Anief ha posticipato i termini del ricorso presso il Tar Lazio per chiedere l’annullamento e la disapplicazione della normativa che impone l'obbligo vaccinale per il personale scolastico. Per aderire cliccare qui
Possono aderire al ricorso i docenti e il personale Ata, precari e di ruolo, che vogliono contestare l'obbligo vaccinale per il personale scolastico. Per aderire al ricorso promosso da Anief cliccare qui; possibile aderire fino al 31 gennaio.
Potrebbero essere approvate domani, via decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, le nuove norme sulle quarantene e i tamponi da attuare sugli alunni e il personale scolastico: il Governo, nel giorno in cui il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi incontrerà i sindacati rappresentativi, dovrà valutare e decidere sulla proposta delle Regioni che hanno messo davanti ai ministri Bianchi e Speranza l'inapplicabilità del protocollo sul tracciamento nelle scuole entrato in vigore dal 6 novembre con buone intenzioni, ma che, come conferma La Repubblica, “non funziona”. Premesso che le modifiche si applicherebbero dalla primaria in su, la novità più rilevante è che con un caso positivo in classe i compagni rimarranno tutti in presenza (in "auto-sorveglianza") per essere chiamati al tampone a 10 giorni. Con due casi Covid in classe, “la frequenza rimarrebbe solo per i vaccinati con ciclo completo, in base all'età, e i guariti negli ultimi tre mesi, sempre con tampone a 10 giorni; per gli altri è prevista la quarantena, dunque lezioni in Dad. Con tre casi o più sono le Asl a gestire i focolai valutando la sospensione dell'attività per tutti. Salta dunque il doppio tampone”.
Il Governo non ha alcuna intenzione di seguire l’esempio del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che vuole tenere le scuole chiuse e approfittare del mese di gennaio per procedere con la vaccinazione dei più piccoli: il premier Mario Draghi e il ministro Patrizio Bianchi “hanno assicurato la scuola in presenza nonostante l’aumento importante di contagi da Covid”. A La Repubblica, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, si dice possibilista su un possibile slittamento del rientro in classe: “Al limite possiamo ragionare di una settimana, allungando però le lezioni a giugno, non dobbiamo privare i nostri ragazzi di un singolo giorno di scuola”.
Con il nuovo anno, a seguito delle ultime sentenze dei tribunali, si dovranno applicare delle norme che permettano di immettere in ruolo in modo automatico tutti i supplenti, docenti e Ata, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio: a dirlo, durante un intervento a Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista ha ricordato che pochi giorni fa “la Corte Costituzionale ha stabilito ancora una volta, se ce n’era bisogno, che è possibile stabilizzare il personale del pubblico impiego” e che quindi assumere i supplenti serve anche a fermare il malcostume dell’abuso dei contratti a termine.
L’inizio del nuovo anno coincide con il compimento del decennio di battaglie vinte dal giovane sindacato rappresentativo nei tribunali nazionali ed europei a tutela di migliaia di lavoratori del comparto Istruzione e non solo. Ecco, in ordine cronologico, le fondamentali sentenze ottenute dall’Anief innanzi alle giurisdizioni superiori: Corte di Giustizia Europea, Corte Costituzionale, Suprema Corte di Cassazione e Consiglio di Stato.