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Il concorso per reclutare 11.542 insegnanti entra nel vivo. Da lunedi' cominceranno gli ''scritti'' che andranno avanti fino al 21, con sessioni mattutine e pomeridiane. Ad affrontare le prove gli 88.610 candidati che hanno superato la preselezione, ma non solo. I giudici, infatti, hanno ammesso con riserva un consistente pacchetto di ricorrenti.

Ai 500 ammessi dal Tar Lazio la scorsa settimana (su ricorso dell'Anief che aveva contestato la soglia di 35 punti stabilita per poter accedere agli scritti) si e' aggiunto, infatti, un gruppo di candidati, sostenuti dal Codacons, i quali, pur privi di abilitazione, avevano sostenuto e superato la preselezione, ma non erano stati convocati per le prove scritte: il Tar del Lazio li ha ora ammessi con riserva. E in questi giorni (forse gia' domani) - ricorda l'Anief - potrebbe conoscersi la sorte di altri 6.000 ricorrenti.

Tutti dovranno comunque rispondere a quattro quesiti a risposta aperta (tre quesiti nelle classi di concorso dove è prevista una prova di laboratorio). Ogni commissione disporra', per la valutazione di criteri definiti a livello nazionale (pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalita'). A ogni quesito verra' attribuito un punteggio da zero a dieci. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi arrivare a una votazione massima pari a quaranta, quelle composte da tre quesiti a trenta. Superano lo ''scritto'' coloro che ottengono una votazione minima pari a 28/40 (4 quesiti) e a 21/30 (3 quesiti). In queste ore gli uffici scolastici regionali stanno completando la composizione delle commissioni e non sono state segnalate criticita'. Tuttavia per il reperimento di commissari e presidenti il ministero e' stato costretto a una seconda ''chiamata'' (il primo febbraio Profumo ha emanato un'ordinanza per consentire ai direttori degli uffici scolastici regionali, in caso di mancanza di aspiranti, di ''nominare direttamente i presidenti e i componenti, assicurando la partecipazione alle commissioni giudicatrici di esperti di comprovata esperienza nelle materie del concorso''). Secondo alcuni l'incarico sarebbe di scarso appeal per l'esiguita' del compenso.

''L'idea che la correzione di un elaborato in cui sono necessarie vaste conoscenze e ottima competenza linguistica valga 50 centesimi; l'idea che un'ora di colloquio, teso ad accertare con grande senso di responsabilità a chi affidare la formazione delle generazioni future, sia retribuita con una monetina da 50 centesimi, la trovo stomachevole come lo è il compenso di poco più di duecento euro'' scrive un'insegnante 38enne in una lettera pubblicata dalla Tecnica della scuola. Al ministero precisano pero' che complessivamente ogni componente della commissione puo' raggiungere un compenso di 2.051,70 euro lordi, comprensivi della quota di 0,50 centesimi a compito corretto. Cifra che aumenta del 20% per i Presidenti. E mentre marcia la macchina organizzativa di questo concorso a cattedra, gia' si pensa al prossimo.''Stiamo lavorando per mettere il prossimo governo nelle condizioni di fare la seconda edizione'' ha detto alcuni giorni fa il ministro Profumo aggiungendo che gli scritti di quello in corso verranno corretti a marzo, poi ci sara' la seconda prova e gli insegnanti vincitori prenderanno servizio con l'anno scolastico 2013-14.

Fonte: ANSA

 

I non abilitati che avevano sostenuto (e superato) il test di preselezione per il concorso della scuola possono accedere alla prova scritta. Lo ha deciso la III sezione bis del Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dal Codacons per conto di un gruppo di aspiranti docenti.

«Considerato che le prove scritte, come dal diario pubblicato dal Miur, prenderanno avvio il giorno 11 febbraio 2013 - scrivono i giudici -; ritenuto che sussistono i presupposti ex art. 56 per l'ammissione con riserva dei ricorrenti atteso che la prima camera di consiglio utile per la discussione della domanda cautelare proposta con l'istanza è prevista per il 21 febbraio 2013, vale a dire in data posteriore a quella in cui avrà inizio la prova scritta, accoglie la domanda cautelare monocratica ai fini della ammissione con riserva dei ricorrenti».

In pratica, dunque, il Tar ha deciso di permettere ai candidati senza abilitazione all'insegnamento di partecipare al concorso perché ritiene che sussistano i presupposti per la loro partecipazione. «Ora - commenta il Codacons - i candidati che avevano aderito al ricorso promosso dal Codacons, non solo hanno visto riconosciuti i propri diritti, ma potranno, al pari degli altri partecipanti, sostenere le prove scritte nonostante non siano stati convocati dal ministero dell'Istruzione».

Resta aperto il fronte degli aspiranti docenti con punteggio 30-34,5. Oltre alla partita dei non abilitati, c'è un altro fronte aperto su cui si è in attesa della pronuncia del Tar: quello degli aspiranti insegnanti che al test di preselezione hanno ottenuto un punteggio compreso tra 30 e 34,5. Questi soggetti sono stati esclusi perché per superare la prova era necessario - secondo il bando del Miur - ottenere un punteggio di 35 punti. Contro questo aspetto del bando l'associazione sindacale Anief ha proposto ricorso al Tar. Il primo responso, favorevole al candidato, è arrivato nei giorni scorsi. Adesso si attende che i giudici si pronuncino per gli altri 5mila esclusi.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

Parere favorevole della Camera ma con condizioni su punteggi diversificati tra TFA ordinario e speciale, riconoscimento del servizio dell'a.s. 2012/13, avvio corsi anche per strumento musicale, riconoscimento valore abilitante diploma magistrale. Uil e Cisl ritengono che il Ministro possa avviare da subito il provvedimento. Anief: apertura alle graduatorie ad esaurimento. PDL assente perchè ritiene ingiusto il provvedimento.

Tfa speciali: il parere favorevole della Camera. Osservazioni sui punteggi della II fascia di istituto, diplomi magistrale, servizio a.s. 2012/13, corsi per strumento musicale
red – Ieri la VII Commissione Cultura della Camera ha espresso parere favorevole alla modifica del dm 249/10 per permettere l'avvio di percorsi destinati a docenti che possano vantare determinati requisiti di servizio. Assente il gruppo PDL, la discussione è stata serrata. Il parere è accompagnato da numerose condizioni e osservazioni sui requisiti e sulle modalità del corso. Spetta adesso al Governo accettarle o meno.

Tfa speciali. Per Anief necessario requisito 360 giorni e inserimento in graduatoria ad esaurimento con 3 punti in più per TFA ordinario
Ufficio Stampa Anief – Con il sì, seppure condizionato, emesso dalla VII Commissione Cultura della Camera, finalmente anche il Parlamento si è espresso a favore dell'avvio dei Tfa speciali. Per la scuola italiana è una bella notizia: potranno abilitarsi all'insegnamento almeno 50.000 docenti.

TFA speciali. PDL non ha partecipato alla seduta perchè è un provvedimento ingiusto
Nel comunicato successivo al parere favorevole della Commissione Istruzione della Camera Elena Centemero Responsabile Nazionale Scuola, Universita' e Ricerca PdL lascia al Ministro Profumo la responsabilità di tale scelta.

TFA speciali: ora il Ministro emani rapidamente il decreto attuativo
UIL – Dopo il parere favorevole espresso oggi dalla Camera in merito al decreto predisposto dal Governo che istituisce i Tfa riservati, parere che si aggiunge a quello già espresso dalla Commissione Istruzione del Senato e dal Consiglio di Stato, il ministro ora deve emanare rapidamente il decreto.

Coscia (PD): sì ai TFA speciali. Condizioni: no a disparità tra TFA ordinari e speciali. Sì al valore abilitante del diploma magistrale
Maria Coscia capogruppo del PD in VII commissione – "Nella seduta di oggi della Commissione Cultura è stato dato un parere favorevole con condizioni al decreto ministeriale sui TFA speciali"

Russo (PD): votato parere favorevole al decreto sui TFA speciali ma con precise condizioni per inserimento in II fascia delle graduatorie di istituto
Ufficio Stampa – Oggi in occasione della seduta della commissione cultura della Camera il PD era presente con tutti i propri componenti, nessuno escluso. E ci è dispiaciuto notare l'assenza di molti colleghi ed in particolare di interi gruppi come il Pdl.

Cisl: bene il parere positivo sui “TFA speciali”
Cisl Scuola - La partita è delicata e importante, perché nel passaggio ai nuovi percorsi di formazione alla docenza non si può non tener conto di chi si è laureato da tempo, non ha avuto opportunità di abilitarsi, magari ha accumulato lavoro da precario e rischia ora di vedersi tagliar fuori da opportunità che è doveroso concedergli.

VII Commissione Cultura della Camera dei deputati: parere favorevole per i TFA speciali
Valeria Bruccola (Direttivo nazionale Adida) – Dopo giorni di attese e di confusione è arrivato il parere della VII Commissione della Camera dei Deputati sulla bozza di modifica del Decreto sulla formazione iniziale docenti.

Fonte: Orizzonte Scuola

 

Il giorno dopo il parere positivo sui ‘TFA speciali’ dato dalla commissione Cultura della Camera i sindacati esprimono soddisfazione.

La Uil scuola sollecita tempi stretti per il loro avvio, e invita l’attuale ministro a “emanare rapidamente il decreto”. Più cauto Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola, che allarga il discorso ad altri temi: “Formazione iniziale, nuove forme di reclutamento che assicurino qualità e trasparenza, stabilizzazione del lavoro e salvaguardia dei diritti di chi è nelle graduatorie a esaurimento: sono le questioni su cui chiederemo da subito un serrato confronto col nuovo governo e il nuovo ministro”.

Sui contenuti e sull’ampiezza del provvedimento però gravano alcune incognite. L’Anief è già sul piede di guerra: “l’accesso deve essere consentito anche ad una serie di figure professionali rimaste sinora ingiustamente escluse. Come quelle degli oltre 8.000 docenti oggi privi di titolarità: lo Stato deve dare loro la possibilità di poter accedere, sempre se in possesso del titolo utile, ad una nuova abilitazione e senza costi aggiuntivi”. Non solo. Sempre l’Anief chiede che anche i dottori di ricerca siano ammessi ai Tfa speciali: “Se i dottori di ricerca hanno titolo ad essere inseriti nei ruoli dirigenti dello Stato, perché gli viene ora negato di poter fare i docenti della scuola pubblica?”

C’è poi la questione della ‘precedenza’ che gli abilitati con il Tfa ordinario dovrebbero avere rispetto agli ‘speciali’ nelle graduatorie di istituto. Altro tema che non mancherà di suscitare discussioni.

Il provvedimento è insomma complesso e non privo di criticità. Il Pd ha chiesto che se ne occupino il nuovo governo e il nuovo ministro.

Fonte: Tuttoscuola

 

"E' un'Italia a due velocita' quella che il Miur ha registrato in questi giorni per determinare il numero di addetti del prossimo anno scolastico. Da una parte c'e' il Centro-Nord, che si contraddistingue per gli aumenti costanti delle iscrizioni degli alunni, con delle regioni, come la Lombardia e l'Emilia-Romagna, dove l'incremento annuo e' anche di decine di migliaia di allievi ed in cinque anni si sono registrati quasi 200mila iscritti in piu' (con un incremento medio del 5% circa di alunni). Dall'altra c'e' il Sud, dove nell'ultimo quinquennio si sono persi per strada quasi 95mila alunni. I quali rappresentano una riduzione del 4,8%, con la primaria a preoccupare maggiormente, visto che il saldo negativo e' di oltre 41 mila iscritti (-5,8%)". Lo afferma in una nota l'Anief. 

"Molise, Basilicata e Calabria rappresentano i casi peggiori, con riduzioni che si attestano tra il 7% ed il 9%. Mentre negli istituti superiori la flessione ha addirittura superato il 10%. Desolante anche il resoconto delle Isole, dove dal 2007/08 ad oggi mancano all'appello 53mila alunni in meno (-5,9%)", spiega il sindacato, che parla di "dati inequivocabili, che non possono in alcun modo far giungere a conclusioni positive e rassicuranti.
Prima di tutto perche', nonostante siano passati piu' di 150 anni dall'Unita' d'Italia, ancora rimane irrisolto il problema del troppo diverso sviluppo delle aree del Paese".

"Se non si inverte la tendenza, almeno a livello scolastico, il Meridione sembra sempre piu' condannato all'eutanasia – sostiene Marcello Pacifico, presidente dell'Anief -. E' evidente che se non si attua con urgenza un serio piano di sviluppo economico - continua il rappresentante del giovane sindacato - il nostro Paese e' destinato, almeno a livello di istruzione, a separarsi. Con il Nord che guarda sempre piu' da vicino l'Europa, mentre il Sud non riesce nemmeno a garantire il diritto allo studio".

Quanto alle cause, l'ufficio studi dell'Anief ritiene che "non possa essere ininfluente il fenomeno della forte riduzione del tasso demografico. A cui si aggiunge quello dei flussi migratori. Entrambi, di sicuro, penalizzano il Meridione. Ma c'e' dell'altro: assieme a certi andamenti, che potremmo definire 'fisiologici', si deve registrare il colpevole fenomeno dei mancati investimenti da parte dello Stato, della scarsita' delle idee e delle risorse messe a disposizione dal Governo centrale".

"Con i cittadini del Meridione e delle Isole - continua Pacifico - che si sono ritrovati in un inconcepibile stato di abbandono e di solitudine, contro i quali ben poco puo' fare anche l'Unione Europea. La quale ha sempre cercato, nello stesso periodo, di stimolare i Paesi membri, indicando l'esigenza di raggiungere delle percentuali nazionali sulla dispersione scolastica sempre piu' modeste. Anche perche' e' storicamente provata, oltre che confermata di recente dall'Istat, la forte associazione tra poverta', bassi livelli di istruzione, modesti profili professionali ed esclusione dal mercato del lavoro".

Fonte: Italpress

 

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

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I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti