L’amministrazione chiede solo ora ai dirigenti scolastici, nel giorno in cui molte scuole hanno ripreso l’attività didattica, da far pervenire i numeri degli alunni e del personale positivo al Covid-19. Secondo l’Anief questo monitoraggio, richiesto dalla direzione generale del Dicastero di viale Trastevere, è la dimostrazione che si è tornati in classe praticamente al buio e questo è da irresponsabili, perché avviene mentre contiamo 220mila contagi nel Paese.
Una sanzione da 100 euro “una tantum” per chiunque compia 50 anni entro il 15 giugno prossimo, non solo lavoratori, che dal 1° febbraio prossimo non saranno in regola con l’obbligo vaccinale: a prevederlo è il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri che impone nuove regole nella gestione del Covid. Fonti di Palazzo Chigi assicurano che la sanzione si applicherà una volta sola. “Può essere anche una somma simbolica, ma non è comunque lo stesso accettabile – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché anziché migliorare le strutture e l’organizzazione, si continua a pensare che le limitazioni, le sospensioni e le punizioni possano essere la soluzione al problema del Covid-19. Come abbiamo fatto con il Green Pass e l’obbligo vaccinale, impugneremo anche questa sanzione che reputiamo altrettanto illegittima: con i legali di Radamante la faremo annullare, come lo stesso obbligo vaccinale per gli over 50 rivolto a tutti i cittadini italiani e residenti stranieri, magistrati inclusi”.
Anche i presidi si dicono d’accordo con la richiesta formulata dall’Anief, già a Natale, sulla necessità di riprendere la scuola con la dad: più di 2mila hanno infatti aderito all’appello rivolto da un gruppo di dirigenti scolastici al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe. Sostengono, a ragione, che si tratti di una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi. “I dirigenti scolastici ci danno ragione, perché si rendono conto pure loro che non ci sono le condizioni per riaprire le classi in sicurezza. Se a pensarla così sono pure i collaboratori dei dirigenti scolastici e gli stessi studenti forse il Governo, i ministeri coinvolti e il Cts dovrebbero porsi qualche dubbio”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
ANIEF avvia i ricorsi contro l’estensione dell’obbligo di super green pass, riservato ai vaccinati e a chi è guarito dal Covid-19, al personale amministrativo e ai docenti delle Università. Adesioni gratuite sul portale ANIEF entro il 31 gennaio 2022.
Crescita costante dei contagi in tutta Italia: per Anief la scuola non può ripartire in presenza. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, ha affermato che “il governo autorizza la dad 50% e almeno al 50% la didattiche in presenza nella scuola superiore, ma questo non basta per impedire i conteggi. È una misura sbagliata in primo luogo perché la maggior parte della popolazione studentesca non vaccinata è proprio nella scuola dell'infanzia, nella scuola elementare e ancora nella scuola media e poi in secondo luogo perché comunque le classi sono sovraffollate anche in questi ordini e gradi di istruzione e quindi significa comunque andare a mettere a rischio la salute dei lavoratori. Noi come Anief lanciamo un appello al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: gli stiamo inviando una lettera con cui chiediamo di utilizzare la dad al 100%. Se non dovesse accadere il governo sarà responsabile dei conteggi che ci saranno nelle singole scuole, quindi nei confronti del personale, ma anche degli studenti e delle loro famiglie”.