La Legge di Bilancio di fine anno lascia l’istruzione pubblica in balìa delle ingiustizie prodotte dalla riforma Renzi-Giannini e di aumenti contrattuali ridicoli, quasi fossero delle “mance” da elargire dopo sette anni di blocco. La piattaforma rivendicativa della giornata di protesta è quanto mai ampia.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): mai i motivi del dissenso avevano raggiunto una consistenza così forte. Abbiamo una serie di obbrobri normativi da cancellare: per questo motivo, abbiamo presentato oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità 2017.
Il comportamento del Governo sulla scuola pubblica, con una Legge di Stabilità 2017 fortemente lontana dal risolvere i problemi dell’istruzione italiana, non lasciano altra soluzione: per l’intera giornata di lunedì 14 novembre è stato indetto lo sciopero nazionale, con contestuale manifestazione in piazza Montecitorio. Ad organizzare la giornata di sciopero e la contestazione di piazza a Roma è il sindacato Anief, secondo cui la legge di bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri ha confermato la mancanza di volontà da parte del Governo di rimediare agli innumerevoli errori contenuti nella riforma della scuola, la Legge 107/2015, e di tornare a valorizzare il personale della scuola, docenti e Ata a cui invece, ancora una volta, si nega uno stipendio dignitoso, almeno pari al costo della vita, dopo quasi sette anni di un indegno blocco contrattuale.
La lunga piattaforma sindacale contiene i motivi della protesta: si va dalla mancata stabilizzazione dei docenti delle graduatorie d’Istituto sino all’inserimento nelle GaE del personale abilitato dopo il 2011 e dei diplomati magistrale. Occorre, inoltre, un nuovo piano straordinario di assunzioni che stabilizzi coloro che hanno già lavorato, come docenti o Ata, oltre tre anni su posti liberi; è necessario, poi, consentire ai neolaureati di accedere alla terza fascia delle graduatorie d’Istituto e ai Concorsi a cattedra nonché raggiungere la parità di diritti tra personale di ruolo e a tempo determinato, attraverso l’estensione ai precari degli scatti stipendiali e del bonus 500 euro per l’aggiornamento.
In tema di permessi e malattia, bisogna garantire una volta per tutte e a tutti le medesime opportunità e modalità di fruizione nonché aprire ai precari la partecipazione al prossimo Concorso per Dirigenti scolastici, se in possesso del requisito dei 5 anni di servizio; urgono, poi, i concorsi per Dsga e come Coordinatore dei servizi di segreteria. Riguardo l’ultimo Concorso docenti, è necessario superare il tetto del 10% degli idonei e consentire lo scorrimento delle graduatorie di merito per il 50% delle assunzioni i cui ruoli, peraltro, restano da garantire subito ai vincitori rimasti senza posto. Va tolto, poi, il vincolo triennale sulla provincia di immissione in ruolo e garantito per intero il servizio pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera; va riconosciuto, allo stesso modo, l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, in quanto lavoro usurante, senza alcuna distinzione di ordine e grado; urge, infine, rispettare i diritti degli studenti disabili con più docenti di sostegno e adeguare l’organico di fatto all’organico di diritto.
“Il dissenso del popolo della scuola, studenti compresi, - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – ha raggiunto livelli record: si va dalla mancata stabilizzazione di oltre 100mila docenti abilitati e Ata con lungo servizio alle spalle, a cui si continua a mancare di rispetto, a un blocco del contratto che viola contemporaneamente la Costituzione, il diritto europeo e le sentenze dei tribunali, sino a un precariato professionale esteso a tutto il personale, dal momento in cui sono stati istituti gli ambiti territoriali con la chiamata diretta da parte dei Dirigenti scolastici. Per non parlare della retribuzione inadeguata che si continua a dare a chi si occupa dell’educazione dei nostri figli”.
“Allo stesso modo, è necessario ripristinare il diritto del personale docente neoassunto o in mobilità a domanda o d’ufficio a ottenere e mantenere la titolarità su scuola e non, come introdotto con la ‘Buona Scuola’, su ambito territoriale, che comporta spostamenti ‘coatti’ anche a centinaia di chilometri e dopo 40 anni di onorato servizio. Questi obbrobri normativi vanno cancellati, con norme modifiche da adottare nella versione definitiva della Legge di Stabilità 2017. È sempre più impellente, ancora, mettersi alle spalle l’esperienza della chiamata diretta che, oltre ad essere inadeguata al pubblico impiego, ha evidenziato seri problemi di gestibilità in occasione delle immissioni in ruolo. Per questi e altri motivi, abbiamo indicato ai parlamentari la strada da percorrere, presentando alla Camera oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità 2017”.
Per far valere questi e altri diritti dei lavoratori della scuola, ricordiamo che Anief organizza lo sciopero nazionale per lunedì prossimo 14 novembre, con presidio a Montecitorio dalle ore 8.00 alle ore 13.00. Sono previsti pullman gratuiti per raggiungere il posto e aggiungersi ai manifestanti. Per partecipare, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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