Per chiedere l’inserimento nelle graduatorie e la parità di trattamento con gli altri colleghi. On. Russo (PD) raccoglie le firme di tutti i capigruppo della VII Commissione della Camera dei Deputati per chiedere la deliberante al Presidente della Camera dei Deputati.
Orgoglio del Parlamento: la proposta di legge 4442 elaborata a caldo, dopo l’immotivata cassazione nel maxi-emendamento da parte del Governo dell’emendamento approvato dalla V e dalla VI Commissione della Camera dei Deputati durante l’esame del decreto legge sullo sviluppo economico, vede tutti i gruppi parlamentari decisi a non accantonare la questione, cosicché accanto al primo firmatario RUSSO, si trovano le firme di BARBIERI, GOISIS, CAPITANIO SANTOLINI, GRANATA, ZAZZERA, GHIZZONI, FALLICA, BERRETTA, CAPODICASA, MARCO CARRA, DE BIASI e di molti altri parlamentari che proprio da domani potranno incontrare sotto il Parlamento i numerosi docenti abilitati o specializzandi-laureandi presso le facoltà di Scienze della formazione o i conservatori che si alterneranno in un sit-in pacifico permanente fino al 7 luglio 2011.
Anief auspica che il provvedimento sia autorizzato per essere discusso subito in sede deliberante affinché il diritto di questi colleghi ad insegnare sia effettivamente riconosciuto, come per chi si è abilitato prima del 2009. L’ipotesi circolata in questi giorni di nuovi concorsi per questi giovani abilitati, infatti, è fuorviante perché chi si è abilitato presso le SSIS, i corsi riservati, i concorso ordinari, le facoltà di scienze della formazione, i conservatori e le accademie ha già superato un esame di stato avente valore concorsuale, ergo, non deve fare più nessun concorso per accedere alla pubblica amministrazione, semmai, dopo anni di precariato deve essere pure subito stabilizzato nel rispetto della normativa comunitaria. Se in futuro, il ministro non vuole più sfornare precari, chiuda i corsi abilitanti presso le università come ha fatto per le SSIS, ma poi dovrà rispondere ai più di 100.000 docenti precari che insegnano nelle scuole senza abilitazione e che attendono al nostro di partenza ancora il TFA.
Terminato l’iter di invio delle domande agli Ambiti Territoriali Provinciali (ex USP), considerato che alcuni ricorsi in presenza di giudicato potrebbero essere presentati al Tar Lazio, Anief proroga al 27 giugno la data di pre-adesione. Nei giorni successivi a tale scadenza saranno inviate per mail ai ricorrenti le istruzioni operative con la modulistica per l’avvio dei ricorsi.
Si ricorda come gli altri ricorsi non oggetto di giudicato, in attesa di un intervento chiarificatore del Parlamento sulla giurisdizione relativa alle graduatorie richiesto dall’Anief in audizione o di un ripensamento della Corte Suprema, saranno presentati al Giudice del lavoro, mentre per i ricorsi su cui si è formato un giudicato negativo al Giudice amministrativo (24 punti e servizio, ad es.) si procederà alla presentazione di ricorsi pilota al fine di sollevare questione di legittimità costituzionale della norma vigente ed evitare condanne alle spese di cui, comunque, si farà carico l’associazione.
Si ricorda, infine, che ad eccezione del ricorso n. 1 (fascia), n. 3 (strumento musicale) e n. 4 (6 punti SSIS), per tutti gli altri ricorsi si dovevano seguire le istruzioni Anief per la compilazione delle domande, inviando la modulistica aggiuntiva. Condizione necessaria per l’adesione ai ricorsi e per essere tutelati dai legali dell’Anief secondo il costo della gestione della pratica già evidenziato, è l’iscrizione all’Anief o in caso di rinnovo, la regolarità dell’iscrizione all’Anief.
Dopo aver vinto il contenzioso sul pettine e aver riservato un pacchetto di immissioni in ruolo per i ricorrenti per l’a.s. 2010-2011, Anief avvia i nuovi ricorsi contro il Decreto di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il biennio 2011-2013 nel rispetto della normativa vigente.
I docenti che hanno intenzione di ricorrere al tribunale amministrativo o al giudice ordinario avverso la mancata esclusione o la mancata valutazione del punteggio spettante, ai sensi dell’art. 10, c. 4 del D.M., devono seguire le indicazioni fornite dal Sindacato nell’apposita guida presente nel sito, all’atto della compilazione della domanda che deve essere consegnata entro il 1° giugno prossimo e conservare la documentazione necessaria per il professionista legale nel territorio che sarà incaricato di seguire la pratica.
Mentre inizia la discussione in Parlamento del Decreto sullo sviluppo economico che all’articolo 9, cc. 17 e 18 riserva una quota delle 67.000 nuove immissioni in ruolo dalle graduatorie valide per il biennio 2010-2011 dove sono stati inseriti a pettine i ricorrenti Anief, il Miur pubblica il decreto di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento valide per biennio 2011-2013 senza modificare la tabella di valutazione dei titoli del 2007, censurata in più parti dai giudici amministrativi a seguito dei precedenti ricorsi patrocinati dall’Anief che hanno permesso ai soli ricorrenti la valutazione dei punteggi richiesti e l’inserimento con riserva nelle graduatorie oltre che l’inserimento pleno iure a pettine nelle tre province di coda.
Nel frattempo, il pronunciamento divergente delle Sezioni unite della Cassazione, del Consiglio di Stato e della Consulta circa la giurisdizione sul contenzioso in tema di graduatorie nonché la presenza di giudicato in merito ad alcuni diritti reclamati dai ricorrenti che rimette al giudice amministrativo la competenza esclusiva sul tema decidendum, comportano la previsione da parte dell’amministrazione di una diversa modalità di ricorso, alternativamente al giudice amministrativo o ordinario, a seconda della normativa vigente. Pertanto, l’Anief, in attesa di un ripensamento della Suprema Corte, organizzerà i ricorsi ora in forma nominale-collettiva al Tar Lazio ora in forma nominale individuale e/o collettiva al Giudice del Lavoro, a seconda delle tematiche oggetto di giudicato o non ancora decise definitivamente nel merito. Il costo della gestione del contenzioso riservato ai precari, comunque, vista la natura sindacale dell’iniziativa e considerata la rete territoriale dei legali che assistono i ricorrenti Anief anche per i ricorsi avverso la mancata stipula dei contratti, la stabilizzazione, gli scatti biennali di anzianità, non sarà superiore a 150 euro, al netto dell’eventuale condanna alle spese legali da parte dell’Amministrazione e di una percentuale da versare relativamente al risarcimento danni eventualmente ottenuto.
La scadenza per la pre-adesione è il 1° giugno27 giugno, al fine di permettere alla segreteria nazionale l’organizzazione del contenzioso nel territorio e l’invio delle istruzioni operative per ricorrere.
Graduatorie: sintesi e istruzioni delle pre-adesioni ai ricorsi nominali annunciati dall’ANIEF contro il D.M. n. 44 del 12 maggio 2011
Chi può aderire: i docenti iscritti all’ANIEF per il 2011 o che intendono iscriversi per l’occasione. Si ricorda, in tal caso, che i docenti precari che non hanno un contratto al 30 giugno o al 31 agosto 2011 all’atto dell’iscrizione al sindacato per l’anno in corso, ma l’hanno avuto negli anni precedenti, possono non pagare per ora la quota forfettaria di adesione di 50 euro nel caso siano in possesso del numero di partita rilevabile dall’ultimo cedolino percepito, che deve essere sempre trascritto nel modulo di adesione da spedire alla segreteria nazionale. Soltanto successivamente, dopo le operazioni di nomina per l’a. s. 2011-2012, se non destinatari di contratto, saranno contattati dalla segreteria per la regolarizzazione dell’iscrizione e il pagamento della relativa spettanza.
Come si pre-aderisce ?
Il docente iscritto all’Anief può inviare una o più pre-adesioni per ciascun ricorso alle mail riportate di seguito per ciascuna tipologia di ricorso, indicando nell’oggetto “pre-adesione ricorso [tipo di ricorso, es. “fascia”]” e nel testo: Cognome, Nome, Codice fiscale, indirizzo, comune e provincia di Residenza, Cellulare, telefono fisso, A.T. (USP) di invio della domanda di aggiornamento/trasferimento (es. A.T. Palermo), Comune e Provincia dell’attuale o dell’ultimo luogo di lavoro (Es. Liceo scientifico Galilei di Palermo, PA). Si ricorda di seguire le indicazioni presenti nella guida Anief all’atto della compilazione della domanda di aggiornamento/inserimento. A partire dal 5 giugno, il ricorrente riceverà le istruzioni operative, in risposta a ogni singola pre-adesione inviata via mail.
Elenco dei ricorsi annunciati
1. Ricorso per l’inserimento in I-II fascia con l’opzione della provincia aggiuntiva
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2. Ricorso per il riconoscimento del punteggio di servizio relativo al militare
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3. Ricorso per il riconoscimento del punteggio di abilitazione in strumento musicale
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4. Ricorso per il riconoscimento dei 6 punti aggiuntivi del titolo SSIS
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5. Ricorso per il riconoscimento del punteggio di servizio prestato per più di 180 giorni in più scuole nell’a. s. 2008-2009 e valido per il biennio 2009-2010, 2010-2011
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6. Ricorso per lo spostamento dei 24 punti SSIS
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7. Ricorso per lo spostamento del punteggio di servizio
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8. Ricorso per il riconoscimento del servizio svolto durante l’iscrizione a SFP
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9. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti in possesso di abilitazione, iscritti negli anni precedenti al biennio 2009-2011
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10. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti che hanno conseguito l’abilitazione presso Conservatori, Accademie, Facoltà di Scienze della Formazione primaria nel biennio 2009-2011
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11. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti che hanno conseguito l’abilitazione all’estero, riconosciuta in Italia
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12. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti in possesso del diploma magistrale avente valore abilitante ai sensi della normativa vigente
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13. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti di ruolo, inseriti nelle graduatorie per il biennio 2009-2011 e cancellati dalle stesse
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14. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti che hanno conseguito l’abilitazione, non sono mai stati inseriti e comunque non rientrano nelle tipologie precedenti
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15. Ricorso per l’inserimento nelle graduatorie dei docenti che hanno conseguito l’abilitazione ai sensi della legge 143/2004
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16. Ricorso per l’inserimento con riserva nelle graduatorie dei docenti che hanno in corso una procedura di abilitazione in quanto iscritti a corso universitario (SFP) o Afam in Italia
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17. Ricorso per la valutazione del punteggio del servizio prestato su altra classe di concorso come specifico
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Anief lancia un appello al Governo contro il bonus elusivo della sentenza della Consulta. In caso contrario, pronti nuovi ricorsi che piegherebbero il Miur, vista la recente giurisprudenza.
Sarebbe bello attribuire 40 punti nelle graduatorie in più non già a chi cambia provincia per affrontare sacrifici maggiori - come avevamo auspicato polemicamente - ma a chi vanta, almeno, una parentela di terzo grado con un insegnante al fine di perseguire la continuità didattica della stirpe vista la genetica propensione all’insegnamento; sarebbe anche utile favorire i figli degli insegnanti nell’accesso alla professione nel caso in cui si istituisse un albo professionale, e perché no, sarebbe anche spendibile elettoralmente la gratifica del servizio reso al di là del Rubicone nell’area padano-lombarda per rafforzare il sentimento di unità di un popolo ritrovato. Eppure, nella nostra Repubblica, dobbiamo accontentarci del merito valutato sui titoli acquisiti dopo il superamento di regolari concorsi, pena la pronuncia del Giudice delle leggi. Consigliamo, pertanto, al Governo al di là dei desideri nostri, di rigettare, seppure con sacrificio di amor di patria e nostro sentito disappunto, qualsiasi emendamento che proponga un punteggio aggiuntivo a qualsiasi titolo attribuibile, anche in caso di residenza o permanenza, emendamento che, seppure avesse l’intento di tutelare la continuità didattica, nei fatti contraddirebbe come gli altri i principi fondamentali di accesso al pubblico impiego. Poi non si accusi l’Anief di ricorrere sempre nei tribunali o di vincere i ricorsi … Nel frattempo, in VII Commissione Cultura della Camera si discutono le proposte dell’Anief (in particolare su stabilizzazione dei 108.000 posti vacanti e disponibili, nomine al 31 luglio e inserimento nelle GaE dei 20.000 docenti (in formazione o abilitati) senza alcun accenno ai punteggi aggiuntivi sponsorizzati soltanto da alcuni giornalisti, segno che, forse la questione del punteggio aggiuntivo non è così all’ordine del giorno o condivisa come la si vuole presentare.
Il resoconto
SEDE CONSULTIVA
Martedì 7 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.
La seduta comincia alle 14.30.
DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 25 maggio 2011.
Antonino RUSSO (PD), intervenendo sulle tematiche relative al reclutamento degli insegnanti scolastici contenute nelle previsioni del decreto-legge in esame, rende innanzitutto noto che il Consiglio di Stato si è pronunciato sull'inserimento cosiddetto «a pettine» nell'ambito delle graduatorie degli insegnanti, in senso sfavorevole al Governo. Ricorda inoltre che la recente sentenza della Corte costituzionale n. 41 del 2011 e il monito espresso dal Presidente della Repubblica sul punto vanno nello stesso senso. Aggiunge, al riguardo, che il Partito democratico ha cercato comunque fin dall'inizi della legislatura di prevenire l'ingente mole di contenzioso che sarebbe stato prevedibile, proponendo norme volte a superare tensioni nel settore dei precari, puntualmente respinte da questo Governo. In ogni caso, ritiene che quando non si accolgono le legittime aspettative dei docenti abilitati e a tempo determinato, non si fa un'operazione di valorizzazione nel merito nel settore dell'Istruzione. Invita, quindi, il Governo a tener fede agli impegni presi nel corso della recente campagna elettorale in ordine al varo di una campagna di stabilizzazione in ruolo di 65 mila docenti, cosa che gli appare poco verosimile.
Valentina APREA, presidente, conferma invece il dato ricordato dall'onorevole Russo, precisando che tra le 65 mila posizioni da stabilizzare va ovviamente ricompreso anche il personale ATA.
Antonino RUSSO (PD) invita comunque il Governo a prestare la dovuta attenzione, più in generale, a chi, versando in una situazione di continua precarietà, non vive bene nel settore dell'Istruzione.
Giovanni Battista BACHELET (PD) ricorda come al Partito democratico stia a cuore la scuola, la sua stabilità e la continuità didattica. Aggiunge come si è sentito dire che, dei 95 mila insegnanti di sostegno, ben 40 mila sono a tempo determinato, precari, che cambiano di anno in anno. A tal proposito, ricorda che nel corso delle audizioni svolte tutti i rappresentanti di associazioni e sindacati hanno chiesto di esplicitare nel disegno di legge la copertura dei posti vacanti e disponibili anche per gli altri docenti e il personale ATA. Si domanda, quindi, quanti di loro sono oggi a tempo determinato, se quarantamila, sessantamila ovvero finanche centomila. Sottolinea inoltre come il Governo prima delle elezioni aveva fatto intendere che avrebbe adottato un piano pluriennale straordinario, ma nel disegno di legge di sviluppo non ci sono tali numeri, né l'impegno a coprire tutti i posti vacanti e disponibili. Rileva come, al contrario, ci sia l'esplicito limite non solo previsto dall'articolo 64 della legge n. 133 del 2008, ma anche al regime autorizzativo della legge n. 449 del 1997; il che consentirà solo la prosecuzione della assunzioni con il contagocce, nell'ordine verosimile di 10 mila o 20 mila unità l'anno fra docenti e ATA. In ogni caso, rileva come queste sono assunzioni che non coprono nemmeno i pensionamenti e che causeranno fatalmente l'aumento del numero dei precari sfruttati per posti certamente vacanti e disponibili, perfino a valle dei tagli della legge n. 133 del 2008.
Sottolinea quindi che questo, insieme al terribile comma 18 dell'articolo 9 - che tenta di escludere la scuola dalla direttiva europea che impone l'assunzione dei lavoratori che per tre anni coprono lo stesso posto - rappresenta la tomba di ogni speranza di dare stabilità alla scuola; i precari infatti aumentano, a dispetto del presunto piano straordinario. Nel dettaglio, a fronte della biennalizzazione delle graduatorie, prevista dal comma 20 dell'articolo 9, sarebbero necessarie correzioni che tutelino gli aventi diritto alla riserva ex lege n. 68 del 1999, i neoabilitati ed altre categorie che si trovano altrimenti tagliate fuori per ben tre anni da ogni diritto. Ricorda, poi, il comma, piccolo ma micidiale, che va abrogato secondo quanto unanimemente segnalato in audizione dalle associazioni professionali e sindacati, perché dirompente per l'ordinato inizio dell'anno scolastico: quello che sposta dal 31 luglio al 31 agosto il termine per le nomine. Auspica, infine, che si dia seguito a questi rilievi importantissimi, per ragioni di puro buon senso, provvedendo così a prescindere dagli schieramenti politici.
Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo specificamente sulle problematiche del credito di imposta previsto dal decreto-legge in esame e sull'istituzione della Fondazione per il merito, ritiene che il Governo abbia modificato le proprie decisioni politiche in materia. Ricorda infatti che pochi mesi fa l'Esecutivo aveva disposto un diverso sistema di voucher per la ricerca e la costituzione di un Fondo per il merito destinato all'erogazione di premi e prestiti per il finanziamento degli studi universitari. Al riguardo, rileva con preoccupazione che il Governo si muove attraverso approssimazioni successive in ambiti - quali l'investimento in ricerca e il diritto allo studio - che, come qualunque istituzione sociale, hanno bisogno di certezze e di continuità nelle scelte di fondo, volte alla soluzione dei diversi problemi. Segnala, in particolare, come il credito di imposta, previsto all'articolo 1 del decreto in parola, sia stato previsto solo sulla parte incrementale delle somme destinate alla ricerca, mentre i deputati del Partito democratico hanno proposto in sede emendativa in Commissione di merito di premiare le imprese che si sono impegnate costantemente negli investimenti in ricerca. Appare pertanto più appropriato attribuire il credito su parte fissa di tutte le risorse investite. Sarebbe, inoltre, più opportuno individuare precise direttrici di ricerca, aprendo a tutti i centri di ricerca, nel contempo, la possibilità di avvalersi di tale strumento. Al fine di consentire agli enti di ricerca di poter rispondere alle esigenze di innovazione espresse dall'impresa finanziata, ritiene che si debbano rimuovere tutti gli ostacoli frapposti all'effettuazione del turn over del personale; i medesimi enti dovrebbero poi poter disporre delle risorse umane necessarie.
Analogamente, per le università, ritiene che anche per l'anno in corso possa essere applicato lo «sconto» nel conteggio delle spese di personale rispetto alle risorse del Fondo di finanziamento ordinario al fine di non superare la soglia del 90 per cento. A tale proposito, ricorda che numerosi atenei si trovano completamente bloccati nelle loro esigenze di assunzione di nuovo personale per garantire la continuità della didattica e della ricerca, a fronte dei previsti pensionamenti. Ritiene, infine, che il finanziamento dei progetti debba essere sottoposto ad una valutazione ex ante, coinvolgendo i garanti della ricerca previsti dall'articolo 21 della legge n. 240 del 2010 e una valutazione ex post a cura dell'ANVUR. Si tratterebbe di misure per la concreta valorizzazione del merito e per la valutazione della reale efficacia delle misure intraprese. Stigmatizza, inoltre, la costituzione, prevista dall'articolo 9, della Fondazione per il merito, che assume funzioni attualmente affidate al Miur, come disposto dall'articolo 4, della legge 240 del 2010, in materia di diritto allo studio. Ritiene, infatti, sbagliato che ad un soggetto privato, sottratto a qualsiasi tipo di controllo, di merito e di natura contabile, siano affidate scelte politiche, strategiche e delicate quali sono quelle del diritto allo studio, soprattutto alla luce del progressivo calo di immatricolazioni caratterizzante l'ultimo quinquennio e della crisi congiunturale che ha colpito il Paese. L'affidamento di una funzione strumentale all'istituenda Fondazione appare estranea all'esigenza quanto mai urgente per lo sviluppo del Paese di dare attuazione ad un vero welfare studentesco. Conclude, quindi, affermando che - a fronte del grave fenomeno delle migliaia di studenti che, sebbene ne abbiano diritto, non ricevono alcuna provvidenza per affrontare gli studi universitari - la priorità del Governo dovrebbe essere quella di finanziare adeguatamente il diritto allo studio, piuttosto che investire in strumenti di indebitamento degli studenti, quali sono i prestiti d'onore, i cui esiti negativi stanno emergendo con tutta evidenza negli Stati Uniti.
Pierfelice ZAZZERA (IdV) ricorda come dall'esame del decreto-legge oggetto di conversione si evince che resta ancora ferma la scelta politica del governo di dare meno risorse al settore della scuola, stabilita nell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008. Ricorda, al riguardo, come varie sentenze della magistratura hanno già bocciato l'operato del Governo in ordine all'utilizzo dei contratti a tempo determinato nella scuola. Non comprende, poi, la scelta di istituire la Fondazione per il merito - alla quale sono attribuite comunque risorse molto scarse - attribuendo ad essa natura privatistica, quando invece tali compiti avrebbero potuto essere esplicati direttamente dal Ministero. Con riguardo, poi, al piano triennale di assunzione del personale della scuola, stigmatizza la scelta del Governo di non procedere alla stabilizzazione progressiva di tutti gli aventi diritto. Ricorda, fra l'altro, che alcune prime risorse finanziarie necessarie per gli interventi da effettuare, si potrebbero recuperare mediante l'aumento del prelievo erariale sul settore dei giochi.
Rosa DE PASQUALE (PD) stigmatizza la disposizione recata all'articolo 9, comma 19, del decreto-legge in esame, che ha spostato al 31 agosto di ogni anno il termine per la nomina degli insegnanti di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 3 luglio 2001, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001, n. 333. Ritiene che tale disposizione sia suscettibile di determinare, almeno fino a novembre di ogni anno, una situazione di grande confusione e incertezza nella gestione scolastica fino all'individuazione degli insegnanti titolari per l'anno scolastico in corso. Auspica pertanto che tale norma non sia almeno applicata a regime, ma solo per l'anno in corso.
Alessandra SIRAGUSA (PD) ritiene opportuno prevedere che i soggetti di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68 e quelli con patologie oncologiche di cui all'articolo 6, comma 3-bis, del decreto-legge n. 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80, possano chiedere il riconoscimento della riserva e l'inserimento di tale titolo nelle graduatorie provinciali di cui all'articolo 1, comma 605, della legge n. 296 del 2006, e nelle graduatorie dei concorsi a cattedra banditi nel 1999, almeno annualmente e comunque prima delle procedure di assegnazione degli incarichi. Ritiene, inoltre, necessario prevedere che l'eventuale assegnazione di incarico a tempo determinato o di supplenza breve non pregiudichi il diritto all'inserimento del titolo di riserva di cui prima. Più in generale, auspica che si possa dare un riconoscimento a tutti coloro che vantano e che hanno consolidato legittime aspettative di impiego nel settore.
Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione cultura è chiamata ad esprimere il parere di competenza sul decreto-legge in esame, mentre le modifiche allo stesso sono rimesse all'eventuale approvazione degli emendamenti che sono stati presentati nelle Commissioni di merito.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Rimangono immutate le istruzioni per ricorrere contro il nuovo aggiornamento o mancato inserimento delle/nelle graduatorie. Miur pubblica in ritardo un decreto integrativo che riporta la validità triennale di vigenze delle stesse. Consulta le guide dell’Anief.
Ben due settimane dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sullo sviluppo economico che modifica la data di vigenza delle graduatorie ad esaurimento, il Miur prende atto della nuova norma e senza attendere la conversione in legge pubblica un decreto integrativo a 4 giorni dalla chiusura delle domande, mentre il partito anti-costituzionale del no pettine, in piena campagna elettorale (ballottaggio delle amministrative), illude i propri sostenitori tentando, invano, di intimidire migliaia di precari che si apprestano a chiedere lo spostamento da una provincia all’altra con proposte fantasiose di punteggi bizzarri o richieste inverosimili di chiarimenti sull’operato dei tribunali della repubblica e dei loro ausiliari. Già, perché il commissario ad acta non è un terrorista o un sovversivo ma un ausiliario del giudice (Tar Lazio) che ha ordinato l’inserimento a pettine dei ricorrenti, ha deciso (Consiglio di Stato) nel merito la questione e ha abrogato (Corte costituzionale) una norma che blocca il trasferimento dei precari. Lo ribadiamo: qui non c’entra la giurisdizione esclusiva del giudice, essendo la questione chiusa nel merito e la condanna dell’amministrazione certa in qualunque sede, vista la giurisprudenza sul tema; e non c’entra neanche la residenza, la nascita, il domicilio professionale dei candidati inseriti nelle graduatorie provinciali che si vorrebbero corteggiare, salvo illudere, per una manciata di voti contraddicendo principi costituzionali, soltanto a parole richiamati. Sarebbe meglio spiegare ai propri elettori perché non si è chiesto al ministro Gelmini di stabilizzare subito 108.000 precari sui posti vacanti e disponibili o di ripristinare gli altri 100.000 posti tagliati in questi tre anni, ma capiamo l’imbarazzo. A noi non rimane che ricorrere con coerenza contro un decreto che riporta una tabella di valutazione dichiarata illegittima in più parti e attendere di festeggiare con quelle migliaia di precari che otterranno il ruolo perché hanno creduto nella giustizia e nella giusta azione legale patrocinata dall’Anief in questi lunghi anni a tutela della Costituzione. Il resto è soltanto colorita ma scadente campagna elettorale a cui intendiamo sottrarre per carità di fede la Scuola.