Dopo il via libera del Consiglio di Stato, in queste ore il tribunale regionale ha inviato una comunicazione ai legali dei candidati esclusi precisando che verranno “adottate le misure più idonee per la tutela degli interessi protetti dei ricorrenti, anche con soluzioni alternative all’ammissione con riserva, in sede cautelare, alle prove concorsuali eventualmente mediante apposita sessione riservata di esame, per coloro che ottengono una decisione giudiziale di merito favorevole”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): anche stavolta avevamo ragione noi. Se il TAR dovesse esprimersi favorevolmente ai ricorrenti, il Miur dovrà necessariamente programmare un nuovo calendario di prove, con date successive al 31 maggio. il Ministero dell’Istruzione, dunque, farebbe bene ad attrezzare sin d'ora le sedi d'esame dei ricorrenti.
Ci sono delle novità per la valutazione dei tanti candidati esclusi dal concorso a cattedra 2016. Perché, laddove i ricorsi dovessero essere accolti, saranno “adottate le misure più idonee per la tutela degli interessi protetti dei ricorrenti, anche con soluzioni alternative all’ammissione con riserva, in sede cautelare, alle prove concorsuali (eventualmente mediante apposita sessione riservata di esame, per coloro che ottengono una decisione giudiziale di merito favorevole”: a comunicarlo ai legali delle decine di migliaia di candidati ricorrenti, inizialmente esclusi dal concorso per docenti indetto dal Miur con decreti ministeriali 105, 106 e 107 del 23 febbraio 2016, sono i presidenti della sezione incaricata appartenenti al Tar del Lazio.
Con avviso n. 5537 del 12 maggio 2016, i giudici del tribunale regionale laziale, quindi, danno il via libera all’eventuale attivazione di apposite sessioni suppletive, dopo aver preso anche atto della necessità di “bilanciare le ragioni di urgenza delle parti con l’interesse pubblico al regolare svolgimento delle prove concorsuali, nonché all’approfondita valutazione delle nuove tematiche sottoposte a giudizio”, dopo il parere favorevole ai ricorrenti espresso dal Consiglio di Stato.
Secondo l’Anief la comunicazione prodotta dal Tar rappresenta una novità rilevante, che contraddice quanto espresso sinora dall’amministrazione secondo la quale non sarebbe stato possibile svolgere sessioni suppletivo o aggiuntive a quelle già programmate: “i giudici hanno giustamente fatto rilevare che, qualora dovesse esprimersi favorevolmente ai ricorrenti, il Ministero dell’Istruzione dovrà necessariamente programmare un nuovo calendario di prove, con date successive al 31 maggio, visto che quando arriverà il giudizio monocratico con ordinanze cautelari, sempre in attesa di entrare nel merito, la maggior parte delle prove scritte potrebbero già essere state svolte”, ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario organizzativo Cisal.
“A questo punto – prosegue Pacifico – è chiaro che dovranno essere valutate le posizioni dei ricorrenti, non tutte omogenee. Come è ormai scontato che la battaglia legale continuerà comunque presso il Consiglio di Stato, avverso le pronunce del TAR da parte di entrambe le parti. Nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione farebbe bene ad attrezzare sin d'ora le sedi d'esame dei ricorrenti”.
Rimane quindi rilevante, ai fini dello svolgimento delle verifiche scritte, il parere della Camera di Consiglio previsto il prossimo 19 maggio, quando sapremo se una parte dei 25mila laureati ricorrenti potrà partecipare alla nuova procedura per l’eventuale calendarizzazione delle prove suppletive dopo le pronunce di accoglimento dei ricorsi da parte del Consiglio di Stato e gli appelli del Miur respinti sui nuovi ricorsi presentati dai legali dell’Anief. Altri ricorsi, tuttavia, ha annunciato il Tar, potranno essere esaminati anche in date successive.
Anief annuncia ai propri ricorrenti che, immediatamente dopo l’esito del parere espresso dal Tar, fornirà tutte le indicazioni su come procedere, sia in caso di pronuncia favorevole dei giudici che in in caso di presentazione di appello.
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