Gli stipendi degli insegnanti e del personale Ata continuano a rimanere troppo indietro rispetto al costo della vita, almeno del 15%. È evidente. Ancora di più perché lo Stato non li adegua all’inflazione, negando gli importi previsti dalla legge in attesa del rinnovo contrattuale. La mancata assegnazione delle somme si evince già dagli arretrati, che riguardano la Retribuzione professionale docente (Rpd) per gli insegnanti e il Compenso individuale accessorio (Cia) per il personale Ata: grazie al rinnovo del Ccnl, è stato applicato un incremento a decorrere da gennaio 2022, la cosiddetta indennità di vacanza contrattuale, ma questa somma in toto non è mai arrivata per intero.
Il decreto Pnrr quater è una delle ultime possibilità per evitare seri problemi all’organizzazione del prossimo anno scolastico: Anief e Udir ne sono consapevoli e per questo hanno suggerito la presentazione di una serie di emendamenti al decreto PNRR, che soprattutto la politica ha raccolto e tramutato in proposte formali. Gli emendamenti sono stati presentati in prevalenza dall’opposizione, ma alcuni, come il rinnovo fino al prossimo 30 giugno dei contratti di 7mila collaboratori scolastici che operano da mesi sui progetti Pnrr e Agenda Sud, anche da deputati della maggioranza parlamentare. Altri emendamenti, davvero vitali, riguardano l’assunzione su decine di migliaia di cattedre di sostegno vacanti, degli idonei dei concorsi inseriti nelle graduatorie di merito, lo stop al dimensionamento, le deroghe alla mobilità e la cancellazione dei vincoli, la formazione del personale, il concorso riservato per dirigenti scolastici e tanto altro.
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Anche i supplenti annuali e fino al termine delle lezioni potranno votare il prossimo 7 maggio in tutte le scuole italiane in occasione del rinnovo dei membri del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: dalle ore 8,00 alle ore 17,00, potranno indicare le loro preferenze per rinnovare il “parlamentino” della scuola pubblica italiana, le cui ultime elezioni risalgono al 2015. A confermarlo sono le indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito che in queste ore ha aggiunto ulteriori FAQ, accompagnate da un Nota del Mim. Le risposte ufficiali fornite dall’amministrazione centrale rappresentano un’integrazione dell’ordinanza ministeriale, del 5 dicembre scorso, contenente termini e modalità delle elezioni delle componenti elettive del CSPI, oltre che delle designazioni e delle nomine dei suoi componenti, e la Nota ministeriale del 29 febbraio, hce ha illustrato alle scuole ulteriori istruzioni sulla procedura da attuare.
Sono ancora una volta delusi i docenti e il personale Ata della scuola: oggi, 22 marzo, hanno infatti nel ricevere lo stipendio tutti i dipendenti assunti a tempo indeterminato o che hanno un contratto fino al 30 giugno o 31 agosto 2024, quindi circa il 90% del personale, oltre un milione, hanno preso coscienza del ritorno delle addizionali regionali e comunali. Meno male, quindi, che grazie al Ccnl 2019/21, firmato all’Aran a larga maggioranza sindacale lo scorso 18 gennaio, ai lavoratori della scuola sia stato applicato un aumento medio mensile – pari a 124 euro per i docenti, di 190 euro per i Dsga e di 90 euro per gli Ata, oltre che il +8,4% per il compenso individuale accessorio, il +5,2% per la retribuzione professionale docente e l’aumento del 39,3% per i Dsga. C’è poco sa gioire, invece, per gli arretrati.
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