Il Tar dell’Umbria dà ragione ai legali Anief e riconosce il diritto ad assegnare la corretta attribuzione delle ore di sostegno agli allievi con problemi di apprendimento anche nelle istituzioni scolastiche non pubbliche. La sentenza rientra nell’iniziativa Anief ‘Sostegno, non un'ora di meno!’ e giunge con un provvedimento cautelare, con cui il giudice prescrive l'avvio di tutta la procedura prevista dall'attuale normativa, perché sia 'propedeutica all'assegnazione dell'insegnante di sostegno secondo le modalità richieste (n. 24 ore settimanali)' in modo da poter rispettare il diritto dell'alunno al completo monte ore con il docente specializzato, previsto per la sua specifica situazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è una nuova grande vittoria per il nostro sindacato che, ancora una volta, ha agito con estrema efficacia a tutela dei diritti degli alunni più deboli. Spendersi, come facciamo noi, in favore del rispetto del corretto monte ore con il docente di sostegno da attribuire a ogni alunno, significa muoversi a tutela di quei fondamentali diritti all'istruzione e all'integrazione sanciti nella Carta costituzionale italiana.
Nella scuola italiana cade un altro tabù: gli alunni disabili o con problemi di apprendimento hanno i medesimi diritti dei compagni normodotati, anche quando sono iscritti nelle scuole paritarie. A riconoscerlo è stato il Tar dell’Umbria, con un provvedimento cautelare emesso a favore di un allievo iscritto a un istituto non pubblico: il giudice ha prescritto l'avvio di tutta la procedura prevista dall'attuale normativa, perché sia “propedeutica all'assegnazione dell'insegnante di sostegno secondo le modalità richieste (n. 24 ore settimanali)”, in modo da poter rispettare il diritto dell'alunno al completo monte ore con il docente specializzato da assegnare per la sua specifica situazione.
La sentenza giunge dopo le tante vittorie ottenute dall’Aneif presso i Tribunali Amministrativi Regionali di tutta Italia, già in favore degli alunni iscritti presso le scuole pubbliche. Stavolta, avvalendosi del patrocinio degli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida Mendicino e Maria Francesca Genova, l’organizzazione sindacale ha chiesto e ottenuto di cancellare una diversità di trattamento che non aveva motivo di esistere.
Il quadro normativo vigente, infatti, è tale da evidenziare la necessità che l’amministrazione eroghi il servizio didattico in modo da assicurare le misure di sostegno necessarie per permettere che il disabile sia messo effettivamente in grado di fruire del percorso d'istruzione, prescindendo dal tipo di scuola frequentata: quindi, per quanto specificamente attiene alla presenza dell’insegnante di sostegno, le ore di docenza specializzata vanno assicurate nel rapporto ritenuto necessario attraverso il Pei (il Programma educativo individualizzato), con riferimento alle specifiche e singole esigenze del minore. Premesso questo, il Tar dell’Umbria non ha fatto altro che uniformarsi a tale assunto, ritenendo utile procedere immediatamente “al fine di assicurare all’alunno la richiesta e necessaria assistenza educativa”.
La sentenza arriva ancora una volta grazie all’operato dell'Anief che da anni promuove l'iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!” che si conferma nel tempo come saldo punto di riferimento per tutte quelle famiglie in difficoltà che non vedono rispettati i diritti dei propri figli alla corretta integrazione scolastica e all'accesso all'istruzione in situazione di parità.
“Il successo conseguito anche in favore degli alunni iscritti nelle scuole paritarie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - si pone a suggello del grande lavoro svolto in questi anni: costituisce una nuova grande vittoria per il nostro sindacato che, ancora una volta, ha agito con efficacia a tutela dei diritti degli alunni più deboli. Spendersi come facciamo noi, di concerto con i nostri legali, in favore del diritto al corretto monte ore di sostegno da attribuire a ogni singolo alunno, significa muoversi a tutela di quei fondamentali diritti all'istruzione e all'integrazione sanciti nella nostra Carta costituzionale”.
“Fino a quando, in sede di attribuzione del monte ore di sostegno, gli alunni in difficoltà si vedranno attribuito un numero inferiore di ore rispetto a quanto effettivamente previsto per la loro corretta tutela, il nostro sindacato non si risparmierà e continuerà a offrire la propria assistenza legale qualificata per sanare tutte le illegittimità poste in essere a loro discapito”, conclude il sindacalista Anief-Cisal.
Anief ricorda che, in caso di inadempienze sul sostegno, le segnalazioni (da parte delle famiglie, dei docenti e dei dirigenti scolastici) possono essere inviate al sindacato scrivendo una e-mail al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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