Riprendono oggi le trattative all’Aran per il rinnovo normativo del Ccnl 2019-2021 del comparto Istruzione: dalle 10.30, con sindacati la parte pubblica tenterà di verificare se vi sono le condizioni per trovare l’accordo. “Noi siamo i primi a volere chiudere la partita e concentrarci sul contratto 2022-2024 – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma vi sono dei punti cruciali su cui non possiamo assolutamente soprassedere: chiediamo, innanzitutto, di introdurre anche per docenti e Ata quelle indennità, a cominciare da quelle di trasferta e di lavoro stressante, che in altri comparti sono state acquisite da decenni”.
“Come pure – prosegue Pacifico - deve passare il principio della formazione del personale da svolgere in orario di servizio. C’è poi il capitolo precari, che nella scuola sono una quantità record, uno ogni quattro dipendenti, che continuano ad essere considerati di serie B: invece, gli dobbiamo cominciare a pagare i permessi. Abbiamo chiesto anche di finanziare il congedo automatico per le donne vittime di violenza e di estendere al personale docente i permessi orari per visite mediche disposti solo per gli Ata. Vanno inclusi i Glo tra le attività funzionali all'insegnamento, stralciati i vincoli alla mobilità del personale e le sanzioni disciplinari per i docenti”.
L’incontro servirà anche a definire una “coda” dell’accordo economico sottoscritto lo scorso dicembre: l’amministrazione intende finanziarie risorse aggiuntive messe a disposizione dalle precedenti leggi di bilancio: 300 milioni di euro per la scuola, per la contrattazione con atto di indirizzo integrativo del ministro per l’Istruzione e del Merito; 66,63 milioni per l’Università; 53,46 milioni per la Ricerca; 9,57 milioni per l’Afam. Per questi settori, i soli incrementi mensili aggiuntivi sono pari a 70 euro per Afam, 116 euro per gli Enti di ricerca e 66,63 euro per le Università. Le risorse, unite a quelle già corrisposte con l’accordo di dicembre, consentono incrementi medi complessivi mensili così suddivisi: Scuola 118 euro (124 per i docenti); Università 164,48 euro; Afam 169,28 euro; Enti di ricerca 263,25 euro (questi ultimi riguardano essenzialmente gli enti di ricerca vigilati dal ministero Università e ricerca). È su queste basi, nelle intenzioni della parte pubblica, che si dovrebbe procedere all’accordo conclusivo che porti alla stipula del Ccnl 2019-2021.
“La verità – dice ancora il presidente Anief – è che servono delle risorse per l’organico aggiuntivo e per valorizzare il personale Ata e i Dsga: per questi ultimi è in arrivo un concorso per 2.600 posti, senza tenere contro dei facenti funzioni con tre anni di esperienza anche senza laurea. Anche la materia della formazione su tutor e orientatori deve essere ricondotta alla contrattazione. È chiaro che se non dovessero arrivare risposte convincenti su questi punti – conclude Pacifico – riteniamo difficile arrivare a chiudere la trattativa”.
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