I docenti non di ruolo con 36 mesi di servizio svolto dovranno mettersi di nuovo in gioco, alla pari di chi non ha alcuna esperienza di insegnamento: per loro, invece, come prevista dalla normativa UE, il Miur avrebbe dovuto dedicare una sessione riservata, per l’accesso sul 40% dei posti vacanti. E non vengono adeguatamente valorizzate nella valutazione finale, sia le abilitazioni conseguite a numero programmato. Non hanno modo di gioire neppure i giovani laureati che aspirano all’insegnamento, non ammessi alla selezione perché non abilitati. Come risultano delusi i docenti già di ruolo che intendono cambiare materia o grado di scuola, i quali, pur in presenza di sentenze definitive di Tar e CdS ottenute dall’Anief, non verranno ammessi. Eppure le sentenze su questo genere di ammissioni dicono ben altro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se le cose stanno così, non staremo a guardare e impugneremo le esclusioni illegittime. E non crediamo affatto che con il concorso si svuoteranno le Graduatorie ad Esaurimento, dove continueranno a rimanere almeno altrettanti docenti precari abilitati anche da decenni. Il tutto si svolgerà a pochi giorni dal 10 novembre, un altro precari day.
Entro fine novembre il Miur emanerà quindi l’atteso concorso a cattedra per assumere, nel prossimo triennio, 63.700 nuovi docenti: per tanti precari, tuttavia, la selezione, confermata oggi dal Sole 24 Ore, è però solo in apparenza una buona notizia. I docenti non di ruolo con 36 mesi di servizio svolto dovranno infatti mettersi di nuovo in gioco, alla pari di chi non ha alcuna esperienza di insegnamento: per loro, invece, come prevista dalla normativa europea, il Miur avrebbe dovuto dedicare una sessione riservata, per l’accesso sul 50% dei posti vacanti. Come non vengono adeguatamente valorizzate nella valutazione finale, sia le abilitazioni conseguite a numero programmato sia il servizio di almeno 180 giorni svolti come docente precario.
Allo stesso modo, non hanno modo di gioire neppure i giovani laureati che aspirano all’insegnamento, non ammessi alla selezione perché non abilitati. Risultano delusi pure i docenti già di ruolo che intendono cambiare materia o grado di scuola, i quali, pur in presenza di sentenze definitive di Tar e Consiglio di Stato ottenute dall’Anief, non verranno ammessi.
Il giovane sindacato, che ha seri dubbi sullo svolgimento del concorso sulla base delle nuove classi concorsuali, ricorda prima di tutto che l’articolo 35, comma 3-bis, lettera a del decreto legislativo 165/2001, introdotto con la Legge di stabilità 147/2013, riconosce la possibilità di indire un concorso pubblico con riserva, nel limite del 40% dei posti banditi, ai dipendenti a tempo determinato che, alla data di pubblicazione del bando, abbiano maturato almeno tre anni di servizio presso la stessa amministrazione pubblica che emana il bando di concorso. Una norma, tra l’altro, ribadita dalla Funzione pubblica, con la Circolare 5/2013, che ha disegnato il quadro normativo entro il quale le PA si devono muovere dal 2014 per l'assunzione di personale, alla luce delle novità introdotte dal Dl 101/2013. Cosa che in tale sessione concorsuale, in via di approvazione, non è avvenuta.
Inoltre se è vero che la Legge 107/2015 afferma che al concorso a cattedra possono partecipare solo gli abilitati, è innegabile che questa riserva possa valere solo dalle prossime immatricolazioni perché lede il principio di affidamento maturato da tutti coloro che sono laureati o comunque iscritti ad un corso universitario. A tal proposito, l’amministrazione non sembra aver tenuto conto delle sentenze sulla materia: se è vero, infatti, che il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, il cosiddetto Testo Unico della Scuola, a partire dall’articolo 399, limita l’accesso agli abilitati, è altrettanto vero che tale disposizione è stata superata già nel “concorsone” del 1999: una sentenza del Consiglio di Stato, infatti, stabilì che potevano partecipare anche tutti i laureati sino all’emanazione del bando di concorso. E tale pronunciamento, favorevole al libero accesso di coloro che sono in possesso del regolare titolo accademico richiesto per l’accesso al concorso, è stata di recente ribadita, sempre dal Consiglio di Stato attraverso la sentenza 15/2015, in occasione dell’ultimo concorso a cattedre con D.D.G. per il Personale Scolastico n. 82 del 24 settembre 2012. Che, non a caso, è stato aperto a tutti i laureati.
“Qualora, tali esclusioni si dovessero concretizzare, è chiaro che Anief non starà a guardare e procederà ad impugnare le esclusioni illegittime dal concorso a cattedra”, annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. “Nel corso degli ultimi mesi, Anief si è impegnato per difendere i diritti dei precari. Ad iniziare dall’aver messo a disposizione l’istanza accesso agli atti relativa all’algoritmo contestato nelle fasi B e C del piano di assunzioni. E poi producendo specifici ricorsi per la salvaguardia dei diritti dei supplenti. Stavolta non saremo da meno”.
“Il ministero dell’Istruzione – ha inoltre scritto oggi il quotidiano nazionale economico - ha chiesto formalmente l’autorizzazione all’Economia per bandire, per il triennio 2016-2018, la selezione da 63.700 cattedre riservate ai soli docenti abilitati. A cui si aggiungeranno, sempre nei prossimi tre anni, le 30mila circa stabilizzazioni di altrettanti precari delle Gae che sono rimasti fuori dal piano di quest’anno (tra questi i 23mila maestri della scuola dell’infanzia). Il bando vero e proprio è atteso entro fine novembre”.
Anief ricorda come proprio la Legge 107/15, dopo aver cancellato gli idonei delle precedente selezioni afferma anche che le graduatorie dell’ultimo concorso sono valide per un triennio: pertanto, non potrà esservi deroga al sistema del doppio canale anche se questa questione è stata messa sub judice dai legali dell' Anief
“Tuttavia, queste 30mila assunzioni – commenta ancora Pacifico – non svuoteranno affatto le Graduatorie ad Esaurimento, dove continueranno a rimanere almeno altrettanti docenti precari abilitati anche da decenni. Il tutto si svolgerà a pochi giorni da quel 10 novembre, un altro precari day, quando partirà la nuova lotteria delle assunzioni per gli oltri 55mila che ad agosto hanno presentato domanda di partecipazione al piano straordinario previsto dalla Buona Scuola, sempre sotto la spada di Damocle del giudizio dei ricorsi pendenti presso il giudice amministrativo per l’esclusione illegittima di tantissimi precari”.
Per approfondimenti:
Sì alla cattedra anche se è lontana ma uno su cinque rifiuta il posto (La Repubblica del 14 agosto 2015)
L’organico potenziato nasce zoppo: tra i 5 e i 10mila posti rimarranno scoperti
Emiliano padrino dei precari: "la buona scuola fa soffrire per voi affitti e treni scontati" (La Repubblica del 28 agosto 2015)
Scuola, il dilemma dei professori. Hanno dieci giorni per decidere: andare via da casa oppure rinunciare all’assunzione. “Aspetterò un altro anno. E farò ricorso” (Corriere della Sera del 3 settembre 2015)
L’algoritmo-lotteria che sceglie i prof (Corriere della Sera del 4 settembre 2015)
Fase C, tra i precari cresce l’agitazione: c’è chi rischia di non essere assunto (Il Secolo XIX dell’11 settembre 2015)
Scuola, concorsone da 63.700 posti. Bando atteso entro novembre (Il Sole 24 Ore del 4 novembre 2015)