Il chiarimento dell’Anief è sostenuto dalle indicazioni ministeriali, da diverse sentenze di Tribunale e principi civilistici. Gli amministrativi, tecnici e ausiliari interessati non devono quindi temere: né per la mancata attribuzione di incarichi a supplenza, né il licenziamento.
Anief chiede “lumi” sulle nomine dei supplenti su posti annuali: se anche quest’anno potranno essere attuate fino all’avente titolo, in attesa del rinnovamento delle graduatorie d’istituto, allora si estenda la deroga anche al personale di ruolo - collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici - che aspirano a ricoprire un incarico annuale su ruolo professionale superiore a quello di appartenenza.
Per questa ragione, Anief invita tutto il personale ATA che in questi giorni, a seguito della pubblicazione dei bandi degli UU.SS.RR., sta presentando domanda o di aggiornamento e intende cambiare provincia o di primo inserimento e non ha prestato servizio nella provincia in cui intende inserirsi né è inserito nelle relative graduatorie d’istituto, a seguire le specifiche istruzioni operative per la compilazione della domanda e per ricorrere al TAR Lazio. Per info e adesione, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (per il trasferimento immediato) o aQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (per il primo inserimento immediato).
Così come per i docenti, anche al personale ATA deve essere garantita la possibilità di spostarsi di provincia, all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie, mantenendo l’inserimento nella graduatoria provinciale 24 mesi. Per il Miur, invece, è possibile il trasferimento di provincia soltanto all’atto dell’inserimento/aggiornamento delle graduatorie di Istituto a condizione però che l’interessato chieda il depennamento dalla graduatoria provinciale, per reinserirsi quindi al successivo concorso per titoli per i profili professionali dell’area A e B del personale ATA.
In base a quanto disposto dall’O.M. 21 del 23 febbraio 2009, a seguito della nuova pubblicazione dei bandi regionali, il personale amministrativo, tecnico, ausiliario non può chiedere in fase di aggiornamento il trasferimento della propria posizione in una provincia diversa da quella di attuale inserimento. Ma questa interpretazione è stata superata da una recente sentenza della Corte di Cassazione che, rifacendosi ad una chiara espressione della Consulta, ha stabilito come il personale Ata precario abbia il pieno diritto al trasferimento senza alcun “purgatorio” annuale in graduatoria diversa da quella di appartenenza.
Pertanto, tutti i precari Ata che vogliono trasferirsi da una provincia all’altra all’atto del presente aggiornamento o che intendono inserirsi per la prima volta pur non essendo presenti nelle relative graduatorie d’istituto della provincia o pur non avendo prestato i due anni di servizio nella provincia stessa, possono seguire le istruzioni dell’Anief relative alla modalità di compilazione della domanda e le successive istruzioni per ricorrere e reclamare il diritto al trasferimento preteso. Per info e adesioni, bisogna inviare un’e-mail a:
- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., se già inseriti in graduatoria permanente e si vuole ricorrere per ottenere il trasferimento immediato in altra provincia.
- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., se al primo inserimento ma si vuole chiedere l’iscrizione nelle graduatorie permanenti di provincia diversa rispetto a quella nelle cui graduatorie d’istituto si è inseriti attualmente.
Con Anief puoi reclamare il tuo diritto all’assunzione. Perché attendere un anno? Se è tua intenzione trasferirti, ricorri. Il ricorso sarà presentato al tribunale amministrativo e in caso di difetto di giurisdizione sarà riproposto al giudice del lavoro. Pertanto sarà depositato al Tar Lazio entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando regionale.
Nell’anno scolastico 2014/15 si partirà con ulteriori 1.569 Ata in meno: dimensionamento, soppressione e fusione di oltre 2mila scuole continuano a produrre effetti devastanti sul personale. Che per il Giudice delle leggi sono anche illegittimi. Il tutto si va ad aggiungere ai tanti problemi che affliggono il personale da tempo. Anief ha deciso di ricorrere, assieme ai dipendenti danneggiati, contro il Decreto interministeriale sugli organici: fa riferimento ad un accordo della Conferenza Unificata Stato-Regioni mai sottoscritto.
Il Ministero dell’Istruzione ha reso pubblici i posti autorizzati per l’organico di diritto del personale Ata in vista del prossimo anno scolastico: anche se gli studenti saranno 34mila in più rispetto all’anno che si sta concludendo, dopo aver sottratto 1.400 insegnanti tocca ora ad amministrativi, tecnici, ausiliari perdere 1.569 posti. Se consideriamo l’ultimo triennio, il saldo è a dir poco negativo: a fronte di un incremento complessivo, tra il 2012 e il 2014, di quasi 90mila alunni, solo negli ultimi tre anni sono stati cancellati 44.500 Ata.
Nello stesso periodo, infatti, il dimensionamento scolastico (introdotto dall’articolo 19, comma 4, della legge 15 luglio 2011, n. 111) ha prodotto la cancellazione spropositata di migliaia di istituti autonomi. Con 2.395 Direttori dei servizi generali e amministrativi spariti nel nulla. Complessivamente sono circa 47mila i posti cancellati del personale Ata nell’ultimo triennio: un quinto del totale dei non docenti.
“Abbiamo assistito – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ad una operazione spregiudica di spending review, con conseguenze nefaste per l’utenza scolastica derivante da una consistente riduzione tra collaboratori, amministrativi, tecnici e Dsga: un riduzione però considerata illegittima dal Giudice delle leggi, che con la sentenza n. 147 del 7 giugno 2012 ha cancellato la norma voluta dal Parlamento. E la stessa norma doveva essere disapplicata dai giudici, con effetti ex nunc e con efficacia ex tunc, anche in riferimento ai decreti di pubblicazione delle graduatorie definitive del personale soprannumerario”.
Per questi motivi, Anief ha deciso di ricorrere contro il Decreto interministeriale sugli organici ATA 2014/15, nella parte in cui recita, nelle premesse, “a decorrere dall’anno scolastico 2014/15, i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali amministrativi, nonché per la sua distribuzione tra le regioni, sono definiti con decreto, avente natura non regolamentare, del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo accordo in sede di Conferenza Unificata di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni…”
“Il punto – spiega ancora il sindacalista Anief-Confedir – è che l’accordo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni non è mai esistito. Pertanto, bisognava tornare ad assegnare il Dsga, assieme al dirigente scolastico, anche in quei casi in cui gli istituti superiori non avessero raggiunto i 600 alunni (nelle aree urbane) e i 400 alunni (nelle aree montane). Pertanto, va da sé che senza l’accordo il Decreto interministeriale è illegittimo”.
A rendere più difficile la situazione è stata poi la decisione di cedere migliaia di posti Ata alla categoria LSU: la cosiddetta esternalizzazione delle funzioni del personale non docente ha comportato un’ulteriore decurtazione di posti. Soprattutto nelle Regioni del Sud e nelle Isole. Premesso che Anief considera legittimo aprire le porte delle scuole a personale a chi ha perso il lavoro ed è impegnato in attività socialmente utili, come del resto ampiamente stabilito dalla giurisprudenza in materia, è evidente che occorreva prevedere dei posti aggiuntivi per queste assunzioni. Invece si è andati a sottrarre, dopo i tagli illegittimi, ulteriori posti a quei precari Ata in lista da attesa per l’immissione in ruolo anche da decenni.
Tutto ciò si aggiunge ai tanti problemi che affliggono il personale non docente da tempo: oltre ai tagli al personale, amministrativi e tecnici devono fare i conti con stipendi del tutto inadeguati, spesso con mansioni non più solamente esecutive, ma anche concettuali. Non di rado gli assistenti tecnici che per ovviare alle molteplici richieste di lavoro svolgono lavori da amministrativi. E sempre i tecnici continuano a non essere presenti nella scuola primaria e media, malgrado questi necessitino di interventi informatici e tecnologici continui. Ciò comporta un grave dispendio di risorse economiche, necessarie per affidare una serie di compiti - manutenzione computer, efficienza laboratori ed uffici – a consulenti esterni. Ma poiché sempre più spesso le scuole sono prive di fondi, i loro laboratori ed uffici non vengono manutenzionati a dovere. Con immaginabili effetti negativi sul servizio all’utenza.
C’è poi il problema della figura di Coordinatore Amministrativo e Tecnico: nelle scuole dovrebbe esistere già da molti anni, per contratto ormai scaduto da tempo, ma per loro non sono mai stati indetti i concorsi. Ma la situazione più critica è forse quella dei Direttori dei servizi generali e amministrativi: 10 mesi fa, il 3 settembre 2013, la stampa specializzata riportava la seguente notizia: “Il MIUR pronto a bando per 450 posti DSGA, dopo il via della Corte dei Conti (…): si tratta di un concorso atteso che porrebbe fine alla sostituzione da parte degli assistenti amministrativi dei posti vacanti”. Di quel concorso per DSGA si sono perse le tracce. Come dei tanti posti nello stesso profilo.
Anief, pertanto, chiede al Miur il ripristino degli organici sul dimensionamento scolastico, con i numeri precedenti alla Legge n. 111/2011: tutti gli istituti che in questi ultimi tre anni sono stati cancellati o accorpati devono riavere la propria autonomia. Come tutti i Dsga e Ata che sono stati sollevati dall’incarico a seguito dell’applicazione di quella legge illegittima possono ricorrere con Anief. Per ricevere le istruzioni operative per ricorrere e ottenere l’annullamento del decreto di dimensionamento e la salvaguardia del posto di lavoro, invia subito una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell’oggetto la voce: dsga o ata.
Entro il 30 giugno 2014. L’art. 1, comma 1bis della legge 41/2014 mette a disposizioni 38,87 mln di euro per finanziare come assegno ad personam gli aumenti di stipendio per il 2011-2014, ma a condizione che entro tale data si porti a termine la relativa sessione negoziale.
Anief invita i sindacati rappresentativi a fare presto e il Governo a restituire immediatamente le somme trattenute nelle more, come previsto dalla legge di conversione emendata dal Parlamento dopo l’audizione del giovane sindacato.