Il sindacato è risalito alle motivazioni che hanno condotto ieri l’amministrazione centrale alla formulazione del decreto di immissioni in ruolo con i posti disponibili ridotti all’osso: anziché riservare una quota parte dei posti vacanti e disponibili per i vincitori del concorso, è stato utilizzato l’intero contingente per venire incontro al numero straordinario di domande di trasferimento, quasi 210mila e, successivamente, all’enorme mole di richieste di conciliazione presentate a seguito degli errori derivanti dall’algoritmo impazzito. In tal modo, per sanare un danno se ne è creato un altro. Con prospettive tutt’altro che rosee per i docenti vincitori di concorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il paradosso di tutto questo è che dove non si è svolto il concorso oppure è stato realizzato per pochi posti, vi è ora un surplus di cattedre libere, liberate degli insegnanti trasferitisi questa estate. Nei prossimi giorni impugneremo al Tribunale Amministrativo Regionale il decreto del Ministro sulle immissioni in ruolo, pubblicato ieri con le disponibilità ridotte: quel testo, con le tabelle allegate, lede chiaramente i diritti di tanti docenti. Se poi il danno dovesse permanere nel tempo, per ogni docente danneggiato, si procederà a presentare apposito ricorso presso il giudice del lavoro. Nel frattempo, ci aspettiamo che il Miur permetta l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i vincitori del concorso del 2016 anche fuori regione: sarebbe una prima risposta al danno procurato nei loro confronti. È una possibilità più che fattibile, visto che è stata già utilizzata quest’anno per i docenti della scuola dell’infanzia non ancora immessi in ruolo benché avessero vinto la selezione nazionale del 2012.
Diventa un caso nazionale la sparizione di migliaia di posti destinati ai vincitori del concorso a cattedra e, invece, utilizzati dal Miur per tamponare le falle prodotte a causa dei trasferimenti derivati dall’algoritmo impazzito: tanti docenti, posizionati in cima alle poche graduatorie (meno del 25 per cento) venutesi a creare a seguito della severa selezione regionale, si aspettavano l’immediata immissione in ruolo. Ieri, invece, è arrivata la doccia fredda: hanno scoperto che per la loro classe di concorso non ci sono più disponibilità.
È accaduto questo: anziché riservare una quota parte dei posti vacanti e disponibili per i vincitori del concorso al Ministero dell’Istruzione hanno utilizzato, invece, l’intero contingente delle disponibilità per venire incontro al numero straordinario di domande di trasferimento, quasi 210mila, conseguenti all’avvio degli ambiti territoriali e al fatto che per gli assunti sino al 2014 si sarebbe con ogni probabilità trattato dell’ultimo tentativo di spostamento con le modalità tradizionali (da scuola a scuola o al massimo su distretto territoriale).
Dunque, anche un numero considerevole dei 32mila posti “promessi” per il concorso, come previsto dal bando di concorso pubblicato il 23 2016, sono stati impegnati. E quelli che non erano stati coperti, hanno fatto la stessa fine nei giorni passati, a seguito delle migliaia di richieste di conciliazione formulate, al contrario di quel che diceva il Miur, su giusti presupposti. In questo modo, per sanare un danno se ne è creato un altro. Con prospettive tutt’altro che rosee per i docenti vincitori di concorso. I quali, se non si introdurrà una norma ad hoc che libererà le cattedre, al momento sature, potrebbero vedere sfumare la loro assunzione a tempo indeterminato poichè, nel momento in cui si formulerà la graduatoria del prossimo concorso a cattedra previsto nel 2019, le attuali graduatorie decadranno. Ecco perché, giustamente, parlano già di beffa, se non di truffa “legalizzata”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “il paradosso di tutto questo, oltre alla non giustificabile dimenticanza dei dirigenti del Miur di accantonare i posti del concorso prima di attuare le operazioni di mobilità dei docenti dove si è svolto il concorso, è che ora in molte regioni, soprattutto del Centro-Sud, non abbiamo più alcuna disponibilità. In altre, invece, dove non c’era disponibilità o si è svolta la selezione per un numero ridotto di posti, ora c’è un surplus di cattedre libere perché molti insegnanti si sono nel frattempo spostati”.
Il sindacato non può accettare che, ancora una volta, l’amministrazione compia questi errori sulla pelle del personale. “Abbiamo deciso – prosegue Pacifico – che nei prossimi giorni impugneremo al Tribunale Amministrativo Regionale il decreto del Ministro sulle immissioni in ruolo, pubblicato ieri con le disponibilità ridotte: quel testo, con le tabelle allegate, lede chiaramente i diritti di tanti docenti. Se poi il danno dovesse permanere nel tempo, per ogni docente danneggiato si procederà a presentare apposito ricorso presso il giudice del lavoro al fine di ottenere quella stabilizzazione prevista per legge ma, oggi, inspiegabilmente negata”.
“Nel frattempo, – continua il sindacalista Anief-Cisal – ci aspettiamo che il Ministero dell’Istruzione permetta l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i vincitori del concorso del 2016 anche fuori regione: sarebbe una prima risposta al danno procurato nei loro confronti. È una possibilità più che fattibile, visto che è stata già utilizzata quest’anno per i docenti della scuola dell’infanzia non ancora immessi in ruolo benché avessero vinto la selezione nazionale del 2012”.
Nei prossimi giorni, Anief-Cisal indicherà ai docenti danneggiati tutte le modalità per presentare ricorso, prima al Tar e, se necessario, anche al giudice del lavoro. Nel frattempo, Anief invita tutti coloro che hanno riscontrato errori, inesattezze, imprecisioni, mancanza di applicazione della normativa vigente sul concorso a cattedra, a scrivere al sindacato utilizzando l’e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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