribunale.
Le recenti stime dell’Aran hanno confermato come il contratto di 3 milioni di lavoratori statali, fermo al 2009, abbia raggiunto un potere di acquisto delle loro retribuzioni sempre più basso. E ogni giorno che passa è sempre più chiara l’intenzione dei nostri governanti di applicare, nel nuovo contratto su cui è stato avviato il confronto all’Aran, quel Decreto Legislativo 150/09, con gli aumenti stipendiali sganciati dagli scatti di anzianità e legati invece a doppio filo alle performances prodotte nel corso del proprio servizio professionale. Nella Scuola, dove le buste paga sono inferiori in media a 30mila euro, il “merito” solo per pochi è già legge. Intanto, la sentenza della Consulta che reputa illegittimo il blocco stipendiale non trova applicazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ancora una volta toccherà ai giudici sostituirsi al legislatore di turno disattento, per garantire l’adozione dell’articolo 36 della Costituzione sull’adeguata retribuzione in rapporto al lavoro profuso. Per chi si vuole opporre, il sindacato Anief ha predisposto apposito ricorso.
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