Continua il confronto tra la parte pubblica e i sindacati rappresentativi sulle sequenze contrattuali relative all’accordo raggiunto lo scorso 14 luglio sul Contratto collettivo nazionale 2019/21 dei comparti Istruzione, Università e Ricerca, con l’obiettivo comune di definire nei dettagli i principi generali, rendendoli in questo modo attuativi, e arrivare il prima possibile, se vi saranno le condizioni, alla firma finale: dopo la ripresa delle trattative all’Aran di inizio settembre, le parti si sono riviste a metà mese. L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni ha inoltre convocato le organizzazioni sindacali rappresentative già per due altri incontri: il 12 e il 18 ottobre.
Sono diversi i punti sui quale definire le pratiche da adottare in sede di servizio. In questa fase si stanno definendo quelle dell’ambito accademico e della ricerca. Nella fattispecie, giovedì 12 ottobre si tratterà il tema dell’adeguamento della disciplina relativa al personale delle A.O.U.; nelle more della definizione di tale disciplina – si legge nella bozza del Ccnl 2029-21 sottoscritta a maggioranza - , al personale di cui agli articoli 64, comma 1, e 66 comma 1 del CCNL 16/10/2008 continuano ad applicarsi le disposizioni contrattuali vigenti. Tenuto conto dell’evoluzione del sistema di classificazione del personale del SSN di cui al comparto Sanità, ai fini dell’equiparazione economica si tiene conto della confluenza dei profili professionali previsti nella tabella di cui all’art. 64, comma 1, del CCNL16/10/2008”. Quattro giorni dopo, lunedì 18 ottobre, le parti torneranno a confrontarsi sul tema “dell’ordinamento professionale del personale degli enti di ricerca, ivi inclusi ricercatori e tecnologi”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene particolarmente importante questa fase della trattativa, perché “va a definire sul piano pratico quanto accordato lo scorso luglio. In quella sede, ricordo, abbiamo previsto l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari e l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale. Ora, con le sequenze contrattuali, c’è da definire l’operatività di tali accordi generali”, conclude Pacifico.
Per i settori Istruzione, Università e Ricerca, la delegazione Anief sarà rappresentata da Stefania La Mantia, Stefano Cavallini, Chiara Cozzetto, Roberto Papi, Stefano Lazzarini, Marco Giordano, Salvatore Fina.
I TEMI DA TRATTARE
Di seguito sono elencati i temi che saranno trattati durante il confronto sulle sequenze contrattuali:
Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Istruzione e ricerca Periodo 2019-2021.
Norme finali -
Art. 178 - Sequenze contrattuali
1. In considerazione della particolare complessità del presente contratto che si riferisce a figure professionali eterogenee cui si applicano discipline difficilmente riconducibili ad unità, le seguenti tematiche sono rinviate ad una o più sequenze negoziali:
a) la responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all'art. 48;
b) la disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all'estero;
c) l'adeguamento della disciplina relativa al personale delle A.O.U.; nelle more della definizione di tale disciplina, al personale di cui agli articoli 64, comma 1, e 66 comma 1 del CCNL 16/10/2008 continuano ad applicarsi le disposizioni contrattuali vigenti. Tenuto conto dell'evoluzione del sistema di classificazione del personale del SSN di cui al comparto Sanità, ai fini dell'equiparazione economica si tiene conto della confluenza dei profili professionali previsti nella tabella di cui all'art. 64, comma 1, del CCNL16/10/2008;
d) disciplina del trattamento economico dei Collaboratori ed Esperti Linguistici;
e) la disciplina del rapporto di lavoro del tecnologo a tempo indeterminato di cui all'art. 24-ter della legge 30 dicembre 2010, n. 240;
f) l'ordinamento professionale del personale degli enti di ricerca, ivi inclusi ricercatori e tecnologi;
g) l'attuazione delle previsioni di cui all'art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 come sostituito dall'art. 14, comma 6-septies del D.L. 30/04/2022 n. 36, convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n. 79;
I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2019/21 SU ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Sono molti i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto a luglio all’Aran:
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
PER APPROFONDIMENTI:
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