Quest’anno per diverse migliaia di docenti e Ata sarà dura tornare al Sud per le feste di Natale: alle spese per vitto e alloggio, che in certi casi superano i mille euro al mese, dovranno infatti sommare il costo del viaggio e non si tratta di “briciole” perché uno solo biglietto di andata, per esempio verso la Sicilia, difficilmente è al di sotto delle 400 euro. A scriverlo è oggi Orizzonte Scuola: la rivista specializzata, dopo avere svolto un’indagine sui lavoratori della scuola fuori sede e scoperto che “alla fine spendono per le spese ordinarie (affitto o mutuo, trasporti, utenze, spese alimentari) quasi l’intero stipendio”, stamane ha pubblicato un secondo studio, dal quale risulta che “per i lavoratori del Sud che lavorano al Nord, tornare in famiglia per le feste natalizie diventa sempre più difficile a causa dei prezzi elevati dei biglietti aerei nelle principali tratte del territorio. E se alcuni decidono di faticare con treni e viaggi in auto, molti invece preferiscono rinunciare”.
Anief ribadisce che quello di cambiare le regole sulla mobilità, con l'abolizione dei vincoli incostituzionali che ad oggi negano il diritto alla famiglia, è un obiettivo da centrare a tutti i costi: negare il diritto alla famiglia in cambio di una continuità didattica tutta da dimostrare e lasciando i precari della scuola con stipendi da fame, privi di indennità che in altri comparti di lavoro sono concessi, è una condizione non più tollerabile, contro la quale stiamo agendo su più fronti, ad iniziare da appositi emendamenti nella Legge di Bilancio fino alla possibilità di ricorrere al giudice con l’azione legale affidata a legali individuati dallo stesso sindacato autonomo.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “il voler confermare i vincoli alla mobilità, a prescindere, viola il diritto a ricongiungersi alla famiglia: è una decisione che in presenza di posti liberi diventa un vero sopruso. Allo stesso modo, bisogna ripristinare le assegnazioni provvisorie annuali dopo aver ottenuto il riconoscimento delle assegnazioni temporanee previste per i genitori con figli fino a tre anni. Tutto questo è tra l’altro gratuito, dal momento che la conferma del docente, curricolare o di sostegno, non garantisce il mantenimento dello stesso sulla stessa classe dell’anno passato. Apprendere, infine, che questi precari bruciano quasi il loro stipendio per vitto, alloggio e trasporti – conclude Pacifico - è una notizia che ci addolora e incita a combattere ancora più strenuamente questo stato di cose”.