Tutte le notizie

“Sono dati davvero sconfortanti quelli che il Ministero dell'Istruzione ha fornito ai sindacati in vista del prossimo anno scolastico: gli alunni della scuola italiana previsti sono oltre 6 milioni e 858 mila. Rispetto all'anno in corso aumenteranno di quasi 30 mila unita', soprattutto alla primaria (con leggero calo alle medie), ma per effetto del blocco normativo approvato con la legge 111/2011 la quantita' di docenti rimarra' bloccata. L'organico sara' lo stesso di quest'anno: 600.839 posti di docente comuni e 63.348 di sostegno". Lo afferma l'Anief in una nota.

"Cio' comportera' un ulteriore innalzamento del numero di alunni per classe. E diventera' soprattutto sempre maggiore la distanza tra il numero di alunni disabili e i docenti di sostegno di ruolo", sottolinea il sindacato, che ritiene "inaccettabile" tutto questo. "Perche' tali decisioni della macchina amministrativa e politica si ripercuoteranno negativamente sulla didattica, sugli alunni e sulle famiglie - prosegue l'Anief -. Ad essere penalizzati nelle classi 'pollaio' saranno, in particolare, gli studenti con maggiori difficolta' di apprendimento e con disabilita'. Per non parlare dei docenti, nei confronti dei quali solo a parole si continua a indicare la necessita' di fornire 'grande rispetto sociale a chi dedica la sua vita alla scuola come insegnante', come ha fatto nelle ultime ore il presidente del Consiglio uscente Mario Monti".

"In molti casi la didattica non potra' essere garantita – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief -, in particolare laddove le ore di sostegno che lo Stato concedera' agli alunni portatori di handicap o con problemi di apprendimento saranno molte di meno rispetto a quelle che la legge prevede. Questo avviene anche e soprattutto perche' ad oggi e' stato stabilizzato solo il 65% dell'organico di docenti di sostegno. Almeno 35 mila insegnanti specializzati attendono di essere assunti, malgrado i posti di lavoro siano vacanti e disponibili. E con un docente precario ogni tre, quello che si produce e' un risultato di forti disagi per i ragazzi e per le loro famiglie".

"Non occorre essere esperti di formazione scolastica – continua Pacifico - per capire che in questa situazione non si riesce a sviluppare un valido progetto didattico. Cosi' a fare da garante per famiglie e studenti continuano ad essere i giudici: sempre piu' sentenze stabiliscono che quei posti in deroga vanno assegnati per intero su un solo alunno. E non su due o tre ragazzi. Con il risultato che ad ognuno di loro viene garantita solo una manciata di ore di sostegno".

Il sindacato reputa "grave che cio' avvenga anche dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80 del 26 febbraio 2010, a proposito della illegittimita' costituzionale dell'art. 2, comma 413, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nella parte in cui fissa un limite massimo al numero dei posti degli insegnanti di sostegno". "L'abolizione dei limiti imposti dal legislatore nell'attribuzione dei posti in deroga - prosegue il presidente dell'Anief - rappresenta una bocciatura a tutti i tentativi, come questo, di negare per meri motivi di finanza pubblica il diritto allo studio a tutti gli alunni portatori di disabilita', grave o lieve che sia. Ed altrettanto grave e' trasformare in docenti di sostegno figure non idonee".

Qualora l'annuncio sul tetto dei docenti, fatto in questi giorni, dovesse avere seguito, l'Anief conferma il supporto legale a tutte le famiglie che intendono rivolgersi ai tribunali. Ad iniziare proprio da quelle con figli portatori di handicap. "Possono decidere di presentare ricorso - conclude Pacifico - anche nel corso dell'anno scolastico e nessun giudice potra' negare ai loro figli le ore di sostegno di cui hanno bisogno durante la permanenza a scuola e personale adeguatamente qualificato. L'Anief su questi punti ha un impegno morale da condurre: ha gia' promosso diversi ricorsi e continuera' a farlo".

Fonte: Italpress

 

400 ricorrenti sono stati ammessi con riserva al concorso per docenti dal Tar del Lazio con decreto monocratico. "Ancora un successo dell'Anief che ottiene un provvedimento d'urgenza dal presidente della sezione 3-bis. Confermato il precedente orientamento espresso in sede collegiale per l'ammissione agli scritti dei candidati che hanno contestato la soglia dei 35 punti e hanno ottenuto la sufficienza (30). Ancora possibile aderire al ricorso presso gli uffici legali aperti nel territorio entro domenica - spiega il sindacato in una nota -. Nel ricorso n. 937/12 i ricorrenti hanno ottenuto il decreto n. 411/13 che permette loro di prendere parte alle prossime prove scritte in programma dall'11 al 21 febbraio 2013".

Per il presidente Anief, Marcello Pacifico, "si conferma in questa fase cautelare il pregiudizio grave e irreparabile che potrebbero subire i ricorrenti dall'esclusione dalle procedure concorsuali, in presenza, peraltro, di un'indicazione precisa del legislatore (c. 11, art. 400, d.lgs. 297/94). Il sindacato non contesta il criterio dei 7/10 utilizzato come soglia per la misurazione del merito (scritti e orali) ma l'utilizzo dello stesso criterio per le prove preselettive che doveva essere misurato in 6/10. Per la prossima settimana si attende il responso dei giudici per gli altri 6.000 ricorrenti, mentre sono migliaia i candidati che si ritrovano nelle stesse condizioni e che, in questi ultimi giorni, si stanno recando presso gli uffici legali dell'Anief per ricorrere a seguito della proroga dei termini per l'adesione".

Fonte: Italpress

 

Il Tar del Lazio ha ammesso con riserva, con decreto monocratico, 400 ricorrenti contro il concorsone della scuola. Lo comunica l'Anief spiegando che il presidente della sezione 3-bis ha confermato il precedente orientamento espresso in sede collegiale per l'ammissione agli scritti dei candidati che hanno contestato la soglia dei 35 punti e hanno ottenuto la sufficienza (30).

Nel ricorso n. 937/12 notificato dall'avvocato Irene Lo Bue, i ricorrenti hanno ottenuto il decreto n. 411/13 che permette loro di prendere parte alle prossime prove scritte in programma dall'11 al 21 febbraio 2013.

Per il presidente Anief, Marcello Pacifico, "si conferma in questa fase cautelare il pregiudizio grave e irreparabile che potrebbero subire i ricorrenti dall'esclusione dalle procedure concorsuali, in presenza, peraltro, di un'indicazione precisa del legislatore". Il sindacato non contesta il criterio dei 7/10 utilizzato come soglia per la misurazione del merito (scritti e orali) ma l'utilizzo dello stesso criterio per le prove preselettive che doveva essere misurato in 6/10. Per la prossima settimana si attende il responso dei giudici per gli altri 6.000 ricorrenti.

Fonte: TMNews

 

Gongola l’Anief ed esultano altri avvocati fra cui i catanesi Dino Caudullo e Salvatore Spataro. Adesso è atteso lo stesso esito per almeno altri 6mila candidati esclusi dopo aver conseguito al termine delle prove preselettive di dicembre tra 30 e 34,5 punti. Il Miur conferma: tutto sotto controllo.

Era corretta l’impressione che avevamo avuto qualche giorno fa sull’esito dei ricorsi per accedere alla prova scritta del concorso a cattedra: dopo il primo ricorrente ammesso in sede cautelare, attraverso il tribunale amministrativo, anche gli altri giudici stanno man mano dando ragione alla linea dei legali dell’Anief che sin dall’uscita del bando di concorso, a settembre, avevano sostenuto l’ammissibilità alle prove successivo anche di coloro che in occasione delle preselettive avrebbero fatto registrare almeno 30 punti su 50 totali.

Nel pomeriggio del 31 gennaio, a 10 giorni dall’avvio degli scritti, l’Anief ha fatto sapere che “altri 400 ricorrenti sono ammessi con riserva dal Tar Lazio con decreto monocratico”. Stavolta il provvedimento d’urgenza è stato emesso dal presidente della sezione 3-bis.

Per il sindacato degli educatori in formazione è stato dunque ribadito “il precedente orientamento espresso in sede collegiale per l’ammissione agli scritti dei candidati che hanno contestato la soglia dei 35 punti e hanno ottenuto la sufficienza (30)”. I 400 ricorrenti hanno ottenuto, attraverso il decreto n. 411/13, così il permesso, sempre con riserva, a “sedersi alle prossime prove scritte”.

Soddisfatto il presidente Anief, Marcello Pacifico: “si conferma in questa fase cautelare – dichiara il leader del sindacato autonomo - il pregiudizio grave e irreparabile che potrebbero subire i ricorrenti dall’esclusione dalle procedure concorsuali, in presenza, peraltro, di un’indicazione precisa del legislatore (c. 11, art. 400, d.lgs. 297/94). Il sindacato non contesta il criterio dei 7/10 utilizzato come soglia per la misurazione del merito (scritti e orali), ma l’utilizzo dello stesso criterio per le prove pre-selettive che doveva essere misurato in 6/10”.

Per la prossima settimana si attende il responso dei giudici per gli altri ricorrenti. Che nel frattempo sono già arrivati a quota 6mila. E potrebbero ancora aumentare, visto che per gli incerti c’è possibilità di ricorrere fino a domenica 3 febbraio (recandosi stavolta personalmente presso gli uffici legali dell’Anief), a seguito della proroga dei termini per l’adesione. Considerando che di diritto erano stati ammessi oltre 88mila candidati, non è da escludere che con il via libera, seppure con riserva, delle aule dei tribunali l’accesso superi addirittura le 100mila unità.
Il Miur cosa farà? A quanto risulta alla Tecnica della Scuola, starà alla finestra: i tecnici del Ministero hanno già garantito di poter gestire fino a 10mila candidati in più. Gli Usr presto avranno indicazioni di come inserire i ricorrenti che tra l’11 e il 21 febbraio si presenteranno in sede d’esame con in mano il via libera del Tar.

Fonte: Tecnica della Scuola

 

LE PROSPETTIVE - LA TECNICA DELLA SCUOLA

SPAZIO DI INFORMAZIONE SINDACALE PER I SOCI


SCARICA LULTIMO NUMERO

 

XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti