Preclusa la votazione di emendamenti e ordine del giorno. I sindacati che hanno firmato il vago accordo del 24 aprile a Palazzo Chigi, da Anief ritenuto insufficiente per risolvere il problema del precariato, ora scrivono al premier Giuseppe Conte e scoprono che prima di dicembre niente potrà essere approvato in un provvedimento legislativo. Si conferma, quindi, l’italica lentezza delle procedure concorsuali nella scuola pubblica italiana.
Marcello Pacifico (Anief): Intanto inizierà un nuovo anno scolastico con molte decine di migliaia di posti vacanti e disponibili ancora una volta dati in supplenze. E anche tante convocazioni per l’assegnazione delle cattedre che andranno deserte, durante le prossime immissioni in ruolo, per via della mancata riapertura delle GaE e dell'assunzione su graduatorie nazionali degli idonei dei concorsi ordinari e riservati.
Doccia fredda per i sindacati, ai quali Anief aveva detto di non fidarsi: il nulla di fatto su reclutamento e abilitazioni, a seguito della mancata inclusione, nel decreto crescita e nell’ultimo Consiglio dei ministri, dei corsi Pas, dei concorsi riservati ai precari storici e a varie misure da attuare con urgenza per risollevare il reclutamento, sta compromettendo il futuro professionale di decine di migliaia di docenti. Oltre a mettere ancora di più a rischio il regolare avvio del nuovo anno scolastico.
IL COMMENTO DEGLIN ALTRI SINDACATI
“Evidentemente – commentano ora i sindacati maggiori - non vi è stato in Consiglio dei Ministri un sufficiente coordinamento, il che chiama in causa direttamente le responsabilità del Presidente del Consiglio. A questo punto non possiamo non ricordare al Premier gli impegni assunti, a nome del Governo da lui presieduto, con la sottoscrizione dell’intesa del 24 aprile a Palazzo Chigi”.
TUTTO FERMO
Si complica, così, sempre di più il percorso che porta all’avvio regolare del nuovo anno scolastico. In queste condizioni, con i corsi abilitanti in alto mare, i concorsi riservati a chi ha svolto un minimo di supplenze che non si sbloccano e che comunque avrebbero lasciato fuori due precari storici su tre, l’ostinazione del ministero dell’Istruzione a non aprire le GaE a tutti gli abilitati, né ad utilizzare le graduatorie d’istituto per immettere in ruolo, laddove tutte le altre sono esaurite, ci stiamo accingendo a vivere un’estate da supplenze record.
VERSO IL RECORD DI SUPPLENZE
Anief ne aveva ipotizzate, diverse settimane fa, quasi 200 mila. “Se il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti aveva intenzione di entrare nella storia della scuola italiana per un record – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci è riuscito in pieno. Solo che si farà per il record nazionale di supplenze annuali e non è proprio quello che lui voleva. Inoltre, di questo andare, ci stiamo accingendo ad avere 300 mila cattedre da coprire con assunzioni entro il prossimo biennio. Rimane tanta rabbia, perché tutto questo poteva evitarsi, se solo al ministero dell’Istruzione ci avessero dato retta”, conclude Pacifico.
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