Anief conta si possano ancora salvare la scuola e la continuità didattica: a seguito dell’accantonamento alla Camera dei deputati di diversi emendamenti prospettati per modificare il decreto legge PA n. 44/2023, il giovane sindacato ha presentato le sue proposte per migliorare il decreto legge Enti territoriali. Sono diversi i punti: l’accesso diretto ai corsi abilitanti dei docenti “ingabbiati” e dei partecipanti ai concorsi straordinari; il reintegro dei docenti licenziati, come i dirigenti scolastici, che hanno superato la formazione e l’anno di prova; l’organico aggiuntivo ATA, indispensabile per gestire gli importanti fondi del PNRR assegnati alle scuole.
Settimana fruttuosa per i docenti e Ata che hanno fatto ricorso con Anief per difendere i propri diritti negati dall’amministrazione scolastica. In soli cinque giorni, tra il 5 e il 9 giugno, centinaia di lavoratori della scuola hanno recuperato 286 mila euro per svariate motivazioni: dalla mancata assegnazione della Carta del docente ai precari all’omessa presenza nello stipendio dei supplenti con contratti “brevi” della Retribuzione professionale docente e della Cia per gli Ata; dall’assegnazione dell’indennità sostitutiva per le ferie mai usufruite alla riformulazione della ricostruzione di carriera. Nella corsa della settimana la settimana record è quella di Ivrea, dove con la sentenza n. 205 un insegnante ha ottenuto oltre 33 mila euro di risarcimento danno, a seguito del trattamento iniquo subito durante gli anni di precariato e in sede di ricostruzione di carriera. Da segnalare anche due sentenze che, per gli stessi motivi, hanno prodotto più di 28 mila euro più interessi presso il Tribunale di Torino.
Salvare decine di migliaia di immissioni in ruolo dei docenti inserendo nel decreto legge salva-infrazioni una modifica al sistema di reclutamento che permetterebbe di assumere a tempo indeterminato sui posti comuni e di sostegno prima e seconda fascia delle Gps: senza questo provvedimento, anche quest’anno oltre la metà delle assunzioni già autorizzate andranno perse. La richiesta arriva dal sindacato Anief assieme a quella di introdurre una specifica indennità per abuso dei contratti a termine e parità di trattamento tra personale precario e di ruolo.
Le soluzioni prospettate dall’Anief per salvare la scuola e la continuità didattica sono di nuovo all’esame del Parlamento: a seguito dell’accantonamento alla Camera dei deputati di diversi emendamenti prospettati per modificare il decreto legge PA n. 44/2023, il giovane sindacato ha presentato le sue proposte per migliorare il decreto legge Enti territoriali la cui conversione in legge è in corso sempre a Montecitorio. Sono diversi i punti salva anno scolastico affrontati e sui quale si riscontra un certo interesse da parte dei deputati delle commissioni: tra questi, c’è l’accesso diretto ai corsi abilitanti dei docenti “ingabbiati” e dei partecipanti ai concorsi straordinari; il reintegro dei docenti licenziati, come i dirigenti scolastici, che hanno superato la formazione e l’anno di prova; c’è anche l’organico aggiuntivo ATA, indispensabile per gestire gli importanti fondi del PNRR assegnati alle scuole.
“Dopo le continue denunce dell’Anief per approvare le nostre modifiche – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief - in Parlamento si tratta senza sosta ed in base a quello che ci risulta sarebbero buone le possibilità di approvazione di questi e altri emendamenti. Noi continueremo fino all’ultimo a lottare anche per le immissioni in ruolo da tutte le Gps, per l’idoneità di chi ha partecipato al concorso straordinario bis con successiva stabilizzazione, per le graduatorie concorsuali da allargare a tutti gli abilitati all’insegnamento, per le abilitazioni da attivare in fretta tenendo conto di chi ha fatto tanto precariato. Tra i temi sollevati dal sindacato ci sono anche le graduatorie dell'ultimo concorso ordinario e la mobilità interprovinciale sui docenti altrimenti immobilizzati”, conclude il sindacalista Anief.