Il 23 gennaio il presidente dell’Anief, docente all’Università di Palermo e di Parigi X presenterà la sua ultima fatica libraria: un testo che alla luce delle sue nuove interpretazioni, intende sovvertire quanto sino ad oggi appurato sull’antico e difficile rapporto cristianità-islam. Appuntamento a Napoli mercoledì 23 gennaio, con inizio alle ore 16, all’interno del Complesso monumentale Santa Maria La Nova.
"Federico II e Gerusalemme al tempo delle crociate. Relazioni tra cristianità e islam nello spazio euro-mediterraneo medievale, 1215-1250": è il nuovo libro di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, l’associazione sindacale degli educatori in formazione, e docente presso l’Università di Palermo e di Parigi X. Nel testo, Pacifico introduce e argomento delle innovative interpretazioni storiche sul periodo delle crociate, che sovvertono quanto sino ad oggi appurato sull’antico e difficile rapporto cristianità-islam.
La presentazione del testo si svolgerà a Napoli mercoledì 23 gennaio, con inizio alle ore 16, all’interno del prestigioso Complesso monumentale Santa Maria La Nova (in piazza Santa Maria La Nova, n. 44). Assieme all’autore, che condurrà una lectio magistralis, interverranno Danilo Iervolino (presidente dell’Università Telematica Pegaso), Giovanni Di Giandomenico (rettore dell’Università Telematica Pegaso) e la ricercatrice universitaria Genny Manzo.
L’Anief contro i sindacati degli insegnanti che hanno accettato la sottrazione di risorse destinate al Fondo di istituto per coprire gli scatti di anzianita’. Secondo il sindacato si tratta di 570 milioni di euro in due anni, una somma che si abbattera’ pesantemente sui bilanci degli istituti, costretti di conseguenza a ridurre la qualita’ dell’offerta formativa.
Per l’Anief i sindacati avrebbero dovuto chiedere giustizia ai tribunali. Il fondo di istituto – spiega l’Anief in una nota – copre infinite attivita’ collaterali e fondamentali per il miglioramento della didattica. Il risultato dell’operazione sara’ che “si ridurranno i compensi per le ore eccedenti del personale insegnante di educazione fisica nell’avviamento alla pratica sportiva; le risorse destinate alle funzioni strumentali; quelle annualmente destinate agli incarichi specifici del personale non docente; i fondi ogni anno destinati ai progetti relativi alle aree a rischio; i finanziamenti per le competenze accessorie del personale comandato. Ma soprattutto verra’ privato il fondo per l’istituzione scolastica – attraverso cui le scuole finanziano svariate attivita’ e progetti basilari per realizzare la loro autonomia scolastica – di 7 milioni di euro nel 2011, di 138,91 milioni di euro nel 2012 e di ulteriori 275,41 milioni di euro per l’anno corrente.
“Oltre al danno – dichiara il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico – si aggiunge la beffa, visto che gli stessi scatti non sono utili per la ricostruzione di carriera dei neoassunti negli ultimi due anni e per l’anzianita’ economica maturata da tutto il personale della scuola, a meno che nel prossimo cedolino si recuperi per lo scatto la data prevista nel cedolino del dicembre 2010. Bastava seguire la strada giudiziaria intrapresa dall’Anief, sulla scia di quella portata avanti dagli stessi giudici: senza contrattare niente, i tribunali avrebbero provveduto a far prevalere quella giustizia che chi governa oggi la scuola intende ancora una volta negare”.
L'Anief denuncia che "i sindacati che siedono al tavolo delle trattative con il ministero dell'Istruzione, hanno accettato di privare gli istituti scolastici di fondi e risorse pari a 570 milioni di euro, più o meno equamente sottratti tra il 2012 e il 2013".
"In questo modo - dichiara il presidente dell'Anief Marcello Pacifico - vengono colpite le scuole a rischio, gli straordinari del personale Ata, le funzioni obiettivo, l'attività motoria nella scuola primaria: tutto per colpa di un accordo rivendicato da alcune sigle sindacali che non hanno saputo difendere i diritti dei lavoratori al rinnovo del contratto e alla progressione di carriera con l'intesa raggiunta in Aran".
"Oltre al danno - continua Pacifico - si aggiunge la beffa, visto che gli stessi scatti non sono utili per la ricostruzione di carriera dei neoassunti negli ultimi due anni e per l'anzianità economica maturata da tutto il personale della scuola, a meno che nel prossimo cedolino si recuperi per lo scatto la data prevista nel cedolino del dicembre 2010. Bastava seguire la strada giudiziaria intrapresa dall'Anief, sulla scia di quella portata avanti dagli stessi giudici: senza contrattare niente, i tribunali avrebbero provveduto a far prevalere quella giustizia che chi governa oggi la scuola intende ancora una volta negare".
"Il Miur continua a ignorare la sentenza della Corte Costituzionale n.147/2012: per il prossimo anno scolastico, ai fini della costituzione degli istituti scolastici imporrà il parametro medio di 900 alunni, che è l'ennesimo nuovo criterio illegittimo. Inoltre, applicando ostinatamente l'ormai superato comma 5 dell'art. 19 della Legge n.111/2011, provvederà alla mancata assegnazione del dirigente scolastico e del Dsga in tutti quei casi in cui gli istituti superiori non raggiungano i 600 alunni iscritti". Lo afferma in una nota l'Anief.
"Stavolta però a sbagliare non è solo il Miur, ma anche le Regioni: dalle prime risposte pervenute all'Anief dai governatori di Marche, Toscana e Lombardia, a seguito delle diffide inviate dal giovane sindacato all'inizio del 2013 alle giunte di tutta Italia, le Regioni sostengono che la Corte Costituzionale nel giugno scorso ha ribadito la loro competenza esclusiva sulla rete scolastica, ma che in ogni caso questa espressione non sarebbe in conflitto con le indicazioni del Miur - prosegue il sindacato -. E quindi con gli effetti devastanti del dimensionamento che ha dato il là alla illecita cancellazione di oltre 2.000 istituti. Per le Regioni, in sostanza, non sarebbe stata operata alcuna arbitrarietà. Si tratta, chiaramente, di interpretazioni errate. Come quella di coinvolgere nella soppressione degli istituti non solo i dirigenti scolastici ma anche ai Dsga".
"La Legge 111 del 2011 e le norme sull'autonomia scolastica - sottolinea Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - non fanno alcun riferimento ai Direttori dei servizi generali e amministrativi: una figura professionale che quindi non doveva essere coinvolta nel dimensionamento. Ma non è solo questo l'errore: perché, infatti, si è permesso di far cadere l'autonomia delle scuole d'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, accorpandole in mega-istituti senza capo né coda, rette da dirigenze in perenne difficoltà, dal momento che nessuna disposizione lo prevedeva?".
Secondo l'Anief "il problema è che sul dimensionamento, Miur e amministrazioni periferiche continuano a dare per buoni dei criteri e dei parametri arbitrari. Continuando in tal modo a non considerare il ruolo centrale che dovrebbero avere le Regioni, le quali conoscono molto meglio, come indicato chiaramente dalla Corte Costituzionale, le esigenze dei territori, della popolazione e degli enti locali".
"Se quindi dovessero continuare a prevalere sia la linea dispotica del Miur sia la subalternità delle Regioni, l'Anief non starà di certo a guardare - evidenzia il sindacato -: il nostro sindacato è pronto a patrocinare gratuitamente dei fondati ricorsi ai Tar, con il preciso fine di annullare anche questi ultimi atti sul dimensionamento scolastico palesemente illegittimi. Non bisogna poi dimenticare che siamo di fronte ad un disagio che si va a concretizzare nei giorni in cui milioni di studenti si apprestano a scegliere gli istituti da frequentare il prossimo anno scolastico: per questo motivo, il nostro sindacato ha deciso di difendere i diritti delle famiglie".
"L'Anief, inoltre, patrocinerà, sempre gratuitamente, i ricorsi dei tanti dirigenti scolastici che a seguito della soppressione e fusione degli istituti hanno perso la titolarità. Tutelerà poi i tanti Dsga finiti in esubero - conclude la nota -. Oltre che il personale docente che si è ritrovato perdente posto e il personale Ata che ha dovuto subire un illegittimo trasferimento d'ufficio. Tutti costoro - famiglie, DS, DSGA, docenti e Ata - possono inviare le richieste di informazioni sui ricorsi da attuare contro il dimensionamento del prossimo anno scolastico - quindi contro Miur e Regioni - scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.".
L’Anief apre un nuovo fronte, quello del dimensionamento delle scuole, puntando come al solito sul versante del contenzioso giurisdizionale.
Secondo il sindacato infatti “il Miur continua a ignorare la sentenza della Corte Costituzionale n. 147/2012: per il prossimo anno scolastico, ai fini della costituzione degli istituti scolastici imporrà il parametro medio di 900 alunni, che è l’ennesimo nuovo criterio illegittimo. Inoltre, applicando ostinatamente l’ormai superato comma 5 dell’art. 19 della Legge n.111/2011, provvederà alla mancata assegnazione del dirigente scolastico e del Dsga in tutti quei casi in cui gli istituti superiori non raggiungano i 600 alunni iscritti”.
Però a sbagliare non è solo il Miur, ma anche le Regioni: “dalle prime risposte pervenute all’Anief dai governatori di Marche, Toscana e Lombardia”, a seguito delle diffide inviate dal sindacato all’inizio del 2013 alle giunte di tutta Italia, “le Regioni sostengono che la Corte Costituzionale nel giugno scorso ha ribadito la loro competenza esclusiva sulla rete scolastica, ma che in ogni caso questa espressione non sarebbe in conflitto con le indicazioni del Miur”.
Per il sindacato si tratta di interpretazioni errate, come quella che riguarda i Dsga. “La Legge 111 del 2011 e le norme sull’autonomia scolastica – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - non fanno alcun riferimento ai Direttori dei servizi generali e amministrativi: una figura professionale che quindi non doveva essere coinvolta nel dimensionamento. Ma non è solo questo l’errore: perché, infatti, si è permesso di far cadere l’autonomia delle scuole d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, accorpandole in mega-istituti senza capo né coda, rette da dirigenze in perenne difficoltà, dal momento che nessuna disposizione lo prevedeva?”
Di conseguenza l’Anief annuncia che intende patrocinare (gratuitamente) i ricorsi ai Tar “con il preciso fine di annullare anche questi ultimi atti sul dimensionamento scolastico palesemente illegittimi”.
Non solo: l’Anief patrocinerà, sempre gratuitamente, anche “i ricorsi dei tanti dirigenti scolastici che a seguito della soppressione e fusione degli istituti hanno perso la titolarità. Tutelerà poi i tanti Dsga finiti in esubero. Oltre che il personale docente che si è ritrovato perdente posto e il personale Ata che ha dovuto subire un illegittimo trasferimento d’ufficio”.