L’ordine è stato accompagnato dalla nomina di un commissario ad acta, al fine di sovraintendere a tutte le operazioni a carattere esecutivo nella persona di un dirigente del ministero, cosicché possa essere assicurato il rispetto del diritto. A distanza di quattro anni dalla questione “pettine” cambiano i Governi ma non il risultato: il sindacato autonomo vince sempre. Stavolta i diplomati magistrali che hanno presentato domanda al tribunale amministrativo nel 2014 per l’inserimento nelle liste dei precari, utili alla stipula dei contratti a tempo determinato e indeterminato come docenti della scuola pubblica, devono essere inseriti e immessi in ruolo. Questo è il risultato di quattro decreti monocratici emessi ieri dal Consiglio di Stato, nonostante il Parlamento blindi ancora le GaE.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): ancora una volta siamo riusciti a far rispettare i principi costituzionalmente protetti, che avrebbero dovuto garantire l’immissione in ruolo del personale selezionato e idoneo, proprio nel momento in cui il Parlamento cerca di blindare le graduatorie ad esaurimento proponendone una proroga dell’aggiornamento ancora per un triennio .
Anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, scivola sulla questione delle GaE, esattamente come accadde quattro anni fa alla collega Maria Stella Gelmini. La vicenda è nota: dopo il decreto del Presidente della Repubblica, i diplomati magistrali che avevano conseguito il titolo prima del 2001 avevano diritto all’inserimento nelle ex graduatorie permanenti, oggi graduatorie ad esaurimento. Per questa ragione, l‘Anief aveva consigliato ai diplomati magistrali, che hanno conseguito il titolo ante 2001, durante lo scorso aggiornamento del 2014 di presentare domanda. In migliaia avevano chiesto al Miur l’inserimento in GaE. Ed ora la linea sindacale viene accolta dai giudici.
Anief, grazie alla consulenza legale del proprio studio legale patrocinato dagli avvocati De Michele, Galleano, Ganci, Miceli e Sponga, aveva ottenuto in Consiglio di Stato le ordinanze numero 5493/15 - 3900/15, 5497/15 - 3951/15, 5490/15 - 3901/15, 5495/15 - 3952/15, che ordinavano l’inserimento dei duemila ricorrenti nella terza fascia delle GaE e, di conseguenza, nella prima fascia delle graduatorie d’istituto.
Da viale Trastevere, nonostante un’esplicita richiesta dell’Anief, non hanno ottemperato all’ordine del giudice al punto di costringere il sindacato ad adire nuovamente il tribunale per la corretta esecuzione delle ordinanze. Così, con i decreti emessi nella giornata di ieri, numeri 498, 499, 500, 501, a distanza di quattro anni dal commissariamento del ministero guidato allora da Maria Stella Gelmini, stavolta è toccata all’onorevole Stefania Giannini: il giudice ha ordinato al Miur resistente di “convocare gli odierni istanti ai fini della possibile individuazione quali destinatari delle proposte di stipula dei contratti a tempo determinato e a tempo indeterminato”. L’ordine è stato accompagnato anche dalla nomina di un commissario ad acta al fine di sovraintendere a tutte le operazioni a carattere esecutivo nella persona di un dirigente del ministero cosicché possa essere assicurato il rispetto del diritto.
Dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief: “ancora una volta il giovane sindacato si dimostra interprete del rispetto di principi costituzionalmente protetti, che avrebbero dovuto garantire l’immissione in ruolo del personale che da anni ha un’abilitazione idonea all’assunzione nella pubblica amministrazione, proprio nel momento in cui il Parlamento cerca di blindare le graduatorie ad esaurimento proponendone una proroga dell’aggiornamento ancora per un triennio”.
“Questa decisione del Consiglio di Stato, inoltre, avvalora le richieste dell’Anief ai senatori, dopo aver tentato invano alla Camera, sul disegno di legge ‘mille proroghe’ su una riapertura immediate delle GaE per tutto il personale in possesso dell’abilitazione. Il commissariamento del ministero guidato dall’onorevole Giannini, analogamente a quanto avvenuto quattro anni orsono, dimostra che il rispetto del diritto esula dalla pretesa dei contendenti. Ora – conclude Pacifico -, si proceda immediatamente alle immissioni in ruolo e alla stipula dei contratti di supplenza al personale avente diritto senza arrecare nuovi danni erariali alle casse dello stato”.
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