Con la Nota n. 2116, il Ministero dell’Istruzione ammette che le supplenze per il primo giorno di assenza del personale potranno tornare ad essere effettuate, superando il comma 333 della Legge di Stabilità 2015 (L. 190/14 art. 1), solo tra un anno. Quando, cioè, il piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla riforma della scuola sarà portato a compimento. Per l’anno in corso le scuole si arrangeranno. E non potranno che moltiplicare i rischi di ‘culpa in vigilando’. Di cui si dovranno fare carico i dirigenti scolastici. Anche se poi, a ben vedere, il vero artefice di tutto ciò sarà lo Stato.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sono anni che si continuano a togliere insegnanti dalle classi. Ora si arriva a fare cassa anche mettendo a repentaglio la sicurezza dei bambini. Le situazioni più pericolose, infatti, riguardano gli oltre due milioni e mezzo di alunni della scuola dell’infanzia e primaria: nei casi in cui si verificassero situazioni incresciose, derivanti dalla mancata presenza del docente, i genitori degli alunni sapranno con chi andare a prendersela.
L’anno scolastico appena iniziato si prospetta sempre più a rischio caos, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e primarie. Perché con la Nota n. 2116 del 30 settembre 2015, il Ministero dell’Istruzione ha tenuto a specificare, a proposito della Fase C delle assunzioni previste dalla riforma della Buona Scuola, che "a conclusione del piano straordinario sarà possibile provvedere alla sostituzione del personale assente anche mediante l'utilizzo dell'organico potenziato che verrà assegnato ad ogni istituzione scolastica". In sostanza, il Miur ammette che le supplenze per il primo giorno di assenza del personale potranno tornare ad essere effettuate, superando il comma 333 dellaLegge di Stabilità 2015(L. 190/14 art. 1), solo tra un anno. Quando, cioè, il piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla riforma della scuola sarà portato a compimento
Come indicato nel comma 99 della Buona Scuola, “l'assegnazione alla sede” avverrà infatti “al termine della relativa fase, salvo che siano titolari di contratti di supplenza diversi da quelli per supplenze brevi e saltuarie. In tal caso – continua il testo delle Legge 107/15 - l'assegnazione avviene al 1 settembre 2016, per i soggetti impegnati in supplenze annuali, e al 1 luglio 2016 ovvero al termine degli esami conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di secondo grado, per il personale titolare di supplenze sino al termine delle attività didattiche”.
Ciò significa, in modo inequivocabile, che la stragrande maggioranza del personale docente individuato a dicembre 2015 come destinatario dell’immissione in ruolo, a seguito delle indicazioni che i collegi dei docenti degli istituti stanno predisponendo proprio in questi giorni, prenderà servizio all’interno dell’organico potenziato solo a partire da luglio o settembre 2016.
A parte il fatto che, con questa comunicazione, il Miur ammette che l’utilizzo principale dell’organico potenziato sarà quello di mettere a disposizione delle scuola dei docenti “tappabuchi”, anche per coprire discipline diverse da quelle in cui sono abilitati, la nota ministeriale lascia in vita per un intero anno il gravissimo problema della sostituzioni del personale docente. Col risultato che, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e primarie, l’anno in corso rischia di trasformarsi in un calvario. Ricordiamo che per gli alunni di questi corsi, la presenza dell’insegnante è necessaria, ancor prima che per consentire il diritto allo studio, per mantenere la loro incolumità.
Di conseguenza, la mancata sorveglianza degli alunni, che in caso di assenza del docente non possono di certo essere ‘spalmati’ per gruppi in altre classi già al limite della capienza, non farà altro che moltiplicare i rischi di culpa in vigilando. Di cui si dovranno fare carico i dirigenti scolastici. Anche se poi, a ben vedere, il vero artefice di tutto ciò, con responsabilità indiretta, sarà lo Stato.
“Sono anni che i nostri governanti – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief – continuano a togliere insegnanti dalla classi. Basta ricordare che alla primaria con la riforma Gelmini è stato eliminato, sempre per meri motivi di risparmio, l’insegnamento a modulo con la compresenza di due docenti. Quest’anno quel modello sarebbe stato davvero prezioso, perché avrebbe, oltre che agevolato la didattica, sino al 2010 considerata il fiore all’occhiello della scuola italiana, anche tamponato questa pericolosa situazione di alunni lasciati in solitudine per un giorno in attesa che giunga il supplenti o torni il docente titolare”.
“Lo stesso accadrà per i maestre curricolari della scuola dell’infanzia, che tranne per alcune ore centrali della giornata operano in solitudine anche con 25 bambini tra i tre e i sei anni. Senza dimenticare che per questa categoria, i maestri della materna, non sono nemmeno previste assunzioni nella Fase C della Buona Scuola. Per noi è tutto chiaro, anzi cristallino. E ora anche per gli oltre due milioni e mezzo di alunni della scuola dell’infanzia e primaria: nei casi in cui si verificassero situazioni incresciose, derivanti dalla mancata presenza del docente, i genitori degli alunni – conclude Pacifico – sapranno con chi andare a prendersela”.
Per approfondimenti:
Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2015)
Organico di fatto, le tabelle per Regioni. Tagliati 2.145 posti (Orizzonte Scuola dell’8 luglio 2015)
Mancate assunzioni personale Ata, dal Miur una risposta minimale: Anief avvia il contenzioso