Pubblichiamo alcuni articoli sull'aumento delle classi pollaio e dell'età media degli insegnanti.
Da settembre avremo ancora più classi ‘pollaio’: in Piemonte fino a 45 alunni per aula
Adnkronos: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
Roma, 25 giu. (Adnkronos) - "Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza classi 'pollaio': a seguito del taglio effettuato dal Miur di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici". A denunciarlo è l'Anief secondo cui "una delle situazioni più difficili si sta registrando in Piemonte". "A Casale Monferrato, il dirigente del liceo scientifico Cesare Balbo ha denunciato la formazione di una classe da 42 alunni - continua Anief - la senatrice Nicoletta Favero (Pd), ha immediatamente presentato un'interrogazione urgente rivolta al ministro dell'Istruzione, perché la a Biella 'si rischiano, nel prossimo anno scolastico, classi da 45 alle superiori'; Silvia Chimienti, deputata M5S, parla di 'tagli indecenti', per il taglio 'di 100 classi in organico di diritto e di 180 docenti, a fronte di un aumento di 2.500 studenti iscritti alle scuole superiori rispetto allo scorso anno nella sola provincia di Torino'''. ''Non era mai accaduto che nella Regione si verificasse una situazione di questo genere - spiega Giuseppe Faraci, responsabile Anief Piemonte - tutto nasce dei vincoli imposti dalle ultime leggi di stabilità e dalla spending review, che impongono a tutte le amministrazioni pubbliche di non incrementare i parametri di spesa". (segue)
''L'amministrazione scolastica - dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - ha promesso che la situazione dovrebbe tornare nella normalità con l'assegnazione del cosiddetto organico di fatto: il contingente aggiuntivo di docenti che tiene conto delle situazioni più difficili. Premesso che negli anni passati non sempre si sono risolte tutte le situazioni, tanto è vero che non sono stati pochi i casi classi 'pollaio', pure con 42 alunni, anche ad anno scolastico ampiamente iniziato, ci chiediamo per quale motivo si continui ad affrontare le emergenze non nei tempi dovuti: il governo ha detto che la sicurezza scolastica è una delle priorità della sua azione? Allora lo dimostri affiancando al risanamento dell'edilizia uno stanziamento di fondi che scongiuri da subito la formazioni di classi enormi come quelle denunciate in questi giorni in Piemonte''. Anief chiede inoltre alle scuole di non subire passivamente queste decisioni: "i dirigenti scolastici e le Rsu denuncino con celerità agli ambiti territoriali, all'Usr, al Miur stesso, ma anche alle Asl e agli Enti locali, tutti i casi in cui si superino i limiti numerici di alunni imposti dalla legge". Anief chiede pubblicamente "al governo e al Partito democratico, che da mesi sta incontrando alunni, docenti, Ata e dirigenti scolastici, di affrontare subito l'emergenza crescente delle classi 'pollaio': se si vuole cambiare rotta, come più volte annunciato, si inizi mettendo i nostri alunni ed il personale nelle condizioni di vivere la scuola in modo sicuro. E di attuare una didattica proficua".
Borsa Italiana: Scuola, da settembre ancora più classi ‘pollaio’
Repubblica - Ed. Torino: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
TMNews: Anief: governo scongiuri le classi pollaio, sono vera emergenza
"Dalle Regioni dati allarmanti, organici ridotti all'osso"
Roma, 25 giu. (TMNews) - "Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza 'classi pollaio': a seguito del taglio effettuato dal Miur di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici". E' l'allarme lanciato dal sindacato Anief.
Secondo l'Anief "la situazione sta peggiorando di anno in anno, perché quella di non adeguare il numero degli insegnanti alle necessità è una tendenza che va avanti da almeno un triennio: a fronte di 87mila alunni in più iscritti nelle scuole pubbliche, rispetto al 2012 il Miur ha imposto agli Uffici scolastici regionali una consistenza di organici, anche del personale non docente, praticamente immutata. In certi casi, come è accaduto in questi giorni, si è arrivati a ridurre il numero dei docenti e Ata. Con il risultato che le scuole dovranno occuparsi della crescita formativa dei loro alunni con migliaia di unità in meno".
"L'amministrazione scolastica - dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - ha promesso che la situazione dovrebbe tornare nella normalità con l'assegnazione del cosiddetto organico di fatto: il contingente aggiuntivo di docenti che tiene conto delle situazioni più difficili. Premesso che negli anni passati non sempre si sono risolte tutte le situazioni, tanto è vero che non sono stati pochi i casi di classi 'pollaio', pure con 42 alunni, anche ad anno scolastico ampiamente iniziato, ci chiediamo per quale motivo si continui ad affrontare le emergenze non nei tempi dovuti: il Governo ha detto che la sicurezza scolastica è una delle priorità della sua azione? Allora lo dimostri affiancando al risanamento dell'edilizia uno stanziamento di fondi che scongiuri da subito la formazioni di classi enormi come quelle denunciate in questi giorni in Piemonte".
Tiscali: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
Repubblica: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Il Messaggero: Scuola, da settembre ancora più “classi pollaio”
ANSA: Scuola: Anief, da settembre ancora più "classi pollaio"
In Piemonte fino a 45 alunni per aula
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza classi "pollaio": a seguito del taglio effettuato dal ministero dell'Istruzione di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici. A sostenerlo è l'Anief, Associazione professionale sindacale, secondo la quale Una delle situazioni più difficili si sta registrando in Piemonte: a Casale Monferrato, il dirigente del liceo scientifico Cesare Balbo ha denunciato la formazione di una classe da 42 alunni mentre, in particolare a Biella, si rischierebbero, nel prossimo anno scolastico, classi da 45 alle superiori. "Non era mai accaduto che nella Regione si verificasse una situazione di questo genere - spiega Giuseppe Faraci, responsabile Anief Piemonte - tutto nasce dei vincoli imposti dalle ultime Leggi di Stabilità e dalla spending review, che impongono a tutte le amministrazioni pubbliche di non incrementare i parametri di spesa. Ma nella scuola ci sono dei bambini e dei ragazzi che non possono essere ammassati per rispettare i calcoli ragionieristici dello Stato: in questo modo, si nega il loro diritto allo studio, perché sopra ai 30 alunni per classe, per un insegnante è impossibile fare lezione. E, nel contempo, si violano le norme sulla sicurezza che impongono non più di 25 alunni per classe". La situazione, secondo il sindacato, "sta peggiorando di anno in anno, perché quella non adeguare il numero degli insegnanti alle necessità è una tendenza che va avanti da almeno un triennio: a fronte di 87mila alunni in più iscritti nelle scuole pubbliche, rispetto al 2012 il Miur ha imposto agli Uffici scolastici regionali una consistenza di organici, anche del personale non docente, praticamente immutata. In certi casi, come è accaduto in questi giorni, si è arrivati a ridurre il numero dei docenti e Ata. Con il risultato che le scuole dovranno occuparsi della crescita formativa dei loro alunni con migliaia di unità in meno". (ANSA).
Il Diario del Lavoro: Anief: governo scongiuri classi pollaio
Teleborsa: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Regione Valle d'Aosta: Scuola: Anief, da settembre ancora più "classi pollaio"
Qui Finanza: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Yahoo: Anief: governo scongiuri le classi pollaio, sono vera emergenza
AgenParl: Scuola: Anief, da settembre ancora classi ‘pollaio’ in Piemonte fino a 45 alunni per aula
Italpress: Scuola: Anief "Da settembre avremo ancora più classi 'pollaio'"
Leggo: Scuola, sempre più classi pollaio e docenti
anziani: l'età media sale a 49 anni
Go news: Anief, da settembre ancora più ‘classi pollaio’. In Piemonte fino a 45 alunni per aula
Il Fatto Quotidiano: Spending review, a Casale Monferrato una classe-pollaio con 42 studenti
Democratici & Riformisti: Una classe di 42 alunni a Casale
Dati Ocse su precariato ed età alta prof allarmanti: si rivedano le norme su reclutamento e turn over
TMNews: Osce, Italia paese con insegnanti più vecchi, 50% è over 50
Anief: mezzo milione precari,serve norma che apra prospettive
Roma, 25 giu. (TMNews) - Con oltre il 50% di over 50 e l'11,1% con più di 60 anni, l'Italia è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani. E quasi la metà dei presidi è over 60. Inoltre, il 18,5% dei docenti di scuola primaria e secondaria sono precari: la percentuale è la quarta più elevata tra i Paesi membri dell'organizzazione. Inoltre, l'88% percepisce "l'insegnamento scarsamente valorizzato nella società". E' quanto emerge dal sondaggio Talis (Teaching and learning International Survey) condotto dall'Ocse in un totale di 24 Paesi, pubblicato oggi.
Il nostro è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani, con un'età media di 48,9 anni, oltre il 50% di over 50 e l'11,1% con più di 60 anni. La situazione è simile anche per i presidi: con 57 anni di età media, l'Italia è seconda solo alla Corea (58,8) e a pari merito con il Giappone. Oltre l'85% dei presidi italiani ha più di 50 anni, e il 46,5% ne ha più di 60.
Sempre i dati Ocse riferiscono che i presidi italiani ritengono che nella sua scuola ci sia una mancanza di risorse, materiali e umane, che ha un impatto negativo sull'insegnamento: il 58% dei dirigenti scolastici rileva una carenza nel numero di insegnanti di sostegno, e il 77,5% in quello del personale non docente. E sulla mancanza di risorse umane pesa anche l'altissimo il numero di insegnanti assunti a termine: il 18,5% dei docenti di scuola primaria e secondaria sono precari, con contratti a tempo determinato da un anno scolastico o meno. La percentuale è la quarta più elevata tra i Paesi membri dell'organizzazione, dopo Romania (25%), Cipro (20,1%) e Finlandia (19,2%), e a pari con il Cile.
Inoltre, per il 56,4% dei docenti il materiale pedagogico è insufficiente o inappropriato, per il 56% computer per allievi e professori sono insufficienti, per il 47,4% la disponibilità di connessione Internet è inadeguata e per il 43,6% le risorse bibliotecarie sono carenti. In questo quadro di scarsità di risorse - umane, strumentali, finanziarie - e di trattenimento in servizio oltre ogni logica, visto che l'insegnamento è una professione iper-logorante, la maggior parte degli insegnanti italiani si dice comunque "soddisfatta". Anche se poi dallo stesso sondaggio internazionale emerge che l'88% percepisce "l'insegnamento scarsamente valorizzato nella società".
"Il vero dramma professionale - commenta Marcello Pacifico del sindacato Anief-Confedir - è che se escludiamo gli aspiranti docenti che si trovano nelle GaE, oggi in Italia vi sono quasi mezzo milione di prof precari senza prospettive. Serve una norma che permetta a decine di migliaia di professionisti di fare quello per cui hanno studiato, sono stati selezionati e formati nelle nostre Università: soltanto in Italia si invecchia sognando un posto".
AgenParl: Scuola: anief, Italia è paese Ocse con insegnanti più anziani
IMG Press: Dati Ocse su precariato ed età alta prof allarmanti: si rivedano le norme su reclutamento e turn over
Italpress: Scuola: Anief "Dati Ocse su precariato ed età alta prof allarmanti"
Lente Pubblica: Scuola: ANIEF, Italia è paese OCSE con insegnanti più anziani
Pensioni blog: Comitato Civico e Anief si battono per i quota 96
Qui Brescia: Prof italiani: vecchiotti, ma motivati
Il Fatto Quotidiano: Docenti, ecco perché i più vecchi sono in Italia: giovani “esclusi” e niente concorsi