Se a questo dato nazionale si aggiungono lo scandalo della scomparsa dei posti destinati ai vincitori, dirottati per cercare di tamponare le falle create dell’algoritmo ministeriale impazzito che ha gestito i trasferimenti, nonché quello dei troppi candidati bocciati (record in Lombardia) che farà perdere per strada più di 20mila posti sui 63.712 messi a bando, ci si rende conto del disastro completo che sta contrassegnando questa selezione nazionale. Intanto, in ruolo in questi giorni ne sono entrati pochissimi, sconfessando le promesse dell’amministrazione centrale che per mesi ci aveva assicurato la conclusione delle operazioni entro l’estate 2016.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si è fatta una pre-selezione senza precedenti, escludendo 15 categorie di insegnanti, tra cui tantissimi aspiranti docenti giovani e motivati che avrebbero potuto, tra l’altro, ridurre di non poco l’età media del corpo insegnante italiano; la stessa che, solo un paio di giorni fa, l’Ocse ha confermato in crescita, con gli over 50enni aumentati del 10% in pochi anni. Il Ministero, dapprima, ha creato le premesse perché si producesse un numero record di ricorsi, sui quali pende ancora il parere ultimo dei giudici, proprio per far accedere al concorso a cattedra dei docenti neo laureati o con l’abilitazione in dirittura d’arrivo, Il Miur ha, successivamente, organizzato la selezione nel peggiore dei modi: pagando le commissioni una miseria, costringendo le stesse a operare senza esonero in piena estate, nonché eludendo indicazioni sulle valutazioni dei candidati, vero motivo delle forti differenze sulle percentuali di idonei tra una commissione e l’altra. La ciliegina sulla torta è arrivata con i posti scomparsi che, per i primi vincitori rimasti al palo, ha rappresentato una beffa che rasenta la truffa.